19 DIC 2001

Scuola: Cgil, «La scuola che vogliamo» (con Sergio Cofferati)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 15 min

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Le contro-proposte della Cgil alla riforma della scuola prospettata dal ministro MorattiPerugia, 19 dicembre 2001 - "La scuola che vogliamo".

Questo il tema dell'incontro organizzato dalla Cgil scuola in concomitanza degli stati generali della Scuola, organizzati dal governo.

L'iniziativa perugina è stata l'occasione per illustrare le contro-proposte per la riforma della scuola.Mobilitazione e lotta"Quando parti importanti vengono escluse ed il confronto è sostituito da decisioni autoritarie - ha affermato il segretario della Cgil Sergio Cofferati nel corso del suo intervento conclusivo - è
evidente che ci si avvia sulla strada del contrasto e non resta che fare quello che si sta facendo oggi qui: formulare nuove proposte e poi sostenerle con la mobilitazione e la lotta".Pari condizioni con l'Ue"La scuola che vogliamo - ha spiegato il responsabile nazionale del settore per la Cgil, Enrico Panini - comincia a cinque anni, perché l'ultimo anno della materna deve essere obbligatorio per garantire un servizio di qualità a tutte le bambine e i bambini d'Italia.

Termina a 18 anni per consentire pari condizioni ai nostri ragazzi con quelli degli altri paesi europei".

Una scuola "nella quale sia garantita un'istruzione obbligatoria ed eguale fino a 16 anni, in modo da potere spostare la specializzazione in avanti consentendo di potere avere un bagaglio forte di conoscenza".

Occorreranno inoltre "insegnanti bravi, qualificati, ben retribuiti, ai quali è chiesto, con i ragazzi, di cambiare il mondo, non di fotografare le tristi differenze che questo mondo già ci consegna, come invece vuole la proposta della Moratti"."Unica prospettiva della Moratti un lavoro immediato"La proposta Bertagna, secondo Panini prospetta "una scuola della disperazione perché a lei si chiede di fotografare le differenze esistenti dentro al nostro Paese.

È un progetto di descolarizzazione dove un nucleo piccolo di persone potrà aspirare ad una cultura disinteressata, ad arrivare a punti alti del governo del Paese in diversi settori, e migliaia di migliaia di ragazzi e di ragazze avranno come unica prospettiva un lavoro immediato".Una "Pay-school", secondo uno studente.

"Una sorta di supermarket - nelle parole di Panini - dove c'è chi può andare al negozio di qualità e chi non può' neanche entrare".In vista "Squilibri tra i giovani""L'Italia - ha detto tra l'altro Cofferati - con questo governo compie sistematicamente atti di ostilità all'Europa, dalla giustizia al mercato del lavoro".

Anche la proposta di riforma della scuola deve essere respinta perché, oltre ad allontanare il paese dalla realtà della formazione negli altri paesi dell'Unione, verrebbe a creare squilibri fra i giovani per quanto riguarda i diversi indirizzi scolastici.

"Il conflitto - ha aggiunto Cofferati concludendo il suo intervento - è necessario per creare le condizioni per giungere all'accordo".

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