21 DIC 2001

Governo: Conferenza stampa di fine anno di Silvio Berlusconi, Obiettivo 2002, cambiare l'Italia

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Sì alla privatizzazione di una rete Rai, no a quella dell’Eni.

Berlusconi incontra la stampa per fine anno e parla anche di riforma elettorale e dei rapporti con l’UeRoma, 21 dicembre 2001 – La consueta conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio offre a Silvio Berlusconi l’opportunità di fare il punto sugli obiettivi raggiunti dall’esecutivo e di discutere dei progetti ancora da realizzare.La legge elettoraleNon si può parlare di novità quando si sente dire che il governo indenterà mettere mano alla legge elettorale.

Silvio Berlusconi invita i giornalisti
presenti a ricordare che la riforma in senso presidenzialista “è connaturata al programma elettorale della Casa delle Libertà”, il presidenzialismo del resto “è l’altra faccia del federalismo”.

Solo “una forte autorità come un presidente eletto per elezione diretta può coordinare un sistema federalista”.

Comunque, precisa il premier, questo progetto “non è sul campo in questo momento”.

Cosa privatizzareAltra questione che l’esecutivo intenderà affrontare è quella relativa alla privatizzazione delle aziende di stato.

Se da una parte non si discute “la necessità per il paese di avere una televisione pubblica, che ha funzioni che una televisione commerciale non può sentire come proprie”, e che sono: informare, formare, divertire, certamente “due reti si possono vendere”, o meglio “vendere e non svendere”, così come si farà “per le altre aziende a forte partecipazione pubblica”.

Nella gestione di tali privatizzazioni si deve però tener conto delle “strategie globali”.

In questo senso lo stato non può “privarsi dal recitare un ruolo nell’approvvigionamento dell’energia”, e quindi “nessuno può pensare di privatizzare l’Eni”.Europeismo del governoLa questione dell’Airbus A400M mette in evidenza le “diverse sensibilità” all’interno del governo nei confronti dell’Unione Europea.

Ad un Ruggiero che un primo momento sponsorizzava l’affare con i francesi per la fornitura degli aerei da trasporto per le truppe “si è risposto con i dati forniti delle forze armate”, che indiscutibilmente sconsigliano “quell’acquisto ed anche il mantenimento degli aerei”.

Sicuramente, conferma Silvio Berlusconi, esistono “differenti sensibilità all’interno del governo e in molti c’è la preoccupazione per un’Ue troppo burocratica”, che per i principi di sussidiarietà “possa imporre provvedimenti che dovrebbero essere dei singoli stati e regioni”.Pensioni: accontentare tutti non è possibileApprovata la delega sulle pensioni, “il dialogo con le parti sociali continua” e i “rapporti con i leader sindacali sono molto cordiali”, e se “abbiamo cercato di accogliere le richieste, accontentare tutti non è possibile”.

Berlusconi ritiene comunque che i “lavoratori non dovranno scendere in piazza”.Cambiare l’ItaliaInsomma, non c’è per il premier una riforma cui dare priorità.

Il “Timing” sarà poi quello relativo al piano di lavoro del governo.

È necessaria “la riforma dello stato e delle sue istituzioni, delle sue leggi, tutte le riforme sono importanti, e in questo c’è un disegno globale.

Nessuna è meno importante di altre”.

Sarebbe poi “bello farle tutte con il dialogo con l’opposizione”, ma “non c’è una sola proposta positiva”, ma si tratta di un’opposizione “confusa e incerta”.

La riforma più importante che si realizzerà sarà quella di “cambiare l’Italia”.Obiettivi raggiuntiQuanto a quello che è già stato fatto, Berlusconi ricorda che tutti gli impegni presi in sede di campagna elettorale sono stati onorati, ed è stato rispettato in pieno il programma dei 100 giorni, malgrado le ferie estive e la grave crisi internazionale, seguita ai tragici fatti dell’11 settembre.

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