07 GEN 2002

Rifondazione: Intervista Filodiretto con Fausto Bertinotti

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 44 min 48 sec

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

Bertinotti non crede a un indebolimento del governo dopo l'uscita del ministro Ruggiero e nel messaggio di Ciampi legge un "profilo politico" che non condivide Roma, 7 gennaio 2002 - "Nè con Ruggiero, nè con Tremonti", con queste parole Fausto Bertinotti commenta nell'Itervista Filodiretto a Radio Radicale le dimissioni del ministro Ruggiero dalla compagine governativa, e spiega la posizione del suo partito.

Le dimissioni di Ruggiero Alle domande di Roberto Iezzi, il segretario di Rifondazione Comunista, risponde affermando che "Ruggiero e Tremonti hanno interpretato due diverse realtà, che
sono state unificate da Berlusconi nell'alleanza sociale e politica che lo ha portato alla vittoria, e che puntano entrambi alla ricostruzione dell'unità della borghesia imprenditoriale italiana", di qui la equidistanza sia dal governo che dal ministro dimissionario.

La "ricomposizione" operata da Berlusconi, "si è spezzata per la tensione determinata dalla nascita della moneta unica perché la piccola e media imprenditoria teme la competizione senza poter operare la svalutazione e quindi riapre un fronte contrattuale con l'Europa, mentre la borghesia internazionalista è più pronta ad un'Europa molto più liberista".

Comunque le dimissioni di Ruggiero, per Bertinotti, non portano ad un indebolimento del governo "perché' l'attuale esecutivo ''continua ad essere il centro a cui tutta l'imprenditoria guarda".

No alla manifestazione pro-Ue dell'Ulivo Critiche anche per l'Ulivo che ha promosso a Roma la manifestazione 'pro-Europa'.

In particolare con Piero Fassino "fa malissimo ad affidarsi ad Agnelli e alla Confindustria", mentre questo sarebbe "il momento per la sinistra di fare una politica davvero alternativa".

Ciampi e il diritto-dovere di consigliare Il leader del Prc inoltre commenta il passaggio del discorso di fine anno del presidente Ciampi sul suo diritto-dovere di consigliare e aggiunge: "quello che discuto è il profilo politico che il Capo dello Stato ha dato a questo suo esercizio".

Il suo "pare un ruolo politico", che tra l'altro Bertinotti dice di non condividere, cioè "quello di costituire un ponte tra centrodestra e centrosinistra al fine di favorire una convergenza sulle scelte strategiche del paese".

L'art.18 e l'azione dei sindacati Alla Cgil Bertinotti suggerisce di avere "più coraggio per indire lo sciopero generale e ad elaborare una piattaforma "per contrastare l'azione del governo in tema di deleghe, pensioni e riforma dell'articolo 18.

"Se con tutte le critiche e le contestazioni il governo riuscirà lo stesso a manomettere l'articolo 18 e ad avere la meglio sulle deleghe - precisa Bertinotti - il sindacato avrà avuto una sconfitta".

E questo "show-down" per il leader di Rifondazione "si avvicina".

leggi tutto

riduci