13 GEN 2002

Lega Lombarda: VI Congresso Nazionale

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 7 min
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Si chiude il Sesto Congresso Nazionale della Lega con l'elezione del nuovo segretario e del nuovo presidenteMilano, 13 gennaio 2002 - Presso il Centro Congressi Leonardo Da Vinci, , si è concluso il Sesto Congresso della Lega Lombarda, nel corso del quale i delegati hanno eletto Giancarlo Giorgetti, quale nuovo segretario nazionale, in sostituzione di Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, che ha lasciato la carica dopo due mandati consecutivi.

Il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, e' stato eletto presidente.Nel corso del dibattito sono intervenuti, tra gli altri, Umberto
Bossi, Roberto Maroni e lo stesso Roberto Castelli.No al super-stato giacobinoUmberto Bossi nel suo discorso ha citato indirettamente il procuratore generale di Milano, Francesco Saverio Borrelli, che ieri aveva invitato i magistrati a 'resistere' sulla linea del Piave.

la Lega è contro "un Superstato giacobino" e continuerà a battersi "con i popoli d'Europa che vogliono un'Europa dei popoli"."Per fortuna - ha detto, tra l'altro, Bossi - che alla Convenzione Europea c'è Giscard d'Estaing e non Amato.

Perché Amato, insieme con Schroeder, vorrebbe che tutte le competenze andassero all'Europa, vorrebbe creare il Superstato.

Invece d'Estaing è sempre stato favorevole alla difesa degli Stati-nazione e speriamo che continui ad esserlo".La questione immigrazione"Fino a che non sarà approvata la nuova legge sull'immigrazione non proporrò l'ingresso nel nostro Paese di un solo extracomunitario".

Il ministro del Welfare, Roberto Maroni, intervenendo al congresso, ha centrato il suo discorso sul tema dell'immigrazione."I nostri amici imprenditori e i nostri nemici della sinistra - sottolinea Maroni - che chiedono nuovi ingressi dovrebbero spiegarci come mai, se ci sono così tante richieste, nelle liste del collocamento sono iscritti 220 mila extracomunitari".

Maroni quindi, concludendo, afferma che "prima di fare entrare un solo extracomunitario occorre che questi 220 mila vengano avviati al lavoro".Giustizia: Continua il dialogoIl ministro di Giustizia, Roberto Castelli davanti ai militanti della Lega ritorna sulla polemica intorno alla magistratura.

"La porta del mio ufficio - afferma - è sempre aperta.

Il dialogo, poi, non si è mai interrotto.

Si è interrotto solo con le frange più estremiste", ma il dialogo continua con "magistrati, avvocati, esperti del mondo della giustizia e politici"."Il dialogo si fa con le persone ragionevoli, se qualcuno però vuole la guerra a tutti i costi, sapete bene che io sono attrezzato per le guerre".

Secondo Castelli, il problema è che di fronte ad un governo "che vuole innovare'', c'è una parte della magistratura fortemente conservatrice che non vuole cambiare nulla e dice resistere, resistere, resistere".

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