04 FEB 2002

Unindustria: Enrico Cisnetto intervista Paolo Fresco

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 11 min

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Paolo Fresco, intervistato da Enrico Cisnetto, parla di globalizzazione, Unione Europea e competizione.

Uno sguardo anche alla cosiddetta “guerra assicurativa” e al ruolo di Mediobanca nell’economia nazionaleTreviso, 4 febbraio 2002 - “La globalizzazione danneggia chi non ce l’ha”.

Questa l’opinione sulla globalizzazione, espressa dal Presidente della Fiat Paolo Fresco, intervistato da Enrico Cisnetto, in occasione delle iniziative organizzate da Unindustria dal titolo: "Parliamoci chiaro".La globalizzazioneLa “Globalizzazione è come la forza di gravità, cui non ci si può
opporre”.

Essa è “accelerata dalla tecnologia, specialmente quella di trasmissione dei dati e delle immagini, costruendo velocemente quello che gli americani chiamano global village.

È un fatto che succede e non si può dire: combattiamolo”Colmare il gap tra globalizzazione politica ed economicaSecondo Paolo Fresco il vero problema legato alla nuova fase dell’economia internazionale è quello “della rappresentanza della politica”.

Esiste un “gap tra globalizzazione politica ed economica”.

Ad esempio nell’Unione Europea rimangono “gli stati sovrani, ma essi devono cedere un po’ di sovranità se vogliono la globalizzazione”.La legittimazione politica della Commissione UeOccorre in questo senso “superare il gap democratico che c’è in Europa”.

Nella Commissione non ci sono “dei rappresentanti che abbiano la legittimazione democratica”.

C’è “un parlamento europeo che però è votato sulla base di programmi nazionali”, e tra l’altro esso “non è organo legislativo”.

La Commissione “è nominata dai governi, per via troppo indiretta.

Nessuno li ha eletti”.

Si tratta di “burocrati” che non hanno “legittimazione politica”.L’Ue non può fare “da locomotiva all’economia perché non ha unitarietà e manca di strutture”.

In Usa “c’è una sola burocrazia, qui esistono norme diverse e standard diversi”, e non manca il “provincialismo di alcuni stati membri”.

Il problema insomma “non sta né a Francoforte né a Bruxelles, il problema è che non esiste una Washington europea”.Il ruolo attuale di MediobancaAlle domande di Enrico Cisnetto, il presidente della Fiat ha inoltre commentato alcune delle questioni relative alla attuale situazione dell’economia nazionale.

Relativamente al ruolo di Mediobanca essa “è stata un nodo molto più di quanto lo sia adesso”.

Oggi Mediobanca come holding “ ha solo le Generali e le partecipazioni in Fondiaria e Sai, per il resto - ha aggiunto - non ha più posizione di controllo”.Mediobanca “ha due anime: la banca d'affari e l'holding di partecipazione.

Nel passato le due anime si sono appoggiate a vicenda.

La domanda legittima è se tuttora sono autorinforzanti - si è chiesto Fresco- o sia venuto il momento in cui si debba considerarle separatamente ognuna per il proprio merito”.La politica industriale del gruppo FiatIl numero uno della Fiat sottolinea che la diversificazione industriale sta dando i suoi frutti: “Si prevede nel giro di 4-5 anni di avere un giro d'affari di 20 miliardi di euro dai servizi”.

A Torino si guarda però anche a “tagliare i settori non strategici”, al momento Fiat auto non è in discussione.Il rapporto con il governoParole positive da Paolo Fresco, nei confronti del governo con il quale, “'c’è una predisposizione positiva, e una certa concordanza di visioni”.

A parte la consuetudine di Torino di mantenere rapporti in linea di massima buoni indipendentemente “da chi c'è al governo”, Fresco aggiunge che “in questo caso è positivo che si abbia un Governo che ha la garanzia di durare e in più' si ispira a principi di mercato”.La concorrenza in ItaliaQuanto alla concorrenza, Fresco ricorda che essa “vuol dire contrasto, conflitto”.

In un paese “in cui c’è davvero la concorrenza, non ci sono accordi sotterranei, non si fa finta che non ci sono battaglie”.

È certo che da noi “c’è una litigiosità da cortile di casa, c’è una tendenza a battaglie provinciali.

Non si parla di programmi industriali, né di obiettivi europei”.

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