14 FEB 2002

Ds: «L'Italia e le politiche dell'immigrazione» (con Piero Fassino)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 5 ore 8 min
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Integrazione per chi viene a lavorare legalmente e maggiore contrasto contro la clandestinità.

Così, secondo i Ds, occorre gestire l’immigrazioneRoma, 14 febbraio 2002 - I Democratici di Sinistra dibattono sul tema: "L'Italia e le politiche dell'immigrazione, italiani ed immigrati un patto di diritti e doveri".

Sono intervenuti tra gli altri , Livia Turco, Piero Fassino, Massimo Brutti, Giudalberto Guidi.Peggiorative le misure del GovernoLe misure del Governo per controllare il fenomeno dell’immigrazione sono peggiorative rispetto alla legge Turco-Napolitano approvata dai governi di
centrosinistra per regolare gli ingressi nel nostro paese.

Questa la convinzione espressa dal segretario Ds e sottoscritta nel corso della discussione.Una accesa contestazione da parte di Dacia Valent (ex europarlamentare del Pds nel '92, del Prc nel '93 e '94 e passata poi con An), ha inframmezzato l’intervento del leader della Quercia.

L'ex poliziotta ha protestato contro i centri di accoglienza che a suo avviso sono solo dei “lager”.La Turco-Napolitano una buona leggePiero Fassino difende la legge Turco-Napolitano, che definisce “una buona legge che ha corrisposto alle esigenze di fare una politica di integrazione per coloro che vengono a vivere e lavorare nel nostro Paese e, al tempo stesso, alzare il livello dell'efficacia nella lotta contro la clandestinità e contro tutti i fenomeni di illegalità che destano l'allarme e la paura nei cittadini”.Se sarà possibile in futuro aggiungere “ulteriori integrazioni e correzioni alla legge Turco-Napolitano'', il Governo attuale, dal canto suo, ha avanzato “proposte che renderanno più difficile l'assunzione di lavoratori legali e quindi indirettamente aumenteranno l’illegalità”, e nello stesso tempo sarà più arduo il contrasto alla clandestinità”.I danni della stampa di regimeDa banchi dell’opposizione i Ds scoprono i difetti dell’informazione di regime.

“Prima del 13 maggio – accusa Fassino - sembrava che il problema dell'immigrazione fosse l'emergenza prioritaria, e non c'era giorno che non ci fosse un titolo di giornale su questo”.

Ad oggi, nota il leader della Quercia, “con qualche sconcerto”, il tema “dell'immigrazione è sparito dai giornali mentre nei fatti ha la stessa intensità di prima”.Inutile la linea della severitàIl problema di fondo, secondo Fassino, sta nel fatto che “questo governo di centrodestra fa credere ai cittadini che sull'immigrazione una linea più severa garantisca più sicurezza, mentre la stessa Confindustria contesta le norme che sono state presentate” per regolare gli ingressi.Anche se i media ne hanno parlato poco, “da settembre a oggi sono arrivati 7 mila immigrati senza che si sia riusciti a contrastarli in modo efficace.

Questo dimostra che il fenomeno è complesso – conclude Fassino - e non può essere risolto con battute propagandistiche”.I danni all’economiaNo netto alla riforma della legge sull'immigrazione proposta dal governo anche da Livia Turco.

La legge del Governo “introduce vincoli e rigidità all'ingresso regolare per lavoro, che peseranno negativamente sulle imprese, sulle famiglie e sugli stessi immigrati, che riduce i diritti degli immigrati regolari”.In discussione i diritti fondamentaliTurco in conclusione definisce “incerte sotto il profilo della costituzionalità” e “lesive dei diritti fondamentali” le modifiche relative alle norme sulle espulsioni.

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