14 MAR 2002

Vaticano: Presentazione libro «Opus Dei» di Giuseppe Romano

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La storia dell'Opera e del suo fondatore, oramai in odore di santità; la missione, lo spirito e l'influenzaRoma, 14 marzo 2002 - Aldo Maria Valli, vaticanista del Tg3, modera ed introduce il dibattito con queste parole: "Il 26 febbraio scorso al termine del concistoro ordinario pubblico per il voto su alcune cause di canonizzazione, Giovanni paolo II ha deciso di iscrivere all'albo dei santi il beato Josemaría Escrivá ed ha stabilito che la data per la cerimonia sarà il prossimo 6 ottobre".Josemaría Escrivá, il fondatoreJosemaría Escrivá (1902-1975) è il fondatore dell'Opus Dei; egli fu beatificato da papa Giovanni Paolo II nel 1992.

Per quanto riguarda l'Opus Dei, si tratta di una Prelatura personale della Chiesa cattolica, fondata nel 1928 in Spagna dal Beato Josemaría Escrivá.

Per Prelatura personale si intende che la sua influenza si estente su tutto il globo, non è una diocesi territorialmente definita, e i suoi adepti non rispondono alle dicocesi sul cui territorio operano, ma direttamente all'Opus Dei.

Dunque, una situazione del tutto peculiare.L'Opus Dei "dall'interno"Giuseppe Romano, autore del libro, racconta l'Opus Dei "dall'interno, dunque per esperienza diretta".

Riflettendo sull'attività e gli obiettivi dell'Opera, Romano si chiede, retoricamente: "Possibile che un messaggio come quello dell'opera si rivolga più fuori che dentro? Che non impegni in qualche modo corporativo?" La risposta è affermativa, secondo l'autore: "Io penso che sia possible, l'ho sperimentato nella mia vita e l'ho visto nella vita di tante altre persone".Il cardinale Joseph RatzingerAltro grande estimatore dell'Opus Dei è il cardinale Joseph Ratzinger, il quale si dice "particolarmente impressionato" dall'interpretazione del nome Opus Dei presente in questo libro: "Un'interpretaione biografica dalla quale si capisce la profondità di questo impegno e anche la fisionomia spirituale di questa opera"."Il titolo - aggiunge il cardinale - e tutta la realtà che chiamiamo Opus Dei sono profondamente collegati con la vita interiore del beato Josemaría il quale rimane molto 'discreto', non ci rivela molto di questa sua interiorità".La collana 'I Protagonisti'Al dibattito prende parte anche Ezio Guerriero, Edizioni San Paolo, che affronta il tema da un'angolatura un po' particolare: "Il mio compito consiste soprattutto nel presentare la collana 'I protagonisti' nella quale è inserito il volume «Opus Dei: il messaggio, le opere, le persone»"."A suo modo la collana 'I protagonisti' è un dono del giubileo", afferma Guerriero, per il quale "I protagonisti di cui vogliamo parlare in questa collana sono gli uomini di Dio che come Filippo ed Andrea ci mostrano Gesù, ci fanno vedere la sua persona, sono pieni del suo spirito".Javier Echevarría, prelato dell'Opus DeiDulcis in fundo, prende la parola Javier Echevarría, prelato dell'Opus Dei, con una lunga esperienza a fianco del fondatore.

"Certo - afferma il prelato - gli strumenti dell'indagine sociologica, come l'analisi dei dati statistici, sono indipensabili per inquadrare ogni tipo di istituzione, per capirne la struttura e l'attività, ma l'attività precipua delle istituzioni della Chiesa non può esprimersi in numeri.Questo accade pure per l'Opus Dei - continua Echevarría - I punti di vista dell'analisi sociale dono necessari, oggettivi, ma inevitabilmente parziali.

L'azione principale dell'Opus Dei è sempre personalissima: è amicizia, è confidenza, consiglio, esempio, ed i suoi frutti rimangono racchiusi nella sfera delle coscienze, nei rapporti vitali tra l'uomo e Dio".In seguito, Echevarría si concentra sul tema dell'umiltà: "Importante considerare la necessità della virtù dell'umiltà.

Io ricordo in modo vivissimo la forza con cui il beato Josemaría raccomandava di viere l'umiltà non solo personale ma anche collettiva.

Il vanto dell'Opus Dei - egli diceva - è di non avere prestigio umano: siamo venuti a servire, a fare il lavoro di 300 ed il rumore di 3, a scomparire comne il sale che si disperde nel cibo"."Questo atteggiamento - è ancora Echevarría a parlare - non presentava neanche la minima ombra di una volontà di segretezza".

Secondo l'attuale prelato, "Josemaría aveva una visione imperniata tutta sul primato della persona rispetto alle istituzioni.

La prelatura cerca appunto di aiutare le persone, una per una, ad istaurare un rapporto autentico con Dio e con gli altri.L'Opus Dei non è qualcosa al di fuori della Chiesa - conclude Echevarría - L'Opus Dei aspira a servire ed a scomparire perchè è parte della Chiesa".

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