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Perugia, 22 aprile 2002 - Manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil per la pace in Medio Oriente.
"Due popoli, due stati'' era lo slogan guida della giornata, ma le diverse anime del corteo hanno finito per confrontarsi su temi quali la riforma dello statuto dei lavoratori e l'informazione.In coda al corteo anche il gruppo della comunità palestinese.
In italiano e arabo, slogan sull'Intifada che condannano "le stragi dei campi profughi", e chiedono l'arresto di Sharon."Il sindacato è qui - ha spiegato Sergio Cofferati nel suo intervento - per chiedere che vi siano due popoli e due Stati, e … per ricordare che vi è un popolo che è allo stremo, che è alla fame ed ha bisogno ormai di tutto".Occorre "riconfermare il diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato, una terra, ma dobbiamo anche dire, con eguale forza, che deve essere combattuta qualsiasi forma di antisemitismo, che è lontana dalla nostra cultura e civiltà".Cofferati invita inoltre a "distinguere tra popolo e governo", sottolineando di non essere "d'accordo con il Governo israeliano, perché non si avvicina con la guerra la pace".Savino Pezzotta spiega che quella del sindacato "non è solo una richiesta politica, ma anche umanitaria, umana: troppi morti e feriti, troppe vittime innocenti, civili, donne e bambini.
Bisogna fermare l'odio che sta crescendo e che dura da troppo tempo".In primo luogo occorre "fermare il terrorismo e far sì che le armi tacciano e che si levi alta la voce di tutte le persone di buona volontà.
Affinché la coscienza civile dell'Occidente e del mondo si levi per condannare ogni violenza e per chiedere pace".
"Due popoli, due stati'' era lo slogan guida della giornata, ma le diverse anime del corteo hanno finito per confrontarsi su temi quali la riforma dello statuto dei lavoratori e l'informazione.In coda al corteo anche il gruppo della comunità palestinese.
In italiano e arabo, slogan sull'Intifada che condannano "le stragi dei campi profughi", e chiedono l'arresto di Sharon."Il sindacato è qui - ha spiegato Sergio Cofferati nel suo intervento - per chiedere che vi siano due popoli e due Stati, e … per ricordare che vi è un popolo che è allo stremo, che è alla fame ed ha bisogno ormai di tutto".Occorre "riconfermare il diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato, una terra, ma dobbiamo anche dire, con eguale forza, che deve essere combattuta qualsiasi forma di antisemitismo, che è lontana dalla nostra cultura e civiltà".Cofferati invita inoltre a "distinguere tra popolo e governo", sottolineando di non essere "d'accordo con il Governo israeliano, perché non si avvicina con la guerra la pace".Savino Pezzotta spiega che quella del sindacato "non è solo una richiesta politica, ma anche umanitaria, umana: troppi morti e feriti, troppe vittime innocenti, civili, donne e bambini.
Bisogna fermare l'odio che sta crescendo e che dura da troppo tempo".In primo luogo occorre "fermare il terrorismo e far sì che le armi tacciano e che si levi alta la voce di tutte le persone di buona volontà.
Affinché la coscienza civile dell'Occidente e del mondo si levi per condannare ogni violenza e per chiedere pace".
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