22 APR 2002

Governo: Intevista Filo diretto con il ministro della difesa Antonio Matino

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 44 min 19 sec

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Martino affronta i temi dell'attualità politica: il satyagraha radicale, i plenum di Consulta e Parlamento, le elezioni presidenziali francesi, lo sciopero dei sindacati, la Rai, il Medio Oriente, la questione cecenaRoma, 22 aprile 2002 - Documento audiovideo completo dell'intervista filodiretto con il ministro della difesa Antonio Martino dalla postazione a Montecitorio di Radio Radicale a cura di Alessio Falconio.Il successo di Pannella e del satyagraha radicaleMartino, su domanda di Falconio, ha esordito riconoscendo a Pannella il successo del satyagraha per la Consulta: "Un successo meritato e per certi versi strepitoso; ma non doveva mettere a repentaglio la sua vita.

Un'iniziativa nella migliore tradizione radicale, volta a tutelare un interesse generale, non di parte.

Perché è inammissibile che a distanza di tanti mesi non si siano ancora eletti i due giudici costituzionali per completare il plenum della Consulta e perché è inammissibile che a quasi un anno dalle elezioni politiche il Parlamento sia ancora incompleto"."Un successo - ha proseguito - rappresentato soprattutto dalle tantissime persone che hanno partecipato all'iniziativa, e dovuto anche alla sensibilità e all'intelligenza del capo dello Stato che ne ha apprezzato la rilevanza.

Tuttavia, sul metodo ho avuto ed ho - ha precisato Martino - delle perplessità", perché Pannella non ha soltanto il diritto alla vita, ma anche il dovere di tutelarla se crede nelle idee per cui si batte, se crede nell'amicizia di quanti gli vogliono bene.

Esporsi a gravi rischi per la sua salute, mettendo addirittura a repentaglio la vita, è stato per me sbagliato".I plenum di Consulta e ParlamentoPer quanto riguarda il completamento del plenum della Consulta, secondo il ministro della Difesa, "il problema non è scegliere tra parlamentari o tecnici.

Il problema è che c'è di mezzo un gentiluomo, un giurista, un alto magistrato che è stato non si sa perché sottoposto a veto da parte delle sinistre.

Le quali, per quanto ne so io, non hanno fornito una argomentazione seria per chiarire perché secondo loro Filippo Mancuso non potesse essere giudice costituzionale.

Con questo non voglio dire - ha aggiunto il ministro della Difesa - che non si possano individuare altri candidati degni, ma che è indegno come ci si sia comportati con Mancuso".Riguardo il completamento del Parlamento, invece, Martino ha parlato di vicenda "scandalosa.

Ad un amico straniero - ha affermato - non saprei mai come spiegare il fatto che nel nostro Paese, dopo quasi un anno dalle elezioni politiche, ancora non siano stati eletti tutti i deputati.

Sono arrivato alla pessimistica conclusione che, dal punto di vista giuridico, le cose sono talmente ingarbugliate che io non vedo una soluzione lineare"."Tutto nasce - ha spiegato - da quella aberrazione che è lo scorporo, contro la quale è nata l'altra aberrazione che sono le liste civetta: il risultato è che dal punto di vista della legislazione vigente io non vedo una soluzione chiara".Presidenziali francesi: Jospin sconfitto dalla sinistraIl ministro ha analizzato anche le cause del sorprendente voto che in Francia ha visto sconfitto il socialista Jospin a vantaggio di Le Pen: "Jospin non è stato sconfitto da Le Pen, è stato sconfitto dalla sinistra, dalla sinistra estrema, non solo di coloro che si sono astenuti".

Per Martino infatti, il frazionamento della sinistra ha sottratto voti a Jospin e "ha finito col far sconfiggere il capo di un governo che forse è il governo più di sinistra che la Francia abbia avuto negli ultimi tempi"."Dare spazio a movimenti estremi, alle iniziative che dividono il centrosinistra, - ha aggiunto - finisce col favorire gli avversari: credo che l'onorevole Bertinotti non potrà non tenere conto di questa considerazione".

Per Martino poi "l'ostracismo non è solo un metodo politico scarsamente accettabile, è anche controproducente".

E alla fine Le Pen, le cui idee "nessuno di noi condivide", è stato rafforzato invece di essere indebolito.

"Anche questa dovrebbe essere una lezione per le nostre sinistre che, di tanto in tanto, invece di dibattere problemi preferiscono criminalizzare quelli che non la pensano come loro".Sciopero dei magistrati inaccettabileMartino ha poi criticato i magistrati per lo sciopero indetto contro la riforma della giustizia, pur riconoscendo la necessità del governo di "ascoltare e tenere in conto" i pareri dei diretti interessati alle riforme: "Persone che sono preposte ad applicare la legge non possono manifestare contro chi ha il diritto-dovere di fare le leggi".Rai della sinistra nostalgia per GoebbelsSulla Rai Martino ha sottolineato il comportamento della Rai gestita dal Centrosinistra: "Quanti oggi lamentano alcune affermazioni del presidente del Consiglio non dovrebbero dimenticare che negli anni del centro sinistra abbiamo avuto persino una trasmissione di oltre un'ora costituita da un dibattito tra D'Alema e Veltroni, con la conduzione di un giornalista di sinistra.

Se non siamo ad un pò di nostalgia per Goebbles, ci siamo molto vicini".Privatizzare la RaiMartino ha quindi rilanciato la privatizzazione della Rai: "Se c'è qualcosa di patologico nel nostro sistema radiotelevisivo è l'esistenza di questo gigantesco soggetto pubblico, la Rai andrebbe privatizzata, ma per poterlo fare, e quindi avere una autentica sana concorrenza di posizioni e di idee, non un pluralismo come lottizzazione, bisognerebbe passare dall'attuale sistema a concessione ad un sistema di diritti privati di proprietà sulle frequenze che siano trasferibili"."Così facendo - ha spiegato - il mercato diventerebbe concorrenziale e la privatizzazione della Rai potrebbe essere realizzata con successo anche da un punto di vista economico.

In quel caso - ha concluso il ministro - avremmo veramente dei soggetti autonomi, indipendenti, in grado di competere sul piano della dialettica gli uni con gli altri.

Ma fintanto che abbiamo un soggetto pubblico, inevitabilmente questo risponde alle sollecitazioni politiche".La Russia nella Nato e nell'Ue e la questione cecenaIl ministro della Difesa si è soffermato infine sulle questioni di politica internazionale, commentando positivamente l'accordo Nato-Russia, "perché ora il concetto di sicurezza è inclusivo", ma senza dimenticare la questione cecena, mentre l'ingresso della Russia nell'Ue, "è un progetto per il futuro", come lo è per Martino l'ingresso di Israele, anche perché, ha spiegato, "sta prevalendo in Europa una prospettiva pericolosissima, una concezione 'introversa' dell'Europa, che creerebbe instabilità intorno a noi".Medio Oriente: terrorismo inaccettabilePer quanto concerne il Medio Oriente, ha osservato: "Ogni sera in televisione il problema del Medio Oriente ci viene presentato come se ci fossero da una parte carri armati e soldati equipaggiati con i mezzi più moderni, dall'altro ragazzini inermi che lanciano le pietre.

Non è così"."Viceversa - ha spiegato - c'è una realtà molto drammatica, fatta di una quotidiana uccisione di civili inermi da parte dei terroristi.

Questo non è ammissibile.

Il terrorismo è inaccettabile quale che ne siano le motivazioni.

Anche chi crede fortemente nella causa palestinese, nel diritto della Palestina di costituirsi in Stato autonomo e indipendente, non può condonare, non può perdonare gli atti di terrorismo".Sulla missione di Powell, Martino si è detto ottimista: "Powell rappresenta gli Stati Uniti d'America, non è una colomba della pace disarmata.

Credo che gli Usa abbiano la possibilità di indurre le parti a un comportamento che le porti poi al tavolo della pace; del resto il ritiro degli israeliani potrebbe anche essere una delle conseguenze della missione di Powell".Norme meno restrittive in Italia per il porto d'armiIl ministro della Difesa infine, rispondendo alla domanda di un ascoltatore, si è detto d'accordo con quanto stabilito nel secondo emendamento della Costituzione americana, che garantisce ai cittadini la possibilità di portare armi: "Quanto alla difesa del secondo emendamento, sfidando il senso comune dei benpensanti, devo dire che sono perfettamente d'accordo con lei.

La legislazione restrittiva in materia di possesso di armi ha disarmato quanti obbediscono alle leggi, non ha disarmato i delinquenti".

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