23 APR 2002

Mitrokhin: Al via la Commissione d'inchiesta parlamentare

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Parte la Commissione Mitrokhin che dovrà fare luce sul ruolo del Kgb in Italia Roma, 22 aprile 2002 - Il Parlamento ha dato il via libera definitivo alla commissione d'inchiesta parlamentare che indagherà per un anno sul cosiddetto "affaire Mitrokhin" e sul ruolo che i servizi segreti dell'ex Urss hanno svolto in Italia.

Al termine dei lavori la commissione consegnerà al Parlamento una relazione sull'attività svolta e sui risultati dell'inchiesta.

È prevista una relazione di minoranza.

I documenti da Londra L'"affaire Mitrokhin" ha inizio l'11 settembre 1999, quando il "Times" pubblica
alcune anticipazioni del libro, dal titolo "The Mitrokhin archive", di Christopher Andrew, professore di Cambridge, il quale ha potuto aver accesso alle carte di Vassili Nikitich Mitrokhin, archivista del Kgb, che dal 1972 al 1984 copia una gran mole di documenti riservati, consegnati poi alla Gran Bretagna.

Il 9 ottobre 1999 il governo italiano trasmette i documenti al Parlamento.

Il giorno dopo il dossier è consegnato alla Commissione stragi che lo rende immediatamente pubblico.

L'"oscuro archivista" fa nomi e cognomi Le carte dell'"oscuro archivista"(645 pagine) contengono 261 nomi e pseudonimi tra i quali compaiono nomi di politici e noti giornalisti, alcuni dei quali risultano essere coinvolti nella rete di spionaggio sovietica, altri vengono "coltivati" dal servizio sovietico al fine di ottenere informazioni.

Il PCI e Aldo Moro Il dossier rivela gli schemi e le fasi di diversi "piani" del Kgb.

Dai documenti Mitrokhin nuova luce pare di poter gettare sul rapimento e l'uccisione di Aldo Moro.

In particolare emerge che la Direzione del PCI, che pubblicamente mantiene la linea dura verso i terroristi, nel privato teme una fuoriuscita di notizie, e, si legge nel testo di Andrew, ha forte timore che si venga a sapere "del sostegno dato dai servizi segreti cecoslovacchi (StB) alle Br".

In questo quadro, Giorgio Amendola avvisa l'ambasciatore cecoslovacco a Roma Vladimir Koucky che "se i rapitori di Moro vengono presi e processati, l'aiuto ricevuto dall'StB 'potrebbe saltare fuori'".

Tra i documenti copiati dall'archivista figura anche un piano per dare il via ad una intensa campagna di stampa per convincere l'opinione pubblica italiana del coinvolgimento gli Usa e della Cia nel rapimento di Aldo Moro.

Giorgio e Giuliana Conforto Con la tragica fine di Aldo Moro ha a che fare anche il rapporto "Impedian" 142, che riferisce delle attività di Giorgio Conforto.

In casa della figlia del Conforto, Giuliana, il 29 maggio 1979 vengono arrestati Valerio Morucci e Adriana Faranda, che nei 54 giorni del sequestro del leader della Dc, svolgono la funzione di 'postini' delle lettere di Moro dalla 'prigione del popolo'.

Mitrokhin racconta che Giorgio Conforto "fu reclutato nel 1932 su base ideologica", e fu "infiltrato nel Parto Fascista e successivamente nel Centro Anti-Comunista annesso al Ministero degli Esteri italiano".

Nell'immediato dopoguerra Conforto riallacciò i suoi rapporti con la Farnesina ed entrò nel Partito Socialista dal quale fu espulso, perché sospettato di "fare il doppio gioco".

"Nel marzo 1975 - si legge nel documento 142 - al compimento dei 40 anni di collaborazione con lo spionaggio sovietico, Conforto e sua moglie furono insigniti dell'Ordine della Stella Rossa".

Quanto alla vicenda dell'arresto dei due brigatisti in casa di Giuliana Conforto, Mitrokhin afferma che, anche se il padre "non sapeva del legame di sua figlia con i terroristi", la Residenza del Kgb "considerando che la circostanza poteva far sì che lo stesso Conforto fosse interrogato dai Servizi Speciali Italiani, lo congelò".

I compiti della Commissione Su queste ed altre vicende la commissione d'inchiesta dovrà impegnarsi per svelare le attività sovietiche nella storia recente del nostro paese.

I membri del parlamento dovranno esaminare 15 punti, secondo quanto prevede la proposta di legge approvata dalla Camera.

Di seguito riportiamo l'indice dei suddetti punti.

Si dovrà accertare: 1) ogni aspetto relativo all'acquisizione e alla disponibilità del fondo Mitrokhin; 2) se le informazioni sulle persone citate nel dossier erano già note e se le persone erano conosciute da chi prese la decisione di non procedere; 3) Lo stato attuale delle persone citate nel dossier e, con riferimento ai dipendenti e ai collaboratori a qualunque titolo delle pubbliche amministrazioni, qualora la loro attività fosse nota, quali funzioni ad essi erano attribuite e quali iniziative da essi furono poste in essere, fatto salvo il divieto di indagare o sindacare circa le opinioni politiche, azioni derivanti da azioni politiche, non costituenti reato o aspetti della vita privata di detti soggetti; 4) le attività svolte dagli organi di intelligence italiani.

Ovvero i modi o le procedure di ricevimento, trasmissione interna, e quindi esterna dei documenti del dossier.

Se tali procedure furono quelle ordinarie ovvero, in caso di procedure diverse se furono seguite le modalità adottate per altri casi precedenti; 5) quando e con quali modalità il governo fu informato dei dossier e dei suoi contenuti e si decise di rendere pubblico il documento; 6)se furono presi dagli organi di intelligence decisioni senza consultare il governo; 7) che le informazioni trasmesse non abbiano subito modificazioni; 8) le attività di finanziamenti dirette e indirette del KGB a partiti politici italiani, a correnti di partito e ad organi di informazione in Italia; 9) le operazioni commerciali e finanziarie svolte tra l'Italia e i paesi dell'Est europeo finalizzate al finanziamento illecito del partito comunista italiano al di fuori di ogni controllo.

10) le attività del KGB in particolare dagli uffici di Roma 11) se vi furono complicità protezioni coperture, di natura politica o da parte della pubblica amministrazione sull'attività del KGB in Italia; 12) I risultati raggiunti nella ricerca di materiale bellico e di depositi clandestini di armi e apparati di ricetrasmissione connessi alle attività del KGB relative all'Italia; 13) Se gli organi di intelligence stiano ancora svolgendo indagini in merito ai contenuti del dossier; 14) se il dossier reso pubblico in Italia contenga le medesime informazioni trasmesse dalle istituzioni britanniche; 15) se esistono documenti all'estero che si renda necessario acquisire.

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