04 MAG 2002

Confartigianato: L'intervento di Silvio Berlusconi

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 13 min

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Berlusconi, davanti agli imprenditori di Confartigianato, rivendica i risultati dell’azione di governo e fissa un “appuntamento tra sei mesi per verificare la strada percorsa e gli obiettivi ancora da raggiungere”Roma, 4 maggio 2002 – Confartigianato ha dedicato una assemblea straordinaria sul tema: “Voglia di impresa, voglia di libertà, I valori, le ragioni, le sfide degli imprenditori di se stessi”.

Sono intervenuti Maria Pia Camusi, ricercatrice del Censis, Massimo Baldini, ordinario di semiotica, Università Luiss, Luciano Petracchi, presidente di Confartigianato.

Ha chiuso i
lavori il Presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi.Il ruolo degli imprenditoriLa piccola e media impresa rappresenta oggi ciò che gli operai erano per Gramsci all'inizio del secolo: la “classe generale interprete delle istanze di trasformazione e di progresso della società”.

Con questa originale citazione, Silvio Berlusconi nel suo intervento spiega il ruolo del ceto imprenditoriale italiano nell’attuale situazione politica del paese.Ai membri di Confartigianato il premier ricorda che oggi essi rivestono “il ruolo di rappresentanti della classe generale dei tempi nuovi, il motore che trasmette a questo paese la spinta verso ulteriori traguardi di sviluppo, di crescita, di modernizzazione”.Il mercato e la sinistraQuanto alla sinistra “basta leggere l'Unità, ma non più di una volta alla settimana, mi raccomando, per capire che ci si trova di fronte ad una opposizione che nutre diffidenza verso il libero mercato.

Ancora non hanno capito - aggiunge - la magia del libero mercato che trasforma gli egoismi individuali in interesse collettivo; non riescono a vincere questo pregiudizio ideologico".

Mentre il programma del governo “non è né di destra né di sinistra, ma solo di buon senso: il buon senso necessario per affrontare le sfide del nostro paese per il nuovo millennio e l'Europa”.“Cosa altro avrà ancora da dire la sinistra – si chiede Berlusconi - ma sono campioni a ribaltare la realtà e quindi troveranno qualcosa di altro da inventarsi”, dopo che “non solo l'Ocse ha approvato ieri le leggi italiane sulle rogatorie ma ha anche chiamato il nostro paese a far parte di un comitato per il controllo sull'applicazione legislativa”.La “esasperazione dialettica” sull’art.18Relativamente alla riforma dell'art.18, Berlusconi ritiene che “l'esasperazione dialettica su questa questione ha fatto passare in sottordine le molteplici positive ipotesi di lavoro indicate nel libro bianco, prima fra tutte lo Statuto dei lavori.

La sfida che abbiamo davanti è passare dal lavoro ai lavori e la scelta del governo è ampliare la cittadella dei diritti.

Non vogliamo ridurli o comprimerli, come qualcuno accusa, ma vogliamo estenderli”.Inevitabile quindi non notare la “contraddizione di chi, nell'indifferenza generale, ha permesso per ben due volte il rinvio della riforma degli ammortizzatori sociali e oggi agita la piazza per una sospensione temporanea di un diritto a lavoratori che sono precari, disoccupati”.Inoltre, anche per quando riguarda le pensioni, chi si oppone al governo, nota Silvio Berlusconi, è lo stesso “che ha tollerato per anni la mancata attuazione della previdenza complementare e oggi protesta contro il governo che promuove il decollo del secondo pilastro pensionistico, condizione fondamentale per contenere la spesa pensionistica pubblica”.Sconfiggere l’Italia della conservazione“Insieme a tutte le forze sane e morali del mercato, che sono tante, noi sconfiggeremo l'Italia della conservazione”, conclude il premier aggiungendo di voler “confermare la decisione e l'impegno di tutto il governo e di tutta la maggioranza a perseverare nell'attuazione del suo programma”.

Inoltre “sui temi dello sviluppo deve partire un confronto permanente, a partire da un appuntamento tra sei mesi per verificare la strada percorsa e gli obiettivi ancora da raggiungere”.Infine un accenno alla questione dei poliziotti arrestati a Napoli.

“Dopo Napoli l’esecutivo intende rinnovare – afferma il presidente del Consiglio - il ringraziamento e la riconoscenza del governo e della maggioranza degli italiani alle Forze dell'Ordine.

Il governo - conclude - farà ogni sforzo per venire incontro alle loro richieste”.

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