08 MAG 2002

Socialismo riformista: 70° anniversario della morte di Filippo Turati (Seconda sessione)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 15 min

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Roma, 8 maggio 2002 – Seconda sessione del convegno in occasione del settantesimo anniversario della morte di Filippo Turati, sul tema del Socialismo Riformista.

In discussione l’attività politica del PSI nella storia italiana dall’unità in poi, l’eredità del riformismo nella politica dell’oggi, le interpretazioni storiche dell’opera di Turati.

Intervengono tra gli altri, Mauro Ferri, ex presidente Corte Costituzionale, Cesare Salvi, Piero Fassino, Ugo Intini.A settanta anni dalla morte di Filippo Turati, secondo il segretario dei Democratici di Sinistra Piero Fassino, “si pone
d’obbligo la domanda di cosa significhi oggi il riproporre il riformismo”.

Partendo dalle vicende francesi, “si potrebbe pensare ad un epilogo, ad un approdo terminale e finale di una storia”.Per Fassino non è così.

I Ds “non condivido questa lettura, le cose più complesse, anche se quello in Francia non è un incidente di percorso”.

Occorre ripartire invece dall’interpretazione di ciò che è successo oltralpe.

La sconfitta di Jospin ripropone con forza la necessità di considerare la “crisi di un assetto istituzionale, cioè quello dello stato nazione”.“I limiti della dimensione stato nazione di fronte alla globalizzazione, ripropongono con forza la crisi di un assetto di rappresentanza”.

Per Fassino c’è bisogno perciò di investire politicamente “non solo sulle regole, e sulla stabilità di un sistema elettorale e di un sistema di potere forte, perché come si è visto, arriva lo stesso la crisi di rappresentanza”.

In questo senso le “regole sono solo funzioni e la stabilità sta nel rapporto tra società e politica”.

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