23 MAG 2002

Mani Pulite: Presentazione del libro di Arturo Gismondi «L'inverno della giustizia»

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 50 min

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

A dieci anni da Mani Pulite i processi conclusi si caratterizzano per la loro "pochezza di risultati".

Su 88 deputati Dc indagati solo 6 sono stati condannati Roma, 23 maggio 2002 - "Degli 88 deputati della Democrazia Cristiana che hanno ricevuto un avviso di garanzia e che non si sono potuti presentare alle elezioni del 1994, 6 sono stati condannati, pochissimi hanno concluso con un patteggiamento, 60 sono state le assoluzioni, e il resto dei processi non sono mai stati celebrati".

È Arturo Gismondi, autore del libro "L'inverno della giustizia", a fare un bilancio di Mani Pulite, che dopo
dieci anni ha mostrato tutta la sua "pochezza dei risultati giudiziari e il nessun effetto etico, gli effetti politici devastanti".

Gismondi ha presentato il suo ultimo lavoro in una conferenza stampa a cui hanno partecipato anche Francesco Cossiga, Piero Melograni, Massimo Teodori, Oliviero Di Federico.

Ha coordinato gli interventi il direttore di Radio Radicale, Massimo Bordin.

La legittimazione del Pds-Ds Nel libro Gismondi si interroga "sulle diverse tornate elettorali negli anni Novanta, anni di ribaltoni, nel 1992 e 1994, e in cui l'unica legislatura portata a termine è stata quella che aveva visto la vittoria dell'Ulivo, elezioni valide sempre quindi o solo se vince una parte?" Il problema della legittimazione della classe politica nel corso dello scorso decennio appare anche per Massimo Teodori argomento di interesse primario, sul quale tra l'altro, poco ancora si sono interrogati politici e storici.

"La legittimazione democratica viene dal voto - premette Teodori nel suo intervento - e Gismondi ci spiega che nel 1992 il Pds aveva il 16.1%, nel 2001 il 16.6.

È quindi sempre un partito di estrema minoranza, anche rispetto alla propria storia, chi dunque ha legittimato il Pds fino conquistare la presidenza del consiglio e l'egemonia indiscussa nei media?" "Il grimaldello che permise la caduta prima repubblica fu la questione del finanziamento della politica".

Ma è necessario "ricordare che tutto quello che è avvenuto in Mani Pulite riguarda fatti dal novembre 1989 al 1993, perché si parte dal 1989 anno in cui ci fu l'amnistia che ha fatto piazza pulita di tutto ciò che avvenne prima".

Istruttorie, commissioni e media Negli anni Novanta, secondo Teodori, "le procure hanno condotto le loro istruttorie in connessione con le commissioni e la pubblicistica".

Gli atti "di quelle procure debbono essere messi in relazione a ciò che producevano le commissioni di inchiesta e l'attività pubblicistica sfrenata che è poi finita anche nei libri di storia".

"Così è stato esercitato un potere perverso.

La storia comincia con la P2" e di lì si parte per una "autolegittimazione di fatti, concetti e deduzioni, che hanno consentito di mettere in piedi i teoremi delle procure".

Il ruolo di Violante Al centro di tutto questo "c'è Luciano Violante".

Teodori ricorda di essere stato eletto insieme a lui e di averci lavorato fianco a fianco in commissione.

"Violante e il Violantismo hanno prodotto una azione di corrompimento ideale del PCI".

E la sua figura e il suo ruolo hanno avuto un peso "molto più importante di quello che si crede".

Egli "non è solo il capofila delle procure, ma ha fatto vincere nel PCI l'anima giacobina, nel suo carattere più strumentale possibile, ed ha corrotto quindi tutta l'azione del PCI".

Francesco Cossiga ha ricordato da parte sua di essersi presentato "davanti a commissioni e autorità giudiziarie per ben 72 volte", e "nessun ex capo dello stato al mondo compreso Pinochet, ha ricevuto un trattamento analogo".

L'uso dei pentiti Proprio contro l'ex presidente della Repubblica "le operazioni dei pentiti hanno avuto inizio, con l'accusa di favoreggiamento nei confronti del figlio di Donat Cattin".

Accusa "portata avanti da Violante, ma non dalla segreteria del PCI".

Nel nostro paese dal quel momento in poi si afferma "Una concezione etica della giustizia" mentre diventano "sempre meno quelli che tendono ad un'idea laica della tutela di diritti e interessi, una giustizia senza maiuscole".

Con la "giustizia delle maiuscole o si finisce o al rogo o alla forca".

Le premesse ideologiche della giustizia delle maiuscole vedono "uno stato di diritto in cui tutto deve essere disciplinato dalla norma di legge.

Tutto è legale purché previsto dalla legge".

Da questa "origine giacobina che si è corrotta" discende il giustizialismo italiano.

L'avvio di Mani Pulite Rimane da spiegare, per Cossiga, il "Gran Mistero di Mani Pulite".

La "Rivoluzione dei giudici" non può aver preso avvio "dalla tangente di 50 milioni di Chiesa, nel corso della sua separazione coniugale, quando la moglie disse lui aveva molti denari e si andò avanti scoprendo tutto", si tratta di "una causa troppo banale".

Cossiga ritiene che "la decisione fu dei poteri forti che chiedevano di cambiare classe dirigente".

E forse tale volontà cominciò a manifestarsi "con l'Ambasciata Usa che cominciò ad invitare gli esponenti del PCI, forse per sdoganarli".

leggi tutto

riduci