04 GIU 2002

Lavoro: Conferenza stampa di Luigi Angeletti sull'accordo con il governo

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In attesa dell'esito dell'incontro di stasera tra le parti sociali e dopo lo strappo della Cgil, Luigi Angeletti spiega la posizione della Uil.

Roma, 4 giugno 2002 - La segreteria della Uil ha deciso di inviare una lettera aperta agli iscritti che il segretario Luigi Angeletti ha letto nel corso di una conferenza stampa, per chiarire i dubbi e le ambiguità dopo gli eventi dei giorni scorsi.

Non si discute - si legge nella lettera che Luigi Angeletti ha letto in conferenza stampa - che la Uil ha "sostenuto molti mesi di lotte e manifestazioni fino allo sciopero generale del 16 aprile", il quale
"ha avuto un grande successo, con un obiettivo chiaro: togliere dalla delega sul lavoro le modifiche all'articolo 18, ottenere 'lo stralcio'".

Il passo indietro del governo "Alla fine, malgrado molte previsioni che ci volevano soccombenti, il Governo ha dovuto fare un passo indietro e chiedere alla Commissione del Senato di stralciare le modifiche all'articolo 18 dalla delega".

Ottenuta questa vittoria, tuttavia il Parlamento "può sempre intervenire su tali temi tra un mese, tra sei mesi o un anno, e il risultato ottenuto rischierebbe così di vanificarsi".

Ecco perché c'è "bisogno di un accordo che, accogliendo le indicazioni dei lavoratori e del Sindacato, metta al riparo da questa eventualità.

Ecco perché la trattativa è necessaria".

Sindacato piegato a un disegno politico Le divisioni tra le organizzazioni sindacali "sono un fatto negativo - si legge ancora nel testo - che rischia di indebolire tutti".

Ma "come sempre nella nostra storia, non ci faremo condizionare da coloro che vorrebbero usare il Sindacato non per difendere i lavoratori ma per piegarli ad un disegno politico".

La Uil, chiarisce Angeletti, "non assume atteggiamenti pregiudiziali e non teme il dialogo nella certezza di poter sostenere e di far prevalere le proprie opinioni nei confronti sia del Governo che della Confindustria".

Mentre "in questo importante momento la UIL ha un solo riferimento: rappresentare e difendere gli interessi e i valori dei suoi iscritti".

Quanto alle "tutele previste dall'articolo 18" esse "si applicano solo ai lavoratori dipendenti da aziende private con più di 15 addetti.

Per tutti questi lavoratori noi vogliamo che siano confermati e garantiti gli attuali diritti mentre, per quelli che non ne hanno, dobbiamo conquistare nuove tutele".

Le due condizioni della Uil In ogni caso prima di sedersi al tavolo della trattativa per discutere della riforma del mercato del lavoro la Uil porrà al governo due condizioni: i diritti acquisiti in materia di art.18 non vengano assolutamente toccati; e che la riforma degli ammortizzatori sociali "non avvenga a costo zero".

"È evidente - chiarisce Angeletti rispondendo alle domande dei giornalisti - che se il governo ci dovesse rispondere negativamente noi non potremmo certo andare a fare una trattativa al buio".

Il compito del sindacato Bisogna andare dunque a trattare "per non perdere", in quanto "la scelta opposta non poteva che essere una: subire una legge ingiusta e poi fare un referendum, perché altre strade non sono percorribili".

Il compito del sindacato però è "fare accordi, mobilitazioni e esercitare pressione".

Da decenni - conclude Luigi Angeletti - "la Uil ha rifiutato l'idea di una rappresentanza parlamentare dei sindacati, perché un sindacato come è in Italia ha una sola strada: fare trattative e accordi, fare scioperi quando gli accordi non sembrano accettabili e far cambiare opinione al governo con il quale poi fare intese, questo è nostro mestiere".

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