21 GIU 2002

Aprile: Il futuro della sinistra in Europa (con Cofferati)

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Cofferati davanti agli esponenti di Aprile elenca gli errori della sinistra ed indica la via per ripartire dopo le "sconfitte brucianti" degli ultimi tempiFirenze, 21 giugno 2002 - Il leader della Cgil Sergio Cofferati interviene alla manifestazione "Il futuro della Sinistra Europea", organizzata dell'Associazione "Aprile Per la Sinistra", interna al partito dei Democratici di Sinistra.

Nel corso del dibattito alcuni degli esponenti della sinistra europea, invitati per l'occasione, fanno il punto sulle sconfitte elettorali degli ultimi tempi, ed indicano varie vie di uscita.Sergio Cofferati
non ha dubbi sulla situazione della sinistra italiana.

"La battaglia politica - afferma - non si fa solo contro gli avversari, ma anche per convincere gli alleati e costruire un punto di mediazione più alto".No al tatticismoIn particolare il leader della Cgil critica a fondo "il tatticismo e il politicismo" della sinistra.

"Da moderato quale sono - chiarisce - mi accontenterei che difendessero almeno le proposte di legge che hanno avanzato".

Cofferati si riferisce allo Statuto dei nuovi lavori elaborato da Giuliano Amato e Tiziano Treu "e presentato con un'enfasi eccessiva", e che il centro-sinistra, tentennando davanti alle proposte governative in materia di mercato del lavoro, sta trattando come "carta straccia".

"Finirà che toccherà alla Cgil difenderlo".I valori decisiviPrendono sempre più forma quindi quei valori "decisivi" per dare "identità e appartenenza alla sinistra", che il leader uscente della Cgil da qualche tempo si impegna a definire nelle diverse occasioni pubbliche che lo vedono protagonista.Si comincia dalla "pace, che è un valore anche quando la sinistra è chiamata a governare", per passare poi al G8, dove, se si prendono decisioni che influenzano la vita delle organizzazioni non governative, la sinistra, "se vuole praticare quei luoghi", deve chiedere la riforma di quelle istituzioni sovranazionali".I motivi delle sconfitteQuanto alle "sconfitte brucianti", la sinistra europea se le è procurate, "perché non ha indicato l'Europa come nuovo Stato e nuova Patria, ma si è limitata a proporla solo come nuovo mercato".

In questa direzione si esprimeva "il documento Blair-D'Alema, di cui poi fortunatamente non rimase traccia nelle conclusioni del vertice di Lisbona del 2000".Quindi invece di nutrirsi di valori e grandi obiettivi strategici, i gruppi dirigenti di Margherita e Ds restano prigionieri del loro tatticismo, "pensando di sostituirsi all'altro schieramento nella ricerca di qualche consenso".DA una parte nella Quercia sull'articolo 18 "si sono attardati nell'immaginare che le differenze tra i sindacati fossero solo metodologiche", mentre, dall'altra Francesco Rutelli, "che abbiamo dovuto difendere da se medesimo".

non può sollevare "dubbi quando qualcuno avanza l'idea che sia opportuno prendere le impronte agli immigrati".

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