02 LUG 2002

Associazione Articolo 21: «Viva la libertà» (con Freccero, Serventi Longhi e Caselli)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 30 min

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La destra vuole la cancellazione dal panorama politico della sinistra.

Ne sono convinti Freccero, Serventi Longhi e Caselli Roma, 2 luglio 2002 - "In una comunicazione abituata a digerire ogni evento mediatico, la mancata presenza sulla scena per un periodo di tempo anche limitato significa cancellazione, rimozione, significa oblio e perdita di senso.

In questo contesto chi non ha diritto di parola può solo avere torto".

Con queste parole Carlo Freccero, ex direttore di Raidue, spiega quello che a suo avviso è l'intento del governo nei confronti del servizio pubblico.

radiotelevisivo,
intervenendo al convegno dal titolo "Viva la LIbertà", organizzato dall'associazione Articolo 21.

Rischio cancellazione "Oggi - prosegue - non comparire significa essere cancellato dalle menti e dalla memoria dell'opinione pubblica, significa non far valere la propria verità".

Quindi "la lotta ideologica della sinistra prima che un problema di contenuti è un problema di nuovi canali di comunicazione".

Scioperi, nuovi canali di comunicazione Ecco i nuovi canali di comunicazione: "gli scioperi dei magistrati e quelli dei lavoratori promossi dalla Cgil, sono non più strumenti di contrattazione salariale, ma veicoli per riaffermare l'importanza di valori in cui una parte dei cittadini non può fare a meno di riconoscersi".

"Lo sciopero - precisa Freccero - è un fenomeno rinnovato che apre nuove strade alla comunicazione".

La sinistra deve "riconquistare spazi2 nello scenario dell'informazione nazionale, e ci riuscirà solo "se saprà creare come Cofferati nuovi strumenti per comunicare al suo elettorato", così potrà uscire "dalla riserva indiana" che porterà "al silenzio e alla sparizione".

Liberismo secondo Freccero Secondo l'ex direttore di rete in Rai "si giustifica l'epurazione delle voci dissonanti secondo la logica che elimina il dissenso.

Ma un servizio pubblico ha senso se aperto alla molteplicità con mosaico di opinioni diverse".

In questo senso "la politica della Cdl offende ogni regola del liberismo, che nasce come difesa della libertà politica dell'individuo nei confronti dello stato.

Oggi però ogni dissenso viene represso in nome della maggioranza che crede di avere un mandato assoluto".

In questo contesto "solo il conformismo può essere tollerato".

Conformismo che è una "forma di autocensura e in Rai si vive un clima di maccartismo anni 50 e ci guardiamo reciprocamente con sospetto.

Questo è il frutto di normalizzazione".

Preoccupazione in Ue "I giornalisti europei sono fortemente preoccupati per quello che succede in Italia", assicura Paolo Serventi Longhi, segretario Fnsi e avverte che "episodi di normalizzazione si verificano in Spagna, Francia e Germania".

Per trovare un rimedio è stato "chiesto un incontro a Prodi, attraverso canali riservati, per porre il problema dell'informazione", e si sta già pensando a una "grande manifestazione a Bruxelles di giornalisti".

Simpatia per Cofferati Serventi ricorda di essere "stato spesso attaccato per la simpatia anche politica per Cofferati.

ma la mia organizzazione -assicura - è autonoma".

Le posizioni "che esprime l'Fnsi sull'art.18, provvedimento liberticida soprattutto nei confronti dei giornalisti che sono sottoposti più di altri al ricatto del datore di lavoro", non sono lontane dal quelle della Cgil.

"Deve essere però chiaro - sottolinea - che noi saremo indipendenti ancora di più dalla Cisl e dalla Uil se faranno un accordo con questo governo, che sarà devastante per i giornalisti e i lavorati, noi ci dissoceremo, non ne faremo parte e non lo firmeremo".

La magistratura Dal canto suo Giancarlo Caselli apre il suo intervento citando l'art.

101 che stabilisce che "la magistratura è soggetta soltanto alla legge".

Nel 1992 ad esempio "applicando il codice penale in maniera uguale per tutti la magistratura ha dato niente più che un contributo, altre forze si sono misurate in questo versante, al risanamento della nostra economia".

Mentre continua contro la magistratura la campagna di "delegittimazione, di denigrazione, insulti e calunnie".

Delegittimazione "che passa attraverso la tecnica di mantenere inefficiente il sistema giustizia.

Una inefficienza efficiente e funzionale" per rendere la magistratura meglio attaccabile.

In qesto senso, secondo Caselli, deve essere interpretata la riforma del Csm "i cui membri sono scesi a 24", e invece già "i 30 non ce la facevamo ad amministrare, esso avrà quindi pochissime funzioni".

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