10 LUG 2002

Ulivo: «Università e Ricerca scientifica» (con Rita Levi Montalcini, Piero Fassino, Francesco Rutelli)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 52 min

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Il governo nel Dpef e nella finanziaria non stanzia investimenti sufficienti per la ricerca scientifica.

L’Ulivo propone la sua ricettaRoma, 10 luglio 2002 – Più fondi alla ricerca e alla formazione superiore, che sono “risorse strategiche per il futuro del Paese”.

Da qui riparte l’Ulivo nell’incontro sul tema: “Università e Ricerca scientifica”, criticando i tagli all'università e alla ricerca scientifica, annunciando una battaglia immediata contro il documento di programmazione economica e, in autunno, contro la Finanziaria.Una dannosa sottovalutazioneIl segretario dei Ds
Piero Fassino in particolare afferma che alla vigilia della presentazione del Dpef l’Ulivo “manifesta la propria preoccupazione e inquietudine per il rischio che persista una dannosa sottovalutazione, da parte del centrodestra, della necessità di un sostegno adeguato alla ricerca”.Preoccupazione che nasce, spiega Fassino, “anche da elementi come i tagli apportati dall'ultima Finanziaria, dal blocco delle assunzioni nel settore, dall'aumento delle tasse universitarie e dall'annuncio della possibile trasformazione degli enti pubblici di ricerca in enti di diritto privato”.Secondo il leader dei Ds tali provvedimenti risultano totalmente fuori luogo, mentre è necessaria “una netta inversione di tendenza e un aumento di fondi e di attenzioni” nei confronti del settore.Nessuna linea strategicaIl governo “non ha una linea strategica su nessuna delle cose che contano per il Paese”, sottolinea dal canto suo Francesco Rutelli che aggiunge: “si tratta di un governo ‘abracadabra’ che si illude di uscire da una congiuntura difficile con provvedimenti tampone” e improvvisazioni.Secondo il leader della Margherita con questa politica il paese “impoverisce il nostro futuro”.

Inoltre “il ministro Tremonti ha mollato al suo destino Letizia Moratti, ha raschiato il barile puntando agli sgravi fiscali e ha abbandonato la scuola, la ricerca e la sanità e gli italiani se ne accorgeranno”.“Uccidere le prospettive della ricerca – prosegue Rutelli - significa uccidere un bambino nella culla”, Per la ricerca e l'università invece “bisogna irrobustire il finanziamento pubblico che sta invece diminuendo e sostenere i finanziamenti privati che oggi sono visti quasi esclusivamente come sponsor”.Il capitale privato deve quindi svolgere una funzione di partner perché “investire in ricerca – conclude Rutelli - è un affare”.Privatizzazioni in vistaL’ex ministro Luigi Berlinguer pone invece l’attenzione sulla “denigrazione che il governo fa del sistema di studi superiori, solo perché è arrivato un messia che deve riformare il nostro Paese”.Proseguono inoltre “i messaggi inquietanti su una privatizzazione complessiva di università e enti di ricerca; si vocifera – aggiunge Berlinguer - addirittura che il Consiglio nazionale delle ricerche possa essere trasformato in una holding”.Berlinguer propone quindi “l'assunzione nelle università di 5.000 giovani l'anno per i prossimi 4 anni con assegni di ricerca oltre a 1.000 posti l'anno in posizioni stabili”.Fondi in base al meritoRita Levi Montalcini chiede che i fondi per la ricerca siano assegnati in base al merito, perché “senza ricerca, un Paese decade nel livello culturale”.Finanziare la ricerca "in base al merito e non all'appartenenza a gruppi di potere” potrà poi consentire “ai giovani ricercatori di rientrare in Italia e dare a quelli che sono qui la possibilità di esprimere nel lavoro la loro eccellente preparazione”.

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