16 LUG 2002

Rai: Intervento di Baldassarre al convegno di An

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Il presidente della Rai promette pluralismo e riforme interne.

Si riparte da una "nuova Rai" che non darà più spazio a interpretazioni "unilaterali e ideologiche" della storia nazionale Roma, 16 luglio 2002 - "La nuova Rai ha un programma rivoluzionario rispetto al precedente Cda: diventare garanzia di pluralismo culturale", programma "il cui impegno prioritario è quello di difendere tutte le culture italiane".

Con queste parole ha esordito il presidente della Rai Antonio Baldassarre nel suo intervento al convegno sul tema: "La destra ascolta, idee e cultura per un progetto Italia", promosso
da Alleanza Nazionale in collaborazione con il ministero delle Comunicazioni.

Sotto l'aspetto culturale Baldassarre identifica la necessità di rileggere una storia che troppo spesso è "unilaterale e ideologica", ed è quindi arrivato "il momento di fare una verifica", in questo senso.

Necessario quindi un argine contro "interpretazioni ideologiche che sono state fatte, su come ci hanno raccontato la storia di questo Paese".

Il presidente della Rai per questa "battaglia" conta molto sulla nuova dirigenza di Rai Educational.

Tutto ciò "è necessario - afferma - affinché ci venga restituita una storia rispondente ai fatti".

"Nei manuali universitari si leggono delle storielle, c'è una storia ideologica", ma in realtà "le culture di destra hanno avuto un grande ruolo nella storia", ruolo "sottovalutato dagli storici e dalle loro analisi".

In particolare "le culture di destra hanno dato contributi determinanti per la costruzione del concetto di Stato".

Culture di destra che però hanno sempre avuto "una scarsa autocoscienza di sé" e inoltre non hanno fatto i conti "con i nuovi processi storici".

Tuttavia la destra "è in vantaggio rispetto alle culture di sinistra, in quanto dall'altra parte - continua - sono venuti meno tutti i punti di riferimento".

È possibile che la decisione di mettere mano ad una riforma della Rai possa provocare reazioni nel sindacato, che potrebbero sfociare in scioperi.

Ma questo non fermerà l'azione del nuovo CdA.

Secondo Antonio Baldassarre "la nuova Rai'' porterà' avanti con determinazione la riforma della "vecchia Rai": anche andando a toccare privilegi esistenti nell'azienda e proprio questo potrebbe scatenare la reazione del sindacato.

Ma "è una battaglia di democrazia, per riportare la Rai alla normalità democratica, dato che la precedente Rai garantiva solo una cultura".

Baldassarre ricorda infatti come Veltroni "ha infiltrato nella Rai i giornalisti schierati nella sua parte".

Occorre quindi "riorganizzare la Rai sul territorio", dando "alle sedi locali un potere produttivo".

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