24 LUG 2002

Festa dell'Unità delle donne: Intervista a Massimo D'Alema

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 34 min
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D'Alema chiede all'Ulivo di tornare all'unità politica che permise la vittoria del 1996 e discute della formazione dell'opinione pubblica fuori dell'Occidente Napoli, 24 luglio 2002 - "In una squadra di talenti se non ci si passa la palla si perde anche con la Sambenedettese".

Il presidente dei Democratici di Sinistra Massimo D'Alema, intervistato dalla giornalista Rai Mariolina Sattanino in occasione della Festa dell'Unità delle donne, ricorre, come aveva già fatto, alla metafora calcistica per spiegare la situazione interna alla coalizione dell'Ulivo.

Quella del centrosinistra appare come
una squadra "che ha un serio problema di ordine in campo", in cui "se ognuno pensa di fare gol palleggiando per conto suo " alla fine "si rischia di perdere".

Tuttavia quello delle "personalità non deve essere vissuto come un problema", si tratta invece di "risorse" che devono essere messe a frutto per "tornare a vincere".

La condizione delle donne Mariolina Sattanino, passando a discutere della politica estera, ricorda che "qualcuno" ha suggerito di guardare alla condizione della donne per capire quale sia la situazione reale di un paese, e a che livello siano considerati i diritti fondamentali nel paese stesso."Le donne afgane - risponde D'Alema - vivevano in uno stato assurdo" e ciò può dare la cifra di quanto "nel mondo islamico si sia ancora lontani dalla funzionamento democratico di un paese".

"Come ci vedono gli altri?" Secondo il presidente dei Ds dalla crisi afghana e dopo l'11 settembre più in generale, emerge in modo evidente il fatto che l'Occidente non ha coscienza di come la sua realtà sia percepita nel resto delle popolazioni del cosiddetto terzo mondo."Noi - aggiunge - non immaginiamo nemmeno come ci vedono gli altri, come vedono l'Europa e gli Usa gli afghani, i pakistani, i palestinesi.

E non esiste una sinistra che non sappia immaginare come ci vedono gli altri".

Per molti di quei popoli "Osama bin Laden è un eroe che ha osato sfidare il grande potere dell'Occidente".

Quindi compito della sinistra - conclude D'Alema - sarà "convincere milioni di esseri umani che non c'è bisogno della violenza e che l'occidente non è come viene loro descritto".

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