28 LUG 2002

Festa del Secolo d'Italia: Conclusioni di Gianfranco Fini

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Fini fa un bilancio di un anno di governo e rivendica le prerogative della politica della destra sull'immigrazione, la droga e la giustizia Rieti, 28 luglio 2002 - Il presidente di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini chiude la Festa del Secolo d'Italia rivolgendosi a tutti coloro "che amano la legalità".

In questo anno di governo, essi hanno avuto molte occasioni - afferma Fini - per ritenersi soddisfatti dell'operato del governo di centrodestra.

A partire ad esempio dall'approvazione della legge Bossi-Fini sull'immigrazione.

"Tutti - ricorda il vice presidente del Consiglio - hanno diritto di
venire nel nostro paese, ma ad una sola tassativa condizione: che vengano avendo la certezza di lavorare".

I "negrieri" dell'immigrazione "Il fastidio" nasce dai molti che vivono ai margini della società e che nella peggiore delle ipotesi finiscono "nelle mani di negrieri che vanno trattati senza alcun tipo di rispetto ed alcun tipo di considerazione".

"Crociata contro la droga" Altro punto a favore della legalità che rivendica Fini è l'inaugurazione della cosiddetta "crociata contro la droga".

Su questo tra l'altro "la sinistra si vergogni ad aver costretto per tanti anni i giovani ad avere l'unica possibilità del metadone nel Sert".

Invece è necessario "avere il coraggio di pronunciare una frase: reprimere lo spaccio della droga".

Anche perché, come aveva già detto in altre occasioni, Fini ribadisce che "drogarsi non è un diritto e non è un atto relativo alla libertà, ma un attentato alla propria salute e alla società".

Genova e la sovversione della sinistra Dopo un anno inoltre rimane fermo il giudizio sui fatti di Genova, in occasione della riunione del G8.

In quella circostanza "fu proiettato nelle case degli italiani" ciò che inevitabilmente "dimostra che c'era una sovversione da parte della sinistra, che tentava di dare la spallata al governo di centrodestra e che con i fatti portò ad una delle più clamorose azioni di contestazione violenta nei confronti delle forze dell'ordine".

"Un anno dopo - afferma - sappiamo che gli aggrediti erano i rappresentanti delle forze dell'ordine e gli aggressori erano una parte dei manifestanti".

Il legittimo sospetto Orientata a ristabilire la legalità anche la discussione sul legittimo sospetto.

Fini sottolinea che "un cittadino chiamato in un tribunale, che abbia impressione che colui che lo giudica sia di parte", deve avere il diritto di "chiedere che venga trasferita la sede di celebrazione del processo".

Si tratta di una misura che garantisce contro episodi in cui si può verificare il caso "della sentenza già scritta".

Gli scioperi della Cgil Per quanto riguarda gli scioperi, "essi sono un diritto", e il governo non discute su questo.

Ma "attenzione alla proclamazione di manifestazioni - sottolinea Fini - volte a garantire la posizione di potere di certi sindacati".

In particolare "gli scioperi della Cgil", dimostrano che "ci sono sindacati che fanno politica".

E Cofferati, vuole essere ed è ormai "l'esponente politico più credibile agli occhi di una certa sinistra".

In conclusione Fini ricorda che sono stati molti "gli impegni mantenuti dal governo", come "l'aumento delle pensioni minime", e la riduzione dell'Irpeg.

Mentre il mancato raggiungimento degli altri obiettivi annunciati in campagna elettorale dipende da una parte dalla dialettica interna alla coalizione di maggioranza e dall'altra dalla crisi succeduta all'11 settembre.

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