20 AGO 2002

Radicali: Veglia per Milingo a san Pietro (Con Capezzone, Turco e Cappato)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 16 min 2 sec
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Nessuna notizia su Milingo dopo la vicenda che lo portò al centro dell’attenzione dei media.

Un anno dopo i radicali in piazza san Pietro chiedono chiarezzaRoma, 20 agosto 2002 - “Non lanciamo sfide ne provocazioni ma poniamo una domanda: dov’è Mons.

Milingo?” Sono parole di Daniele Capezzone, segretario di Radicali Italiani, che oggi, insieme a militanti e iscritti, ha organizzato una veglia in Piazza san Pietro per riportare l’attenzione sulla vicenda che vide circa un anno fa protagonista il vescovo che decise di sposarsi, malgrado il veto delle autorità vaticane.Milingo non è
un uomo liberoÈ un fatto – ricorda Capezzone – che “da oltre un anno persone che amano Mons.

Milingo e che lui ama, i suoi cari, non sanno come e dove raggiungerlo”.

“Speriamo – aggiunge - che si tratti di un anno di volontario isolamento, ma temiamo che Milingo oggi non sia un uomo libero”.Questa vicenda “è motivo di sconforto per i cristiani e i sinceri credenti che chiedono alla Chiesa Cattolica di praticare quella che in altri campi si chiama trasparenza”, e che invece né su questo né sulla questione della pedofilia in Usa viene messa in campo.Religione e sessualitàMilingo tra l’altro “ha posto un problema centrale e cioè quello dell’amore e della sessualità dei religiosi, che è vicenda molto seria”, che invece è stata “affrontata in modo violento e feroce, lui è stato trattato come uno stregone, lei una puttana e la storia si è chiusa”.Impunità del VaticanoMaurizio Turco aggiunge che questa “vicenda è l’ultima di un rosario triste che nelle mura di uno stato come la città del Vaticano da anni produce morti: partendo da Roberto Calvi e Emanuela Orlandi, per arrivare a Giovanni Paolo I e gli altri”.Emerge perciò ancora una volta “la nota impunità del Vaticano”, Vaticano che inoltre “fa parte dell’Onu, con un pontefice che vuol dettare legge all’Unione Europea chiedendo di mettere la religione come valore fondante della costituzione”,Rimane il fatto però – conclude Turco – che il “Vaticano non ha firmato alcuna convenzione a partire da quella dei diritti dell’uomo”.Per Marco Cappato infine la “coltre di silenzio tenuta dalla burocrazia vaticana” sul caso Milingo è un “segnale della paura che Chiesa e Vaticano hanno quando devono avere a che fare con la sessualità e i drammi individuali che i vincoli proibizionisti producono sulle persone in carne ed ossa”.

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