24 AGO 2002

Meeting di Rimini: Intervento di Romano Prodi, l'Europa che sarà

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Malgrado crisi e turbolenze internazionali l’euro si dimostra un successo, e sta aprendo la via all’affermazione e al progressivo allargamento dell’Unione EuropeaRimini, 24 agosto 2002 - L'euro "è stato un successo" e la moneta unica europea "ormai si impone come punto di riferimento dell'intera economia mondiale".

Con queste parole il presidente della Commissione Europea Romano Prodi apre il suo intervento al Meeting di Comunione e Liberazione.Il successo dell’euro"L'economia di mercato tuttavia non è infallibile", aggiunge Prodi.

Essa infatti si basa su "regole" e sulla "fiducia"
che queste regole siano rispettate e siano fatte rispettare.

Gli aumenti dei prezzi che si sono avuti “in pochi settori” e in “pochi Paesi” non devono mettere in dubbio l'importanza e la “grandezza politica ed economica” dell'Euro.

Comunque, bisognerà “sorvegliare” e “vigilare”, affinché, con la scusa della moneta unica, non vi siano “indebiti aumenti dei prezzi”.Prodi afferma tra l’altro di sapere “benissimo” e di essere “consapevole” che le associazioni dei consumatori sono “preoccupate dell'aspetto inflazionistico che ha accompagnato l'arrivo dell'Euro”.

“Io stesso - precisa - nel mese di marzo, avevo iniziato a denunciare alcuni scivolamenti di questo tipo”.Il futuro dell’UeLa adozione della moneta unica deve comunque far riflettere sul fatto che per la prima volta nella storia, dodici paesi hanno deciso “pacificamente” di dotarsi di un mezzo di scambio comune.

Per altro accanto alla Bce, aggiunge il Presidente della Commissione Ue, è necessaria una “autorità fondamentale per le decisioni di politica economicà” perché è necessario un “vero coordinamento per l'economia”, mentre ad oggi permangono “procedure insufficienti” per affrontare tempi di crisi e turbolenza.Il patto di stabilitàAnche in questo senso, il patto di stabilità europeo “non è una camicia di forza” e “non è un'imposizione contro nessuno”.

Rappresenta, invece, una “garanzia per tutti” perché “essendo legati dalla stessa moneta” c’è la necessità di “essere protetti” nei “nostri diritti ed interessi”.L'Europa tra le altre cose ha il “dovere” di essere ''protagonista'' in campo internazionale, anche perché “il mondo e la pace hanno bisogno dell'Europa”.

E, “solo costruendo una nuova Europa possiamo dare risposte concrete”.

In Medio Oriente, ad esempio, “non è possibile una pace senza l'Unione europea”.L’allargamentoSono dunque, in questo quadro, confermate le tappe di avvicinamento all'allargamento per i dieci Paesi in lista d'attesa i quali, per il 2004, dovrebbero partecipare alle votazioni per il Parlamento europeo.

“L'allargamento è lo strumento con cui, pur se a livello regionale o imperfetto, stiamo realizzando la globalizzazione democratica con l'apertura a popoli e paesi di cui esso riconosce dignità e uguaglianza”.Johannesburg non è una farsaQuanto alle aspettative connesse all’imminente vertice di Johannesburg, Romano Prodi sottolinea che “l'Europa deva mantenere alta la fiaccola dello sviluppo sostenibile”, raccogliendo la “lezione che viene dalla natura”: Lezione che “ci indica di essere vigili”, seguendo le tappe dello sviluppo con “responsabilità”.E oggi, secondo Prodi, soltanto l'Europa ha “la responsabilità e la coscienza di questa frontiera”, mentre uno sviluppo sostenibile è “qualcosa da dare ai nostri figli, senza paura di ucciderli o rovinare il loro futuro.

E' un compito difficilissimo”.

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