04 SET 2002

Festa dell'Udeur: «Patto per l'Italia una sciagura o un'opportunità?» con Cofferati, Angius e Bordon

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 17 min

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Cofferati ribadisce il no al Patto per l'Italia ed elenca gli errori nelle previsioni economiche del governo Telese (Benevento), 4 settembre 2002 - Sul Patto per l'Italia la Cgil "aveva ragione" e il governo si è dimostrato "incapace di rispettare gli impegni".

Sergio Cofferati interviene al dibattito "Patto per l'Italia una sciagura o un'opportunità?" e rivendica la decisione del suo sindacato di non sottoscrivere il patto con il governo.

"Avevamo ragione" "I contenuti del Patto per l'Italia - afferma Cofferati - non sono condivisi dalla Cgil che infatti non l'ha firmato".

A poche settimane
da quell'accordo "tra i firmatari c'è solo contesa sulle possibilità di applicarlo".

"Inutile dirlo -aggiunge il leader della Cgil - ma avevamo ragione".

le previsioni del governo "Che l'economia italiana fosse in grave difficoltà era evidente a tutti, meno che al governo, che ha continuato a raccontare cose infondate cercando di tranquillizzare gli italiani.

Ora siamo di fronte ad una realtà pesante, drammatica".

Le previsioni del governo sulla crescita economica a luglio indicavano uno scarto del Pil all'1,3%.

"Solo un mese prima si pensava di - nota Cofferati - poter raggiungere il 2,3.

Adesso si dice che siamo sensibilmente sotto l'1%".

La posizione del sindacato In questo contesto "il governo pensa probabilmente di far quadrare i conti tagliando la spesa sociale, in particolare pensioni e sanità, oppure negando le risorse per rinnovare adeguatamente i contratti dei pubblici dipendenti, ma sappia fin da ora che avrà di fronte il sindacato, e che si determineranno rotture sociali con una durissima reazione".

Il dpef inoltre "è inefficace perché non stimola la crescita, non è credibile perché i valori di riferimento sono ben diversi dalla realtà ma è anche pericoloso".

Correggere il dpef"Sarebbe onesto correggere le previsioni del Dpef - afferma dal canto suo Gavino Angius - ma Tremonti dice che tutto va bene.

Essendo notoriamente un fenomeno ci dobbiamo affidare a lui".

Niente di più facile tuttavia che "la differenza fra inflazione reale e inflazione programmata alla fine la pagheranno i lavoratori e il sud".

Secondo Angius il paese naviga "in una situazione grottesca e paradossale".

E le ultime notizie sui conti pubblici dello stato danno il segno di come "Si aggravano di ora in ora e ci troviamo nella necessita' di ripensare tutto l'impianto della legge finanziaria".

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