06 SET 2002

Governo: Marzano illustra le correzioni al provvedimento per la riforma delle RC auto

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Nessun Dl sulle Rc auto, ma il provvedimento parlamentare subisce sostanziali correzioniRoma, 6 settembre 2002 - Il governo ribadisce che sulle tariffe Rc si attenderà l'esito del provvedimento parlamentare e non sarà necessario un decreto legge in materia.

Lo ha annunciato il ministro per le Attività Produttive Antonio Marzano al termine della riunione del Cosiglio dei Ministri.

Se non ci saranno ulteriori discussioni in parlamento, ha assicurato il ministro, la riforma della Rc auto entrerà in vigore tra fine settembre e l'inizio di ottobre.Il pacchetto di proposte prevede modifiche
sostanziali rispetto al testo originario fermo al Senato.Si parte da una delega al governo per una riforma organica del danno biologico (estesa a tutti gli illeciti civili e non solo alle 4 ruote); la fissazione del limite (20%) alla discrezionalità dei giudici in materia di danno biologico, estendendolo all'intera fascia di invalidità (9 punti) e non più solo ad una parte di essa (5 punti); introduce quindi l'obbligo di fatturazione per le riparazioni, evitando che una stessa vettura possa essere 'riparata' più volte bastando solo presentare alla compagnia un preventivo di spesa.

Confermato l'obbligo per le compagnie di dotarsi di un sito Internet, con la pubblicazione delle tariffe, e inoltre ogni compagnia non potrà presentare al cliente un profilo tariffario diverso da quello determinato 'on line'.

Un comitato interministeriale sarà tra l'altro istituito per recepire le segnalazioni da parte dei cittadini che denunceranno rialzi eccessivi.

Il comitato esaminerà i casi e chiederà spiegazioni decidendo poi di conseguenza.

Viene inoltre incentivata fortemente la franchigia che consente di ridurre il livello dei premi, mentre il Cid, finora limitato al danno materiale, è esteso al danno biologico.

Il provvedimento del governo prevede poi sanzioni per l'eventuale elusione dell'obbligo assicurativo.

Le multe per le compagnie varieranno da 1 a 5 milioni di euro e, in caso di recidiva, viene addirittura previsto il ritiro della licenza.

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