05 OTT 2002

Radicali: «L'altro forum», le iniziative in occasione del social forum di Firenze (con Capezzone e De Lucia)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 37 min 3 sec
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Lanciata l’iniziativa “L’altro forum", per la libertà e la democrazia in risposta al social forum di FirenzeFirenze, 5 ottobre 2002 - Documento audiovideo completo della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa "L'altro forum", per la libertà e la democrazia.

Questa la dichiarazione del segretario di Radicali Italiani Daniele Capezzone.

"Diamo voce alla maggioranza silenziata di italiani senza volto, che non spaccano teste né vetrine, che non indossano tute bianche, che non hanno sentimenti antiamericani e antioccidentali, e che considerano la globalizzazione un'opportunità
per diffondere democrazia e libertà economica".

"Mentre continuano le dichiarazioni deliranti di Luca Casarini e Vittorio Agnoletto, e mentre il Presidente della Regione Toscana Martini conferma l'intenzione di finanziare e sostenere chi ha già messo a ferro e fuoco, prima di Firenze, la ragionevolezza e il buon senso, intendiamo evitare che tutto questo resti privo di risposta".

"Occorre dare voce alla maggioranza silenziata di italiani senza volto, che non spaccano teste né vetrine, che non indossano tute bianche, che non hanno sentimenti antiamericani e antioccidentali, e che considerano la globalizzazione un'opportunità per diffondere democrazia e libertà economica".

"Vogliamo rendere la parola all'altra Firenze, all'altra Toscana, all'altra Italia, e diamo a tutti appuntamento, nei giorni del Social Forum di novembre, ad un altro Forum, promosso da Radicali italiani, e che presenteremo questa mattina a Firenze: il Forum per la libertà e la democrazia".“Da una parte – ha ripetuto Capezzone commentando il parallelismo tra Carlo Giuliani e Giorgiana Masi - c’era chi firmava e faceva firmare referendum e dall’altra chi tirava estintori.

Pietas e amore della verità impongono il rispetto delle scelte di ognuno e il modo migliore è ricordare la verità di tali scelte”.E la verità è che dall’altra c’era “un ragazzo che ha fatto una scelta di violenza.

Violenza che ha chiamato violenza.

Giorgiana Masi ha fatto scelto di nonviolenza con cui si è risposto con la violenza”.

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