15 OTT 2002

Cdl: Le polemiche nella Maggioranza, interviste a Giovanardi, D'Antoni, Tassone, Saponara

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 14 min 11 sec
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Registrazione audio di "Cdl: Le polemiche nella Maggioranza, interviste a Giovanardi, D'Antoni, Tassone, Saponara", registrato martedì 15 ottobre 2002 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 14 minuti.
  • Carlo Giovanardi, ministro per i rapporti con il Parlamento

    <strong>Dopo l'intervento di Berlusconi all'interno della maggioranza è il momento della tregua</strong><p> Roma, 15 ottobre 2002 - Con una nota diffusa oggi dall'Udc gli esponenti del gruppo parlamentare dei centristi che fanno capo alla Casa delle Libertà si chiude, o almeno si dovrebbe chiudere, la ridda di polemiche seguite agli attacchi di La Russa e Bossi agli attuali eredi della Dc. "Prendiamo atto con soddisfazione della consonanza ideale e del riconoscimento del ruolo politico dell'Udc contenuti nella dichiarazione del presidente del Consiglio", si legge nella nota.<p> "Vigileremo - si prosegue - perché a tali dichiarazioni corrispondano comportamenti coerenti, offrendo lealtà e rispetto e pretendendo altrettanta lealtà e rispetto, pronti a reagire con grande determinazione e con azioni e comportamenti adeguati ove a questa regola qualcuno venisse meno".<p><strong>Tregua, ma basta aggressioni</strong><p> Per Radio Radicale Alessio Falconio ha raccolto le opinioni sulla questione di Carlo Giovanardi, Sergio D'Antoni, Mario Tassone, Michele Saponara. Carlo Giovanardi suggerisce "di Usare il termine tregua" per descrivere l'attuale situazione all'interno della maggioranza di governo. "Rimaniamo comunque in futuro - aggiunge - su un atteggiamo di chi non vuole subire aggressioni come quella che abbiamo subito in questi giorni".<p> <strong>Tregua armata con Lega e An</strong><p> Sergio D'Antoni tratteggia uno scenario ancora più accidentato e parla di "doppia tregua". Da una parte si registra "una tregua armata per quel che riguarda la Lega e An, perché continuano su un atteggiamento che noi non condividiamo", dall'altra c'è "la tregua dal punto di vista dei rapporti nell'alleanza rispetto alla presa di posizione del presidente del Consiglio sul ruolo dei democristiani".<p> Insomma "ci sono problemi con gli alleati", tutta chi parla "di ribaltoni si riferisca a fandonie". In realtà "Poniamo questioni di contenuto e di linea. E siamo stati attaccati nella nostra dignità".<p> "Sulla finanziaria - aggiunge D'Antoni - l'Udc si batterà affinché la 488 ritorni nella versione che abbiamo conosciuto perché è un intervento organico che non si può cambiare. Il Bonus fiscale e il credito di imposta sia riservato alle aree meridionali". Si tratta, conclude "di obiettivi che devono essere di tutta la Cdl. Cdl che tra l'altro nel sud ha vinto".<p> <strong>Il problema politico non è risolto</strong><p> "Il problema politico, per quanto mi riguarda, non è assolutamente risolto", fa sapere Mario Tassone, che ribadisce: "Le uscite che tutti conosciamo esprimono un clima nei confronti Udc" che va risolto, per cui "la vicenda è ancora aperta", e "Altri chiarimenti sulla questione è bisogno che ci siano".<p> <strong>Confronto sulla finanziaria</strong><p> In questo senso "l'appuntamento con la finanziaria è da guardare con grande attenzione proprio perché pensiamo a rafforzarla in alcuni punti per rispostarla vicino alle attese della gente". "Tenteremo di ragionare e motivare la nostra posizione - aggiunge Tassone - Noi non pensiamo a sganciamenti, però le nostre convinzioni sono diffuse anche nel parlamento".<p> Michele Saponara cerca la via della mediazione e rassicura sull'inopportunità dei paragoni con il clima del ribaltone nel 94. "Nel 94 ci fu il ribaltone perché Bossi e Buttiglione si accordarono, in una situazione in cui Berlusconi era debole ed era stato indebolito anche e soprattutto del Pool di Milano. Essi ebbero paura del futuro del governo".<p> <strong>Le differenze con il '94</strong><p> "Oggi la situazione è diversa. Berlusconi tiene in pugno la situazione con la dialettica che ovviamente è compatibilmente a tutte le situazione politiche". Occorre tra l'altro ricordare che "siamo partiti dalla gaffe di LA Russa provocata da Franceschini che non è il più simpatico del Ppi e questa non simpatia ha reso più veemente il discorso di La Russa".<p> "La gaffe poi è stata ripresa da Umberto Bossi che è stato meno impulsivo, il quale però da animale politico quale è evidentemente ha fatto qualche suo calcolo di bottega. Anche questo è fisiologico, e parlare di ribaltone ce ne vuole. Certo c'è una situazione di insoddisfazione da parte dell'Udc".<p> Per Saponara la gaffe di La Russa è stata un pretesto che ha dato il via alle insofferenze che preesistevano nell'Udc. Per questo "occorre dare dignità a tutti e a tirare le orecchie a chi se lo merita".<p> <strong>La questione Fiat</strong><p> Quanto alla discussione sulla situazione economica "non credo che la crisi della Fiat possa toccare la finanziaria - afferma Saponara - e bisogna tenere in conto le esigenze del sud". Inoltre "va valutato anche quello che dice la Confindustria e con grande rispetto".<p> Non si può pensare per questi motivi "a una sostituzione di Tremonti, che è colui che ha fatto fare l'accordo con Bossi. Trem.monti prenderà atto delle modifiche richiesta alla Finanziaria nei limiti in cui essa può essere cambiata e lo farà senz'altro, senza così perdere l'orgoglio".<p>
    0:00 Durata: 3 min 10 sec
  • Sergio D'Antoni, segretario Democrazia Europea

    0:03 Durata: 2 min 6 sec
  • Mario Tassone, sottosegretario per le infrastrutture e i trasporti

    0:05 Durata: 2 min 17 sec
  • Michele Saponara, Forza Italia

    0:10 Durata: 6 min 38 sec