16 OTT 2002

Micromega: Incontro con Paolo Flores D'Arcais, Francesco Pardi e Piero Fassino

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 13 min

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Fassino tenta il dialogo con i movimenti e “Pancho” Pardi elenca i suggerimenti e i punti di insoddisfazione dei girontondisti verso i dsFirenze, 16 ottobre 2002 – Micromega presenta il numero speciale della rivista dedicato alla manifestazione del 14 settembre organizzata dai girotondisti.

Per l’occasione si tiene un dibattito a cui partecipano Piero Fassino, Paolo Flores D'Arcais e Francesco “Pancho” Pardi.Dopo san GiovanniIl leader dei girotondisti Francesco “Pancho” Pardi prende di petto il segretario dei Ds Fassino, a cui espone la sua interpretazione di quello che è
successo dopo il 14 settembre.

Secondo il geografo fiorentino nella dirigenza Ds “c’è una resistenza, da te meno forse, ma c’è un resistenza volontaria a non accettare la dimensione scoperta da questa nuova opinione pubblica, quella di S.

Giovanni, che ha interiorizzato l’anomalia istituzionale del paese”.“L’Italia vive – spiega Pardi – in una condizione di anomalia istituzionale intollerabile.

Vi traete però da questa ammissione, mentre sarebbe bello e liberatorio che voi lo diciate”.

E cioè che chi guida oggi il paese “non è degno di svolgere il suo compito”.Il ruolo dei media “I Ds si sentiranno ripetere che abbiamo dato ad un ‘avventuriero’ la dignità di ridisegnatore della Costituzione”.

Ed inutile insistere sul fatto che l’avventuriero “ha vinto le elezioni”, perché di “questo gioco dell’anomalia fa parte anche la questione intrinseca che lui ha vinto le elezioni perché non ha mai giocato alla pari con nessuno”, difatti “ha fatto la campagna elettorale con tre tv.

È vero che il popolo non è bue, comunque su questo, vorrei vedere…”Il riformismo dei movimenti“Voi – prosegue “Pancho” - pensate a una sorta di laboratorio in cui l’indignazione passa solo attraverso i meccanismi della grande politica”, ma “la nostra non è indignazione, ma pensiero politico.

Non è estremismo, ma è riformismo.

Perché anche noi siamo riformisti, anche il movimento di S.

Giovanni è riformista, e anche noi pensiamo in termini di modificazione della realtà”.Di seguito quindi Pardi elenca una serie di suggerimenti che il partito nel futuro dovrà seguire.

“La riforma dell’ordinamento dello stato si può fare in condizioni normali, se il leader della destra fosse Casini, senza tv e soldi.

Parlare di rafforzamento oggi è sostenere il rafforzamento di Berlusconi”.No alle riforme istituzionali“Il movimento non vuole entrare nella logica dei partiti.

Noi abbiamo solo l’ambizione di rappresentare una opinione pubblica di massa, secondo noi crescente” che si impegnerà a “fare barriera, perché non tollererà che si facciano trattative sulle riforme istituzionali, ci batteremo fino all’ultimo per impedire che si facciamo trattative con rappresentanti che non hanno titolo per parlare”.Inoltre “per garantire la democraticità del paese bisogna cancellare il sistema del monopolio – duopolio nell’informazione”, occorre poi “ricostruire lo stato sociale, una scuola laica uguale per tutti”, “ricostruire la progressività fiscale e ristabilire la tassa di successione”.

Quindi “abrogare la Bossi Fini, e fare qualche passo per invertire il calo demografico, con forme di aiuto alle giovani coppie”.Cambiare i rappresentanti alla Convenzione UeNon solo.

“Il ponte sullo stretto è una baggianata, anche dal punto di vista tettonico perché la Calabria e la Sicilia si allontanano”.

Quanto all’Unione Europea bisogna “cambiare la composizione dentro la Convenzione Ue perché i rappresentanti attuali non ci rappresentano più”.

Introdurre poi nella costituzione Ue un articolo che faccia riferimento all’art.11 della nostra costituzione che ripudia la guerra per risolvere le controversie internazionali e un altro articolo preciso che indichi che il potere politico deve essere rigorosamente separato dal dominio dei mezzi di comunicazione di massa”.Il “criminal pride”Paolo Flores D’Arcais approftta della presenta del leader dei Ds per lanciare un’iniziativa.

“Quando la legge Cirami sarà' approvata, loro festeggeranno – afferma Flores - allora noi facciamo una grande festa insieme, un 'criminal pride'.

Sarà una festa di 'forza ladri'”.Organizzare “insieme un criminal pride sarebbe un segnale di vera unità - aggiunge - quella unità che a me piace e che spero piaccia anche a Piero Fassino”.La ricerca dell’Unità''L'unità va costruita – replica Piero Fassino - ed io per farlo venerdì prossimo sarò presente alla manifestazione organizzata per lo sciopero a Torino, ma al tempo stesso martedì prossimo, sempre a Torino sarò presente ad una iniziativa della Uil, perché ritengo importante l'unità sindacale che è una delle condizioni per vincere”.Il leader della Quercia in seguito invita a riflettere sul fatto “che a sinistra si pensa spesso che abbiamo più avversari in casa che di fronte”, mentre “in questa fase c’è bisogno di unità di tutte le forze di opposizione per rispondere al governo Berlusconi”.“Sono interessato – ribadisce Fassino a un rapporto con i movimenti che sono interlocutori pur sempre nella distinzione dei ruoli, non pretendo infatti che siano uguali a me e anche il movimento non può chiedere di essere uguale a me.

Si confrontano, discutono e sarà sicuramente possibile trovare un punto di convergenza su una serie di obiettivi concreti”.

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