13 NOV 2002

Il Papa in Parlamento: Marco Pannella a Otto e Mezzo

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 57 min 58 sec

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13 novembre 2002 - Documento audiovideo completo della puntata di Otto e Mezzo in onda su La7, e condotta da Giuliano Ferrara e Luca Sofri dedicata alla visita del Papa al Parlamento italiano.

Ospiti in studio Marco Pannella, Giorgio La Malfa, Francesco D'Agostino, presidente del Comitato nazionale per la bioetica, Francesco Margiotta Broglio, docente Università di Firenze, Orazio Petrosillo, giornalista de Il Messaggero, Marco Tarquinio, L'Avvenire.Marco Pannella ha ricordato come i radicali hanno dato corpo alle loro battaglie “in nome della libertà di coscienza e dei diritti dei
religiosi, anche dei cattolici.

È stato il risorgimento anticlericale – ha aggiunto - che ha permesso ai libri della cultura cattolica di non essere all’indice”.Il problema non è quello di una irritualità negativa, ma quello legato ad un magistero, “che è solo forza bruta violenta”, e che attraverso “il potere materiale e attraverso la realtà politica del nostro paese, è arrivato ad imporre a 12 milioni di persone che secondo Dulbecco e l’allora ministro Veronesi necessitano di libertà di ricerca sull’embrione”.

Quindi, prosegue il leader radicale, “dal 1992 fino ad oggi si è sacralizzato qualche cosa che icto oculi non si vede, e si è sacralizzato l’embrione”.“Vorrei dire al presidente del comitato bioetico clerico fascista che è venuto fuori tre mesi fa, vorrei chiedere – aggiunge Pannella - come risponde alla domanda che Luca Coscioni ha posto a Berlusconi e Rutelli e cioè, se i loro figli avessero le malattie che noi, che io ho, consentirebbe a mandarli in Inghilterra”, per sfuggire alla condanna a morte?“Io non ritengo responsabile di questo il papa, che a me è molto simpatico, e sono contento che vada lì ufficialmente, che ufficialmente questi altri suoi interlocutori abbaiano almeno a livello della ritualità una dignità che non hanno, perché il parlamento italiano e le istituzioni italiane non hanno dignità nella difesa dei valori e della religione e della religiosità”.“In un modo o nell’altro – sottolinea – la politica fa un gran canaio su una cosa che è semplice e solare e che semmai mostra che esiste un’autorità che ha rapporti con altri e che è amata e stimata.

La realtà delle due debolezze mi lascia sorridente.

C’è la debolezza del Vaticano e di questo papa”.

Occorre semmai riflettere sul fatto che “dalla mattina alla sera, la tv italiana, la Rai, è sempre più la portaerei della propaganda della chiesa su tutto”.

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