04 MAR 2003

Associazione futura: Politica e società civile, partire dai contenuti (con Amato e D'Alema)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 5 min
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Roma, 4 marzo 2003 - L'Associazione Futura, che intende svolgere una funzione di stimolo verso la costruzione di un soggetto politico riformista italiano, saldamente ancorato al riformismo europeo, ha organizzato un seminario sul tema: "Politica e società civile: partire dai contenuti".Gli errori della destra Massimo D'Alema, copresidente insieme a Giuliano Amato dell'associazione, ha in primo luogo discusso della crisi irachena.

In questo delicato momento della politica internazionale D'Alema ha ribadito come sia "sconcertante l'assenza dell'Italia".

Il premier di fatto "continua a compiacere
tutti, a dare ad ognuno ragione, ma alla fine, quando tutti sapranno che è così, nessuno verrà più a Roma, tranne che per incontrare il Papa".

È quindi "evidente la debolezza europea" le cui ragioni, non sono da individuare solo tra "le divisioni interne" ma anche nel fatto che non siano mai stati raggiunti una strategia ed un progetto europeo da opporre "alla visione americana di un nuovo ordine mondiale".Stop alle divisioni interne Quanto alla politica estera riformista per D'Alema è un errore schierarsi per i "senza se e senza ma".

"La sinistra italiana da parte sua deve riprendere a costruire un grande progetto per la società proponendosi come la guida al cambiamento dell'Italia stessa e non come "un'associazione di tutela dei diritti acquisiti".

Secondo D'Alema è finita la fase della contrapposizione all'interno dei Ds e della sinistra e ci sono quindi le condizioni per lavorare insieme a costruire questo progetto di governo "senza dover attendere nel caos l'arrivo dell'uomo della provvidenza".

Il problema identitario della sinistra per altro " non è costituito dai diritti, bensì dal cambiamento della società".

"Costruire uno schieramento per il cambiamento - ha spiegato D'Alema - è la cosa più complessa e non ci può riuscire solo la politica.

Il problema non è quello 'partiti o movimenti', ma il 'per che cosa'''.

La sinistra deve' quindi ''orientarsi verso un progetto di cambiamento del Paese, oppure orientarsi solo verso la difesa dei valori, pur legittimi, sapendo pero' che questo difficilmente la porterà al governo del Paese''.Dialogare con i movimenti Giuliano Amato chiede ai partiti del centrosinistra di dialogare con i movimenti, non con i loro "capi e capetti", ma inserendo nell'agenda politica le tematiche sollevate dai giovani.

Questo per Amato l'unico modo per porre argine ai limiti di una politica che si esprime solo nelle piazze in momenti "ad alta emotività personale" che poi non si traduce in progetti e proposte politiche.

''Non voglio prendere le distanze dalle manifestazioni - ha detto Amato - perché è un modo di esprimere il nostro essere animali politici.

Tuttavia dobbiamo dare il senso e il segno a questa partecipazione, in modo che essa non sia solo un lenire la solitudine''.

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