01 GEN 2006

Conversazione settimanale con Marco Pannella

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 1 min
Organizzatori: 

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Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

Roma, 1 gennaio 2006 - Conversazione settimanale con Marco Pannella.

In studio il direttore di Radio Radicale Massimo Bordin.

Registrazione di "Conversazione settimanale con Marco Pannella", registrato domenica 1 gennaio 2006 alle 00:00.

L'evento è stato organizzato da Area radicale.

La registrazione ha una durata di 2 ore e 1 minuto.
  • «La Rosa nel Pugno o subito esplode, deflagra, oppure in breve tempo implode ed è già sconfitta»

    «Se nelle prossime settimane non raggiungiamo e stabilizziamo previsioni di voto di almeno il 5% (...) si rischia di divenire complici di dare una copertura a un processo di putrefazione avanzata (...) Se riuscissimo ad avere una prova di fiducia...». In molti dicono che la Rosa nel pugno «dà aria ai problemi che non abbiamo discusso» ma che soffriamo ciascuno con le sue storie. Gli editoriale di Biagio De Giovanni: contrapposizione alternativa tra la sinistra di Bertinottti e la storia liberale, socialista, laica. «Se qualcuno volesse onorarmi con un attimo di fiducia, lo faccia. Ne ho umilmente anche bisogno, non solo necessità. Mi risponda, scrivendo a m.pannella@radicali.it (o segreteria.roma@radicali.it )». Nessuna reazione dallo Sdi.
    0:00 Durata: 11 min 22 sec
  • Perché Prodi non pensa a un governo ombra? Il problema del programma dell'Unione

    La visita di Violante a Nassiryia. La Rosa nel pugno tra Margherita e Ds. Il «sequestro permanente che Violante e la sua corrente extrapartito e partito fa dei problemi della giustizia e dei diritti civili in Italia ha del clamoroso». Perché Prodi non pensa a un governo ombra, non di nomi ma di progetti? Qual è la politica della giustizia dell'Unione? Cominciare a dare un'ombra di indicazione. «Rivoluzionismi e riformismi datati non costituiscono la possibilità nemmeno di alternanze serie». In sei-sette candidati «invisibili» alla presidenza della Repubblica, possibile che di questo non se ne possa parlare? I temi economici, tra Giavazzi e Monti.
    0:11 Durata: 10 min 5 sec
  • Non è scontato il collegamento elettorale della Rosa nel Pugno

    Non è escluso che se la Rosa nel Pugno non si stabilizza sul 5% il centrosinistra ci neghi il collegamento. Se è sicuro che superiamo il 4% non possono rifiutare il collegamento perché potremmo anche presentarci da soli. Non dimenticare le tesi tatticiste di De Michelis che avrebbe aderito alla Rosa come terza forza. «Si ripropone qualcosa di diverso dalla strategia in cui io credo, la fattibilità - che combatterei (...) Se siamo al 5,5% e non al 3,2% immediatamente acquisterebbero forza coloro che dicono "bisogna avere un terzo polo". Io questo lo combatterei perché abbiamo detto da tempo che costituiamo con la Rosa nel Pugno un soggetto strategicamente volto all'alternativa attraverso l'alternanza». Lontani dal 5% rischio annientamento o marginalizzazione della Rosa nel Pugno.
    0:21 Durata: 8 min 10 sec
  • La Rosa nel pugno con le sue battaglie nell'Unione, senza pretendere che facciano parte del programma

    «Abbiamo delle proposte nostre e rivendichiamo che si prenda atto che sono le nostre battaglie (...) Nell'ambito dei diritti dei parlamentari e delle forze politiche faremo le battaglie per far maturare le grandi questioni sociali che riteniamo prioritarie, ma senza pretendere che facciano parte del programma di governo, come accadde col divorzio e l'aborto». L'Unione fa finta che gli chiediamo altro ed è «allarmante». «Non possiamo per pudicizia accettare una storia d'Italia che abbiamo sempre detto essere menzognera...». L'ipotesi del terzo polo tra i radicali. «Se le cose andassero benissimo la tentazione di monetizzare un successo elettorale importante mi vedrebbe a oggi contrario perché sacrificherebbe la strategia blindata di una Rosa nel Pugno che tende a divenire elemento costituente di un Partito Democratico, del quale compitava Rutelli, alternativo».
    0:29 Durata: 10 min 47 sec
  • Il dibattito sul Partito Democratico e il sistema elettorale

    Quello di cui parla Rutelli è un partito democristiano, ma non cattolico liberale quanto populista-clericale, al limite di Leone XIII. La proposta di Pannella per il partito democratico «coeva» dellla riforma elettorale uninominale. Bipartitismo oggi impossibile senza riforma americana. Loris Fortuna per il maggioritario e per un momento anche Martelli. I dubbi di Craxi sulle sue scelte di governo.
    0:40 Durata: 10 min 13 sec
  • Le risposte all'appello di Pannella

    Gruppi di opinioni, collaboratori di riviste, due generazioni che possono essere raggiunte solo da personalità come Vasco Rossi, Max Pezzali, Articolo 31. Si sciolgano «le sclerosi e i ripiegamenti individualistici». Il dibattito nei Ds può essere occasione di crescita se trova aria, se no confronto di fazioni interne.
    0:50 Durata: 5 min 22 sec
  • L'ideale cooperativo e il ruolo dei sindacati

    Spunti di carattere ideale interessanti ma se non si traducono in formalizzazione di riforme. A che cosa serve il sindacato.
    0:55 Durata: 3 min 11 sec
  • La scadenza del congresso dello Sdi a febbraio

    Perché un Partito Democratico e non uno Repubblicano? Partito Democratico risultante dalla riforma americana, se no la nuova democrazia cristiana. Prodi non un degasperiano. L'obiezione socialista all'operazione Rosa nel Pugno: il timore di non farsi colonizzare da Pannella. Non obiezione dello Sdi, ma di Craxi e Zavettieri.
    0:59 Durata: 13 min 22 sec
  • L'equivoco del riferimento craxiano come preponderante della storia socialista

    L'operazione della Rosa nel pugno consente ai socialisti di fare i conti con eredità craxiana. I riferimenti a Fortuna, Blair e Zapatero. La promessa del ritiro delle truppe dall'Iraq mantenuta da Zapatero. Il giornalismo di Furio Colombo e Padellaro.
    1:12 Durata: 6 min 45 sec
  • Un club degli ottantenni e la questione demografica

    Le presenze di ottantenni alla marcia di Natale. L'invecchiamento della popolazione e sil sistema pensionistico. Spinta all'incremento demografico in continuità con la politica fascista. Ritenere che il numero sia potenza fa parte di un'antropologia vecchia. La previsione dell'Islam prima religione europea. Coloro che finanziano l'avere più figli li vogliono come prodotti per la società. La saggezza della vecchiaia. Mai federazione giovanile radicale ma segretari ventenni.
    1:19 Durata: 11 min 25 sec
  • Il tema generazionale negli ultimi dieci anni del movimento radicale

    Il conflitto generazionale un tema di battaglie. I sessantottini. «Il problema dellle generazioni dominanti che ipotecano l'avvenire delle generazioni future è una nozione diffusa tra gli anziani». "Legalizzala Marco!" Quello che può fare Vasco Rossi come "medium" e personaggio che «ha fatto palpitare» le generazioni. La canzone di Guccini "La locomotiva" e la componente "estetica" dell'anarchico.
    1:30 Durata: 6 min 45 sec
  • L'attenzione di Biagio De Giovanni e la linea del Riformista; Il momento felice dei radicali con la grande stampa

    Gli editoriali del 31 dicembre su morale e politica. La linea del Riformista non è quella degli editoriali di De Giovanni, Macaluso e Giannino e delle lettere di Castaldi. La Repubblica marcia con il Corriere. Il momento felice dei radicali con la grande stampa: la «tentazione di reinserire nella storia attuale italiana la nozione della non-novità di alcune proposte radicali sintomatica del dire "attenzione ci sono dei quarti di nobiltà che sono stati dimenticati" (...)»
    1:37 Durata: 6 min 24 sec
  • Politica e affari. «Cose pessime per il costume delle nostre sensibilità che di per loro non costituiscono reato, il peccato laico»

    Radicali da sempre critici nei confronti della magistratura. Battaglie sulla giustizia per magistrati che applichino le leggi e non che vogliano "fare" giustizia. Non dare per scontato che i magistrati siano non garantisti quando perseguono il malaffare nell'intreccio tra politica e affari. Il valore delle intercettazioni telefoniche che d'un tratto vengono conosciute da milioni di persone. «Le verità che per diritto o no sono proprie e destinate a pochi è il cuore dell'oligarchia e del formarsi oligarchico. Che Ricucci si conosca per il suo linguaggio e per i suoi riflessi è cosa interessante, è una notizia, è un bassorilievo di come siamo e dove viviamo (...) C'è da vigilare che non sia fatto in modo disonesto (...) Se manifestamente parziale contiene i suoi anticorpi, ma mi pare di un valore immenso che spezzoni di vita vissuta, di stili del ceto di potere, vengano fuori, è un patrimonio che [viene] immesso nella vita nel nostro paese e che non ci vincola affatto a ritenere la presunzione di innocenza penale come un elemento che viene colpito. Bisogna anche sapere che è vero che esistono cose pessime per il costume delle nostre sensibilità che di per loro non costituiscono reato, il peccato laico». Diffamazione «reato capitale». Cosa cambia per i radicali, la qualità dell'inquisito? Sul vero potente è più giusto che la gente sappia? Wikipedia e il problema dell'uso di internet da parte del potere. L'immissione in rete dell'archivio radicale. Capire senza farsi guidare dalla paura.
    1:43 Durata: 13 min 16 sec
  • L'appello per la Rosa nel Pugno: l'adesione di dieci personaggi noti

    Gli indirizzi di posta elettronica a cui fa pervenire la propria adesione.
    1:57 Durata: 4 min 49 sec