All'ordine del giorno:
1) Assegnazione di sede
2) Corsi di informatica giuridica e giudiziaria
3) Iniziative di carattere internazionale e comunitario
4) Mozione urgente sul problema dei GIP
5) Ricorsi amministrativi
6) Due pratiche rinviate dal giorno prima
7) Pratica Di Pisa
8) Calendario
9) Proroga per un mese del personale ausiliriario incaricato del caricamento dati delle tabelle Il CSM sulle agenzie di stampa oggi Il Consiglio Superiore della Magistratura ha deciso di "promuovere" il sostituto pg della Corte di Appello di Palermo Alberto Di Pisa, salito agli onori della cronaca alcuni … anni fa - quando lavorava alla Procura della Repubblica palermitana - per essere stato accusato (e poi completamente assolto) di essere il "corvo" della citta'.
Con una delibera varata a stretta maggioranza (15 si, quelli dei consiglierti togati di Unicost, di tre di MI, di cinque laici; 13 astensioni e 3 voti contrari, quelli dei togati dei Movimenti), il CSM ha dichiarato Di Pisa "idoneo ad essere ulteriormente valutato ai fini della nomina alle funzioni direttive superiori e del contestuale conferimento di un ufficio corrispondente a tali funzioni".A Di Pisa venne attribuito - con la conseguente imputazione del reato di calunnia - di essere l'estensore di alcune lettere anonime che incolpavano numerosi magistrati, tra i quali Giovanni Falcone, ed alti esponenti locali delle Forze dell'ordine di avere indotto il "pentito" Salvatore Contorno a rientrare in Sicilia per catturare od uccidere Salvatore Riina nonche' di non avere impedito diversi omicidi di affiliati alla mafia commessi dallo stesso Contorno.
Accuse per le quali Di Pisa e' stato condannato dal Tribunale di Caltanissetta nel febbraio '92 e poi completamente scagionato dalla Corte di Appello nissena nel dicembre '93/gennaio '94; "una pronuncia, quest'ultima - e' stato fatto rilevare a Palazzo dei Marescialli - che non si e' limitata a sanzionare come illegittima ed arbitraria, fin dalla sua origine, la vicenda giudiziara scaturita dalle modalita' di investigazione sulla provenienza delle lettere del 'Corvo', ma che ha evidenziato l'irriferibilita' al magistrato delle lettere e l'inesistenza del movente".
Per la vicenda delle lettere, Di Pisa e' stato processato e assolto anche in sede disciplinare.
A Palazzo dei Marescialli la maggioranza dei consiglieri ha dato peso ai pareri favorevoli per la progressione in carriera del magistrato formulati dai capi degli uffici e dal Consiglio giudiziario presso la Corte di Appello del capoluogo siciliano.
A Di Pisa sono state riconosciute "preparazione e capacita' elevate, professionalita' e diligenza, equilibrio, assoluta riservatezza in ordine alle attitudini direttive sia nel settore giudicante che requirente".
Messo anche l'accento sull'impegno nel contrasto della criminalita' mafiosa e sull'approfondita conoscenza del fenomeno.
(AGI).
Con una delibera varata a stretta maggioranza (15 si, quelli dei consiglierti togati di Unicost, di tre di MI, di cinque laici; 13 astensioni e 3 voti contrari, quelli dei togati dei Movimenti), il CSM ha dichiarato Di Pisa "idoneo ad essere ulteriormente valutato ai fini della nomina alle funzioni direttive superiori e del contestuale conferimento di un ufficio corrispondente a tali funzioni".A Di Pisa venne attribuito - con la conseguente imputazione del reato di calunnia - di essere l'estensore di alcune lettere anonime che incolpavano numerosi magistrati, tra i quali Giovanni Falcone, ed alti esponenti locali delle Forze dell'ordine di avere indotto il "pentito" Salvatore Contorno a rientrare in Sicilia per catturare od uccidere Salvatore Riina nonche' di non avere impedito diversi omicidi di affiliati alla mafia commessi dallo stesso Contorno.
Accuse per le quali Di Pisa e' stato condannato dal Tribunale di Caltanissetta nel febbraio '92 e poi completamente scagionato dalla Corte di Appello nissena nel dicembre '93/gennaio '94; "una pronuncia, quest'ultima - e' stato fatto rilevare a Palazzo dei Marescialli - che non si e' limitata a sanzionare come illegittima ed arbitraria, fin dalla sua origine, la vicenda giudiziara scaturita dalle modalita' di investigazione sulla provenienza delle lettere del 'Corvo', ma che ha evidenziato l'irriferibilita' al magistrato delle lettere e l'inesistenza del movente".
Per la vicenda delle lettere, Di Pisa e' stato processato e assolto anche in sede disciplinare.
A Palazzo dei Marescialli la maggioranza dei consiglieri ha dato peso ai pareri favorevoli per la progressione in carriera del magistrato formulati dai capi degli uffici e dal Consiglio giudiziario presso la Corte di Appello del capoluogo siciliano.
A Di Pisa sono state riconosciute "preparazione e capacita' elevate, professionalita' e diligenza, equilibrio, assoluta riservatezza in ordine alle attitudini direttive sia nel settore giudicante che requirente".
Messo anche l'accento sull'impegno nel contrasto della criminalita' mafiosa e sull'approfondita conoscenza del fenomeno.
(AGI).
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