All'ordine del giorno: 1) Incompatibilità e autorizzazione all'insegnamento per l'anno passato del dr.
Mossini 2) Incompatibilità e autorizzazione all'insegnamento per l'anno in corso del dr.
Mossini 3) Pratica dr.
Vietti 4) Ricorsi: richieste di annullamento della non ammissione alle prove orali di un concorso e richiesta di sospensiva 5) Seminario di studio per i Magistrati promosso e organizzato dalla Banca d'Italia 6) Collocamento in aspettativa per motivi elettorali 7) Bando 8) Organizzazione di seminari di studi sulle problematiche poste dalla sicurezza del volo 9) Trasferimento … d'ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale del Dr.
Porreca, Presidente di Corte di Appello Il CSM nelle agenzie di stampa ELEZIONI: CSM 'DRIBBLA' CASO CONSIGLIERE-CANDIDATO, SI RINVIA (Adnkronos) ELEZIONI: CSM 'CONGELA' DISCUSSIONE SU CANDIDATURA VIETTI POLO ESULTA, 'SCONFITTA PER MD' (ANSA) CSM: PLENUM RINVIA A DOPO PASQUA ESAME CASO LAICO CCD VIETTI (AGI) - Roma, 12 Apr.
- Il Consiglio Superiore della Magistratura si occupera' dopo Pasqua della questione sollevata dai togati di MD circa posizione del laico del Ccd Michele Vietti, candidato alle prossime elezioni politiche.
Oggi l'Assemblea plenaria di Palazzo dei Marescialli ha deliberato a maggioranza la non urgenza di discutere del caso.
A favore del rinvio i togati di Unicost e di MI, e quasi tutti i laici, con l'astensione di Riccio (Udr).
Contrari al rinvio, oltre ai consiglieri di MD, quelli dei Movimenti e, tra i laici, Pastore Alinante (Rifondazione).
I consiglieri di Magistratura Democratica hanno proposto che il plenum vari una delibera che stabilisca che occorre accertare se vi sono i presupposti per sospendere temporaneamente Vietti dalle funzioni di componente del CSM o, addirittura, per dichiararlo decaduto.
"Appare necessario - hanno spiegato riferendosi alle ultime sue "assenze" da Palazzo dei Marescialli - se si e' in presenza di assenze occasionali o di una sua scelta di assentarsi per l'intera durata della campagna elettorale".
"Occorre - hanno aggiunto - conferire la necessaria certezza operativa all'attivita' delle commissioni interessate" (Vietti e' componente della prima e della quarta, ndr.) e del Consiglio".
L'iniziativa e' stata giudicata grave dai laici del Polo, che hanno chiesto un intervento del Capo dello Stato, nella sua qualita' di presidente del CSM.
Bisogna evitare un conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato, hanno spiegato, poiche' e' il Parlamento che elegge i laici ed e' quindi solo questo che puo' sospenderli o revocarne l'incarico CSM: POLEMICA SU 'DOPPIO LAVORO' PER CAPI UFFICI, 2 OK DA PLENUMDI CAGNO, ORA E' DIFFICILE SOSTENERE CHE CRISI NON DIPENDE DA TOGHE Roma, 12 apr.
- (Adnkronos) - E' polemica al Csm sul via libera al ''doppio lavoro'', come docenti universitari, per i capi degli uffici giudiziari.
A scatenarla, due casi che stamattina hanno ottenuto il 'placet' dell'assemblea di palazzo dei Marescialli: quello del presidente del tribunale di Parma Lanfranco Mossini, al quale e' stato dato l'ok per insegnare Teoria generale del diritto nell'ateneo della citta' emiliana; e quello del presidente del tribunale di Nola Raffaele Motti, che insegnera' nel corso di diritto dell'informatica all'Istituto universitario navale di Napoli.
E il via libera del plenum su entrambi i casi scatena la protesta del consigliere laico dei Ds Gianni Di Cagno.
''Non e' una questione personale -premette- ma d'ora in avanti sara' ben difficile sostenere che la crisi e i ritardi dell'amministrazione della giustizia sono da addebitare a tutti fuorche' ai magistrati''.
Di Cagno ricorda che in passato si era deciso di limitare ''almeno per i dirigenti degli uffici'' le ore a disposizione per incarichi di questo tipo, stabilendo che comunque non si doveva trattare di ''veri e propri corsi''.
E invece, lamenta, ''modificando consolidati orientamenti, la maggioranza del Csm ha approvato due delibere che sanciscono il diritto anche dei dirigenti degli uffici giudiziari di svolgere in pratica un doppio lavoro come docenti universitari''.
Di Cagno si dichiara ''stupito'' anche del fatto che a favore del si' ci sia stato il ''determinante contributo di componenti laici''.
CSM TRASFERISCE D'UFFICIO PRESIDENTE CORTE APPELLO TRIESTE (AGI) - Roma, 12 Apr.
- Ha perduto della necessaria credibilita' nell'attuale sede di lavoro e nelle funzioni esercitate; deve quindi lasciare l'ufficio ed assumere altro incarico.
Queste le conclusioni cui e' pervenuta oggi l'Assemblea plenaria del CSM nel deliberare, all'unanimita', il trasferimento d'ufficio per incompatibilita' ambientale e funzionale del Presidente della Corte di Appello di Trieste Bruno Porreca.
E' la prima volta che la procedura ex articolo 2 della legge sulle Guarentigie viene applicata nei confronti di un cosi' alto magistrato.
Per di piu' il Consiglio ha deliberato la trasmissione degli atti ai titolari dell'azione disciplinare (Ministro di Grazia e Giustizia e PG della Cassazione) per le valutazioni di competenza.
A Porreca il CSM ha contestato numerose e prolungate assenze dall'ufficio, atteggiamenti di "grave conflittualita'" nei confronti dei presidenti dei Tribunali del distretto, l'omissione od il ritardo di provvedimenti attinenti l'organico o le infrastrutture giudiziarie.
I comportamenti tenuti dal Presidente della Corte di Appello di Trieste - ha osservato il plenum facendo proprie le conclusioni cui e' pervenuta la prima commissione referente al termine di una indagine - hanno determinato il "grave appannamento" della sua immagine.
"Il fatto che tutti i magistrati dirigenti del distretto abbiano inteso sottoporre al CSM le proprie doglianze - viene sottolineato nella delibera consiliare - suscita un notevole allarme e dimostra l'irreversibilita' della ritenuta lesione del prestigio della funzione".
Sara' ora la terza commissione referente di Palazzo dei Marescialli a decidere quale sede e quale incarico proporre all'Assemblea plenaria per Porreca.
Mossini 2) Incompatibilità e autorizzazione all'insegnamento per l'anno in corso del dr.
Mossini 3) Pratica dr.
Vietti 4) Ricorsi: richieste di annullamento della non ammissione alle prove orali di un concorso e richiesta di sospensiva 5) Seminario di studio per i Magistrati promosso e organizzato dalla Banca d'Italia 6) Collocamento in aspettativa per motivi elettorali 7) Bando 8) Organizzazione di seminari di studi sulle problematiche poste dalla sicurezza del volo 9) Trasferimento … d'ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale del Dr.
Porreca, Presidente di Corte di Appello Il CSM nelle agenzie di stampa ELEZIONI: CSM 'DRIBBLA' CASO CONSIGLIERE-CANDIDATO, SI RINVIA (Adnkronos) ELEZIONI: CSM 'CONGELA' DISCUSSIONE SU CANDIDATURA VIETTI POLO ESULTA, 'SCONFITTA PER MD' (ANSA) CSM: PLENUM RINVIA A DOPO PASQUA ESAME CASO LAICO CCD VIETTI (AGI) - Roma, 12 Apr.
- Il Consiglio Superiore della Magistratura si occupera' dopo Pasqua della questione sollevata dai togati di MD circa posizione del laico del Ccd Michele Vietti, candidato alle prossime elezioni politiche.
Oggi l'Assemblea plenaria di Palazzo dei Marescialli ha deliberato a maggioranza la non urgenza di discutere del caso.
A favore del rinvio i togati di Unicost e di MI, e quasi tutti i laici, con l'astensione di Riccio (Udr).
Contrari al rinvio, oltre ai consiglieri di MD, quelli dei Movimenti e, tra i laici, Pastore Alinante (Rifondazione).
I consiglieri di Magistratura Democratica hanno proposto che il plenum vari una delibera che stabilisca che occorre accertare se vi sono i presupposti per sospendere temporaneamente Vietti dalle funzioni di componente del CSM o, addirittura, per dichiararlo decaduto.
"Appare necessario - hanno spiegato riferendosi alle ultime sue "assenze" da Palazzo dei Marescialli - se si e' in presenza di assenze occasionali o di una sua scelta di assentarsi per l'intera durata della campagna elettorale".
"Occorre - hanno aggiunto - conferire la necessaria certezza operativa all'attivita' delle commissioni interessate" (Vietti e' componente della prima e della quarta, ndr.) e del Consiglio".
L'iniziativa e' stata giudicata grave dai laici del Polo, che hanno chiesto un intervento del Capo dello Stato, nella sua qualita' di presidente del CSM.
Bisogna evitare un conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato, hanno spiegato, poiche' e' il Parlamento che elegge i laici ed e' quindi solo questo che puo' sospenderli o revocarne l'incarico CSM: POLEMICA SU 'DOPPIO LAVORO' PER CAPI UFFICI, 2 OK DA PLENUMDI CAGNO, ORA E' DIFFICILE SOSTENERE CHE CRISI NON DIPENDE DA TOGHE Roma, 12 apr.
- (Adnkronos) - E' polemica al Csm sul via libera al ''doppio lavoro'', come docenti universitari, per i capi degli uffici giudiziari.
A scatenarla, due casi che stamattina hanno ottenuto il 'placet' dell'assemblea di palazzo dei Marescialli: quello del presidente del tribunale di Parma Lanfranco Mossini, al quale e' stato dato l'ok per insegnare Teoria generale del diritto nell'ateneo della citta' emiliana; e quello del presidente del tribunale di Nola Raffaele Motti, che insegnera' nel corso di diritto dell'informatica all'Istituto universitario navale di Napoli.
E il via libera del plenum su entrambi i casi scatena la protesta del consigliere laico dei Ds Gianni Di Cagno.
''Non e' una questione personale -premette- ma d'ora in avanti sara' ben difficile sostenere che la crisi e i ritardi dell'amministrazione della giustizia sono da addebitare a tutti fuorche' ai magistrati''.
Di Cagno ricorda che in passato si era deciso di limitare ''almeno per i dirigenti degli uffici'' le ore a disposizione per incarichi di questo tipo, stabilendo che comunque non si doveva trattare di ''veri e propri corsi''.
E invece, lamenta, ''modificando consolidati orientamenti, la maggioranza del Csm ha approvato due delibere che sanciscono il diritto anche dei dirigenti degli uffici giudiziari di svolgere in pratica un doppio lavoro come docenti universitari''.
Di Cagno si dichiara ''stupito'' anche del fatto che a favore del si' ci sia stato il ''determinante contributo di componenti laici''.
CSM TRASFERISCE D'UFFICIO PRESIDENTE CORTE APPELLO TRIESTE (AGI) - Roma, 12 Apr.
- Ha perduto della necessaria credibilita' nell'attuale sede di lavoro e nelle funzioni esercitate; deve quindi lasciare l'ufficio ed assumere altro incarico.
Queste le conclusioni cui e' pervenuta oggi l'Assemblea plenaria del CSM nel deliberare, all'unanimita', il trasferimento d'ufficio per incompatibilita' ambientale e funzionale del Presidente della Corte di Appello di Trieste Bruno Porreca.
E' la prima volta che la procedura ex articolo 2 della legge sulle Guarentigie viene applicata nei confronti di un cosi' alto magistrato.
Per di piu' il Consiglio ha deliberato la trasmissione degli atti ai titolari dell'azione disciplinare (Ministro di Grazia e Giustizia e PG della Cassazione) per le valutazioni di competenza.
A Porreca il CSM ha contestato numerose e prolungate assenze dall'ufficio, atteggiamenti di "grave conflittualita'" nei confronti dei presidenti dei Tribunali del distretto, l'omissione od il ritardo di provvedimenti attinenti l'organico o le infrastrutture giudiziarie.
I comportamenti tenuti dal Presidente della Corte di Appello di Trieste - ha osservato il plenum facendo proprie le conclusioni cui e' pervenuta la prima commissione referente al termine di una indagine - hanno determinato il "grave appannamento" della sua immagine.
"Il fatto che tutti i magistrati dirigenti del distretto abbiano inteso sottoporre al CSM le proprie doglianze - viene sottolineato nella delibera consiliare - suscita un notevole allarme e dimostra l'irreversibilita' della ritenuta lesione del prestigio della funzione".
Sara' ora la terza commissione referente di Palazzo dei Marescialli a decidere quale sede e quale incarico proporre all'Assemblea plenaria per Porreca.
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