All'ordine del giorno: 1) Collocamento fuori ruolo del dr.
Zagrebelsky 2) Conclusioni dei lavori dei Presidenti dei Tribunali di sorveglianza 3) Ricorsi al TAR 4) Pratica dr.
Alocchi, Presidente del Tribunale di Camerino 5) Richiesta di revoca di proroga di applicazione extradistrettuale 6) Conferimento ufficio direttivo 7) Incontro con i Presidenti delle Corti di Appello 8) Incontro di studio sul tema: l'agenzia nazionale per la sicurezza del volo 9) Corsi di aggiornamento professionale per i Magistrati per l'anno 2001 10) Incompatibilità 11) Ordine del giorno sulla candidatura di Vietti alla … Camera dei Deputati Il CSM nelle agenzie di stampa SICUREZZA: CSM - E' A RISCHIO, POCHI GIUDICI SORVEGLIANZAPLENUM LANCIA ALLARME, PREOCCUPA TENUTA SISTEMA Roma, 10 mag.
- (Adnkronos) - Sicurezza a rischio per l'inadeguatezza degli organici dei tribunali di sorveglianza.
A lanciare l'allarme e' il Csm che oggi ha approvato un documento elaborato sulla base di una ricerca condotta negli uffici.
Ricerca dalla quale emerge un carico di lavoro tale da offrire ''un quadro assai preoccupante per la tenuta complessiva del sistema''.
Il sistema ''non appare in grado di garantire in tempi ragionevoli -avverte il Csm- la necessaria valutazione dei presupposti per ammettere il condannato a forme alternative di espiazione della pena, con inevitabili ripercussioni negative in tema di sicurezza sociale e di contenimento del rischio di recidiva''.
Qualche esempio: al tribunale di sorveglianza di Roma sono pendenti 16 mila procedimenti di istanze presentate da condannati in liberta'; a Napoli 6.500 e a Bologna 4.836.
''Il considerevole arretrato che si sta accumulando in alcuni tribunali di sorveglianza evidenzia quindi -afferma ancora l'assemblea di palazzo dei Marescialli- preoccupanti segnali di involuzione del sistema dell'esecuzione penale''.
Infatti, viene spiegato nel documento, ''l'incremento dello spazio temporale che intercorre tra la sospensione dell'esecuzione (automatica) e la decisione sul merito dell'istanza (che esalta il momento della discrezionalita' giurisdizionale) non sembra agevolare ne' la sicurezza collettiva, minacciata dalla presenza in liberta' di persone condannate anche per reati di media gravita', ne' il reinserimento dell'individuo che potra' contare su una rete di sostegno e di solidarieta' solo dopo la decisione del tribunale e, dunque, a diversi anni di distanza dalla commissione del reato''.
Una situazione, avvertono ancora i consiglieri, che ''appare destinata a subire ulteriori involuzioni'' anche dopo le ultime riforme in materia.
Da qui, l'''urgenza'' di un intervento del ministro della Giustizia, al quale tocca il compito di predisporre ''interventi di carattere organizzativo''.
In particolare, suggerisce il Csm, l'organico dei tribunali e degli uffici di sorveglianza deve essere adeguato, attingendo al bacino dei 1.000 nuovi magistrati; occorre poi decidere la ''copertura immediata'' dei posti vacanti e l'incremento del personale amministrativo; e realizzare le condizioni per costituire l'''ufficio del giudice''.
BERLUSCONI: TOGATI CSM, "A RISCHIO IMPARZIALITA' PM" (AGI) - Roma, 10 Mag.
- "Quelle formulate sono prospettive inquietanti"; "e' a rischio l'indipendenza e l'imparzialita' del pubblico ministero nell'esercizio dell'azione penale".
Da Palazzo dei Marescialli, sede del CSM, sono venute repliche preoccupate alle dichiarazioni del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi sui progetti di riforma della magistratura.
Il consigliere togato Armando Spataro (Movimenti), gia' pm a Milano, le ha giudicate "l'ennesimo preoccupante attacco alla magistratura", "offensivo per quella spagnola".
"I giudici di Milano, invece - ha fatto rilevare - sono abituati a questo ed altro, e so bene che non si lasceranno neppure questa volta intimidire".
"Certo - ha proseguito l'ex pm - le affermazioni, unitamente al proposito di attuare la separazione delle carriere ed al programma-Pera che prevede di affidare al Parlamento la scelta delle priorita' investigative, la dicono lunga sui rischi che corrono i principi di indipendenza della magistratura e di eguaglianza dei cittadini difronte alla legge".
Dello stesso tenore altri commenti raccolti al CSM, come quello del consigliere togato di MD Nello Rossi, ex pm a Roma: "chi conosce la storia di questo Paese sa che solo la compresenza di giudici e pubblici ministeri, con funzioni distinte, in una carriera unica ha permesso di difendere indipendenza ed imparzialita'n del pm nell'esercizio dell'azione penale".
"La magistratura - ha proseguito - non rifiuta una discussione approfondita su una piu' netta distinzione di funzioni (ad esempio prevedendo il trasferimento ad altro distretto di chi passa dalle funzioni di pubblico ministero a quelle di giudice e viceversa, o corsi che accompagnino il mutamento di funzioni); ma teme giustamente che la separazione delle carriere segni l'inizio di una deriva istituzionale che condurrebbe il pm nell'orbita della polizia e al servizio del Governo e della maggioranza di turno.
Una prospettiva inquietante, soprattutto se si sposasse alla fissazione anno per anno delle priorita' nella repressione dei reati ad opera del Parlamento".
"I cittadini - ha concluso Rossi - guarderebbero con sacrosanta diffidenza ad un pm controllato dal Governo e potrebbero temere che alle tantre disuguaglianze gia' esistenti nella nostra societa' si sommi la piu' grave e pericolosa di tutte: la disuguaglianza dinanzi alla legge penale".
"Fermo restando che il Parlamento e' sovrano nella sue scelte - cosi' il consigliere togato Margherita Cassano (MI), gia' pm a Firenze - ritengo che non bisogna confondere il problema della separazione delle carriere con quello della distinzione delle funzioni".
"La distinzione delle funzioni gia' c'e', non per creare corporazioni separate all'interno della magistratura ma per assicurare professionalita' mirate, in quanto la legittimazione costituzionale dei magistrati nel nostro ordinamento e' la professionalita'".
"La separazione delle carriere, invece - ha proseguito la Cassano - sarebbe perniciosa, dannosissima, perche' significherebbe rompere quel processo che e' in corso, anche grazie ad alcune leggi varate dal Parlamento, di progressivo rafforzamento di una comune cultura della giurisdizione".
"Sono state varate, anche con le scuole forensi post laurea, addirittura percorsi comuni con gli avvocati; sarebbe contraddittorio con tutto il processo in atto introdurre separazioni che diminuirebbero i controlli di legalita' da parte dei pubblici ministeri".
Il togato di Unicost Giovanni D'Angelo, gia' sostituto pg della Coprte di Appello di Catania: "l'unita' della giurisdizione e' un valore primario, legato alla sostanziale unita' della funzione giudicante e di quella requirente.
Puo' auspicarsi una diversificazione, funzionale ad una piu' alta qualita' professionale dei magistrati, ma sarebbe assolutamente perniciosa una distinzione che significhi separazione delle carriere dei giudici e dei pm".
"A parte l'impatto 'traumatico' sull'ordinamento e sulla sua complessiva funzionalita' - ha spiegato D'Angelo - una separazione delle carriere potrebbe determinare una modifica sostanziale dell'intero assetto della giurisdizione, con effetti irreversibilmente negativi".
CSM: ZAGREBELSKY A CORTE DIRITTI STRASBURGO, OK DAL CSM PLENUM DICE SI' A COLLOCAMENTO FUORI RUOLO, INCARICO DURA 6 ANNI Roma, 10 mag.
- (Adnkronos) - Via libera del Csm alla nomina di Vladimiro Zagrebelsky sulla poltrona di giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo.
L'assemblea di palazzo dei Marescialli ha dato infatti l'ok al suo collocamento fuori ruolo dall'organico della magistratura.
Zagrebelsky, che e' stato eletto dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, restera' a Strasburgo per sei anni.
Negli ultimi anni capo dell'ufficio legislativo del ministero della Giustizia, Zagrebelsky aveva ottenuto il via libera al rientro in magistratura come consigliere di Cassazione.
Un incarico del quale pero' non aveva ancora preso possesso.
BERLUSCONI: ACCUSE A PM GRECO, MD SOLLECITA INTERVENTO CSMROSSI E GILARDI : TUTELIAMO ONORE PROFESSIONALE, FIRME PER FASCICOLO Roma, 10 mag.
(Adnkronos) - Il Csm deve intervenire ''a tutela dell'immagine e dell'onore professionale'' del pm Francesco Greco e della procura di Milano.
Un intervento reso necessario dalle accuse di cui si e' fatto interprete Silvio Berlusconi, che ha indicato nel pm milanese il magistrato che avrebbe ''ispirato'' l'inchiesta spagnola su Telecinco.
A sollecitarlo, i due consiglieri togati di Md Nello Rossi e Gianfranco Gilardi.
''Dopo le dichiarazioni dell'onorevole Berlusconi sul magistrato Francesco Greco -anticipano- intendiamo promuovere un intervento dell'organo di autogoverno della magistratura a tutela dell'immagine e dell'onore professionale del magistrato e della Procura di Milano presso cui egli presta servizio''.
Rossi e Gilardi annunciano che intendono chiedere l'apertura di un fascicolo sulla vicenda.
CSM A FASSINO: I GIUDICI DI SORVEGLIANZA SONO POCHI (AGI) - Roma, 10 Mag.
- Il Consiglio Superiore della Magistratura ha lanciato un nuovo allarme rivolgendosi al ministro di Grazia e Giustizia Fassino: l'eccessivo carico di lavoro che grava sulla magistratura di sorveglianza, carente nell'organico, mette a rischio la sicurezza e vanifica il reinserimento sociale del condannato.
In una delibera varata oggi, l'Assemblea plenaria di Palazzo dei Marescialli ha chiesto al guardasigilli intervebti urgenti volti ad aumentare il numero dei magistrati (e dei loro collaboratori) che piu' direttamente si occupano dei detenuti.
Il numero delle pendenze presso gli uffici di sorveglianza e' in diversi uffici di sorveglianza elevatisimo: in testa Roma, Napoli e Bologna.
Da una indagine condotta dalla sesta commissione dello stesso CSM e' emerso, viene detto nella delibera, "un quadro assai preoccupante sulla tenuta complessiva del sistema", il quale "non appare in grado di garantire, in tempi ragionevoli, la necxessaria valutazione dei presupposti per ammettere il condannato a forme alternative di espiazione della pena, con inevitabili ripercussioni negative in tema di sicurezza sociale e di contenimento del rischio di recidiva".
Il CSM ha cosi' chiesto a Fassino di destinare ai tribunali di sorveglianza una parte dei mile nuovi magistrati previsti.
Zagrebelsky 2) Conclusioni dei lavori dei Presidenti dei Tribunali di sorveglianza 3) Ricorsi al TAR 4) Pratica dr.
Alocchi, Presidente del Tribunale di Camerino 5) Richiesta di revoca di proroga di applicazione extradistrettuale 6) Conferimento ufficio direttivo 7) Incontro con i Presidenti delle Corti di Appello 8) Incontro di studio sul tema: l'agenzia nazionale per la sicurezza del volo 9) Corsi di aggiornamento professionale per i Magistrati per l'anno 2001 10) Incompatibilità 11) Ordine del giorno sulla candidatura di Vietti alla … Camera dei Deputati Il CSM nelle agenzie di stampa SICUREZZA: CSM - E' A RISCHIO, POCHI GIUDICI SORVEGLIANZAPLENUM LANCIA ALLARME, PREOCCUPA TENUTA SISTEMA Roma, 10 mag.
- (Adnkronos) - Sicurezza a rischio per l'inadeguatezza degli organici dei tribunali di sorveglianza.
A lanciare l'allarme e' il Csm che oggi ha approvato un documento elaborato sulla base di una ricerca condotta negli uffici.
Ricerca dalla quale emerge un carico di lavoro tale da offrire ''un quadro assai preoccupante per la tenuta complessiva del sistema''.
Il sistema ''non appare in grado di garantire in tempi ragionevoli -avverte il Csm- la necessaria valutazione dei presupposti per ammettere il condannato a forme alternative di espiazione della pena, con inevitabili ripercussioni negative in tema di sicurezza sociale e di contenimento del rischio di recidiva''.
Qualche esempio: al tribunale di sorveglianza di Roma sono pendenti 16 mila procedimenti di istanze presentate da condannati in liberta'; a Napoli 6.500 e a Bologna 4.836.
''Il considerevole arretrato che si sta accumulando in alcuni tribunali di sorveglianza evidenzia quindi -afferma ancora l'assemblea di palazzo dei Marescialli- preoccupanti segnali di involuzione del sistema dell'esecuzione penale''.
Infatti, viene spiegato nel documento, ''l'incremento dello spazio temporale che intercorre tra la sospensione dell'esecuzione (automatica) e la decisione sul merito dell'istanza (che esalta il momento della discrezionalita' giurisdizionale) non sembra agevolare ne' la sicurezza collettiva, minacciata dalla presenza in liberta' di persone condannate anche per reati di media gravita', ne' il reinserimento dell'individuo che potra' contare su una rete di sostegno e di solidarieta' solo dopo la decisione del tribunale e, dunque, a diversi anni di distanza dalla commissione del reato''.
Una situazione, avvertono ancora i consiglieri, che ''appare destinata a subire ulteriori involuzioni'' anche dopo le ultime riforme in materia.
Da qui, l'''urgenza'' di un intervento del ministro della Giustizia, al quale tocca il compito di predisporre ''interventi di carattere organizzativo''.
In particolare, suggerisce il Csm, l'organico dei tribunali e degli uffici di sorveglianza deve essere adeguato, attingendo al bacino dei 1.000 nuovi magistrati; occorre poi decidere la ''copertura immediata'' dei posti vacanti e l'incremento del personale amministrativo; e realizzare le condizioni per costituire l'''ufficio del giudice''.
BERLUSCONI: TOGATI CSM, "A RISCHIO IMPARZIALITA' PM" (AGI) - Roma, 10 Mag.
- "Quelle formulate sono prospettive inquietanti"; "e' a rischio l'indipendenza e l'imparzialita' del pubblico ministero nell'esercizio dell'azione penale".
Da Palazzo dei Marescialli, sede del CSM, sono venute repliche preoccupate alle dichiarazioni del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi sui progetti di riforma della magistratura.
Il consigliere togato Armando Spataro (Movimenti), gia' pm a Milano, le ha giudicate "l'ennesimo preoccupante attacco alla magistratura", "offensivo per quella spagnola".
"I giudici di Milano, invece - ha fatto rilevare - sono abituati a questo ed altro, e so bene che non si lasceranno neppure questa volta intimidire".
"Certo - ha proseguito l'ex pm - le affermazioni, unitamente al proposito di attuare la separazione delle carriere ed al programma-Pera che prevede di affidare al Parlamento la scelta delle priorita' investigative, la dicono lunga sui rischi che corrono i principi di indipendenza della magistratura e di eguaglianza dei cittadini difronte alla legge".
Dello stesso tenore altri commenti raccolti al CSM, come quello del consigliere togato di MD Nello Rossi, ex pm a Roma: "chi conosce la storia di questo Paese sa che solo la compresenza di giudici e pubblici ministeri, con funzioni distinte, in una carriera unica ha permesso di difendere indipendenza ed imparzialita'n del pm nell'esercizio dell'azione penale".
"La magistratura - ha proseguito - non rifiuta una discussione approfondita su una piu' netta distinzione di funzioni (ad esempio prevedendo il trasferimento ad altro distretto di chi passa dalle funzioni di pubblico ministero a quelle di giudice e viceversa, o corsi che accompagnino il mutamento di funzioni); ma teme giustamente che la separazione delle carriere segni l'inizio di una deriva istituzionale che condurrebbe il pm nell'orbita della polizia e al servizio del Governo e della maggioranza di turno.
Una prospettiva inquietante, soprattutto se si sposasse alla fissazione anno per anno delle priorita' nella repressione dei reati ad opera del Parlamento".
"I cittadini - ha concluso Rossi - guarderebbero con sacrosanta diffidenza ad un pm controllato dal Governo e potrebbero temere che alle tantre disuguaglianze gia' esistenti nella nostra societa' si sommi la piu' grave e pericolosa di tutte: la disuguaglianza dinanzi alla legge penale".
"Fermo restando che il Parlamento e' sovrano nella sue scelte - cosi' il consigliere togato Margherita Cassano (MI), gia' pm a Firenze - ritengo che non bisogna confondere il problema della separazione delle carriere con quello della distinzione delle funzioni".
"La distinzione delle funzioni gia' c'e', non per creare corporazioni separate all'interno della magistratura ma per assicurare professionalita' mirate, in quanto la legittimazione costituzionale dei magistrati nel nostro ordinamento e' la professionalita'".
"La separazione delle carriere, invece - ha proseguito la Cassano - sarebbe perniciosa, dannosissima, perche' significherebbe rompere quel processo che e' in corso, anche grazie ad alcune leggi varate dal Parlamento, di progressivo rafforzamento di una comune cultura della giurisdizione".
"Sono state varate, anche con le scuole forensi post laurea, addirittura percorsi comuni con gli avvocati; sarebbe contraddittorio con tutto il processo in atto introdurre separazioni che diminuirebbero i controlli di legalita' da parte dei pubblici ministeri".
Il togato di Unicost Giovanni D'Angelo, gia' sostituto pg della Coprte di Appello di Catania: "l'unita' della giurisdizione e' un valore primario, legato alla sostanziale unita' della funzione giudicante e di quella requirente.
Puo' auspicarsi una diversificazione, funzionale ad una piu' alta qualita' professionale dei magistrati, ma sarebbe assolutamente perniciosa una distinzione che significhi separazione delle carriere dei giudici e dei pm".
"A parte l'impatto 'traumatico' sull'ordinamento e sulla sua complessiva funzionalita' - ha spiegato D'Angelo - una separazione delle carriere potrebbe determinare una modifica sostanziale dell'intero assetto della giurisdizione, con effetti irreversibilmente negativi".
CSM: ZAGREBELSKY A CORTE DIRITTI STRASBURGO, OK DAL CSM PLENUM DICE SI' A COLLOCAMENTO FUORI RUOLO, INCARICO DURA 6 ANNI Roma, 10 mag.
- (Adnkronos) - Via libera del Csm alla nomina di Vladimiro Zagrebelsky sulla poltrona di giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo.
L'assemblea di palazzo dei Marescialli ha dato infatti l'ok al suo collocamento fuori ruolo dall'organico della magistratura.
Zagrebelsky, che e' stato eletto dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, restera' a Strasburgo per sei anni.
Negli ultimi anni capo dell'ufficio legislativo del ministero della Giustizia, Zagrebelsky aveva ottenuto il via libera al rientro in magistratura come consigliere di Cassazione.
Un incarico del quale pero' non aveva ancora preso possesso.
BERLUSCONI: ACCUSE A PM GRECO, MD SOLLECITA INTERVENTO CSMROSSI E GILARDI : TUTELIAMO ONORE PROFESSIONALE, FIRME PER FASCICOLO Roma, 10 mag.
(Adnkronos) - Il Csm deve intervenire ''a tutela dell'immagine e dell'onore professionale'' del pm Francesco Greco e della procura di Milano.
Un intervento reso necessario dalle accuse di cui si e' fatto interprete Silvio Berlusconi, che ha indicato nel pm milanese il magistrato che avrebbe ''ispirato'' l'inchiesta spagnola su Telecinco.
A sollecitarlo, i due consiglieri togati di Md Nello Rossi e Gianfranco Gilardi.
''Dopo le dichiarazioni dell'onorevole Berlusconi sul magistrato Francesco Greco -anticipano- intendiamo promuovere un intervento dell'organo di autogoverno della magistratura a tutela dell'immagine e dell'onore professionale del magistrato e della Procura di Milano presso cui egli presta servizio''.
Rossi e Gilardi annunciano che intendono chiedere l'apertura di un fascicolo sulla vicenda.
CSM A FASSINO: I GIUDICI DI SORVEGLIANZA SONO POCHI (AGI) - Roma, 10 Mag.
- Il Consiglio Superiore della Magistratura ha lanciato un nuovo allarme rivolgendosi al ministro di Grazia e Giustizia Fassino: l'eccessivo carico di lavoro che grava sulla magistratura di sorveglianza, carente nell'organico, mette a rischio la sicurezza e vanifica il reinserimento sociale del condannato.
In una delibera varata oggi, l'Assemblea plenaria di Palazzo dei Marescialli ha chiesto al guardasigilli intervebti urgenti volti ad aumentare il numero dei magistrati (e dei loro collaboratori) che piu' direttamente si occupano dei detenuti.
Il numero delle pendenze presso gli uffici di sorveglianza e' in diversi uffici di sorveglianza elevatisimo: in testa Roma, Napoli e Bologna.
Da una indagine condotta dalla sesta commissione dello stesso CSM e' emerso, viene detto nella delibera, "un quadro assai preoccupante sulla tenuta complessiva del sistema", il quale "non appare in grado di garantire, in tempi ragionevoli, la necxessaria valutazione dei presupposti per ammettere il condannato a forme alternative di espiazione della pena, con inevitabili ripercussioni negative in tema di sicurezza sociale e di contenimento del rischio di recidiva".
Il CSM ha cosi' chiesto a Fassino di destinare ai tribunali di sorveglianza una parte dei mile nuovi magistrati previsti.
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