19 SET 2001

CSM - Plenum del 19 settembre 2001, seduta pomeridiana

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 50 min
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Seduta pomeridiana All'ordine del giorno: 1) Resistenza in giudizio contro un ricorso 2) Diniego alla proroga all'applicazione extradistrettuale 3) Richiesta di sospensione cautelare 4) Relazione al Parlamento 5) Formazione delle tabelle, per il biennio 2000/2001, per la Corte di Appello di Potenza 6) Formazione delle tabelle, per il biennio 2000/2001, per il Tribunale di Melfi 7) Un quesito di una madre di un bambino handycappato: per i magistrati non c'è un orario di lavoro 8) Un quesito sul limite di applicazione ai fallimenti in mancanza di una sezione specifica 9) Domanda di revoca del trasferimento Il CSM nelle agenzie di stampa GIUSTIZIA: CSM, CARCERE DOPO APPELLO E MENO IMPUGNAZIONILA RICETTA AL PARLAMENTO CONTRO INEFFICIENZA PROCESSO PENALE (ANSA) - ROMA, 19 SET - IN CARCERE DOPO UNA CONDANNA CONFERMATA IN APPELLO PER I REATI PIU' GRAVI RESTRIZIONI DELLE IMPUGNAZIONI PIU' PENE ALTERNATIVE ALLA DETENZIONE DA APPLICARE GIA' IN PRIMO GRADO SOSPENSIONE DELLA PENA CONDIZIONATA AL RISARCIMENTO DEL DANNO MENO REATI PENALI.

E' LA RICETTA DEL CSM PER FAR FRONTE ALLA ''GRAVE SITUAZIONE DI INEFFICIENZA DEL PROCESSO PENALE''.

E' CONTENUTA NELLA RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLO STATO DELLA GIUSTIZIA CHE IL PLENUM DEL CSM SI APPRESTA A LICENZIARE IN OCCASIONE DI UNA SOLENNE SEDUTA, FORSE PRESIEDUTA DAL CAPO DELLO STATO.

IL TESTO DEL DOCUMENTO - CHE E' UN VERO E PROPRIO ATTO DI ACCUSA AL POTERE LEGISLATIVO CUI VIENE ATTRIBUITA LA RESPONSABILITA' DELL'''INSOPPORTABILE DILATAZIONE DEI TEMPI PROCESSUALI''- E' STATO DEFINITO OGGI DALL'ASSEMBLEA DI PALAZZO DEI MARESCIALLI.

''TRA I FATTORI DI INEFFICIENZA E INEFFICACIA DEL PROCESSO PENALE SI POSSONO INDIVIDUARE SIA LA TENDENZA INFLAZIONISTATICA DELLA LEGISLAZIONE PENALE SIA IL FATTO CHE LE INNOVAZIONI INTRODOTTE IN CAMPO PROCESSUALE NON SONO STATE ACCOMPAGNATE DA ALCUNA PREVISIONE DELLE RICADUTE ORDINAMENTALI E ORGANIZZATIVE CHE ESSE COMPORTANO'' SENTENZIA IL CSM.

CHE FARE ALLORA? PREMESSO CHE L'OBBLIGATORIETA' DELL'AZIONE PENALE E' UN PRINCIPIO ''IRRINUNCIABILE'', OCCORRE PUNTARE SU UN ''DIRITTO PENALE MINIMO'', CIOE' SU UN CODICE PENALE RIDOTTO ALL'OSSO, SU UNO STOP, CON LA RISERVA DI CODICE, ALLE LEGGI SPECIALI CHE PREVEDONO SEMPRE NUOVE FORME DI REATI E SU UNA MAGGIORE POSSIBILITA', MA CON PRECISI PALETTI, DI RICORRERE ALL'ARCHIVIAZIONE PER ''L'IRRILEVANZA DEL FATTO'', PER I REATI BAGATELLARI, CHE NON OFFENDONO CIOE' LA COLLETTIVITA'.

IN QUESTO QUADRO ECCO LE PRINCIPALI MISURE INDICATE DA PALZZO DEI MARESCIALLI.

CARCERE DOPO APPELLO LA PROPOSTA E' CONSENTIRE IL ''RIPRISTINO DELLE MISURE CAUTELARI, ANCHE AL DI LA' DEGLI ATTUALI TERMINI MASSIMI , NELL'IPOTESI IN CUI L'IMPUTATO DI GRAVI REATI SIA STATO CONDANNATO IN PRIMO GRADO E CHE LA SENTENZA DI CONDANNA SIA STATA CONFERMATA IN APPELLO''.

''A FRONTE DI UNA DUPLICE SENTENZA DI CONDANNA GLI INDIZI DI COLPEVOLEZZA CHE GIUSTIFICANO LA MISURA CAUTELARE POSSONO ACQUISTARE UNA CONSISTENZA ELEVATISSIMA E ALTRETTANTO PUO' DIRSI DEL PERICOLO DI FUGA E DELLE REITERAZIONE DEI REATI'' SPIEGA IL CSM, CHE ASSICURA: UN MECCANISMO DEL GENERE ''SAREBBE COMPATIBILE CON LA PRESUNZIONE DI INNOCENZA OLTRE CHE IDONEO AD EVITARE AUTOMATISMI CHE POTREBBERO RISULTARE INIQUI E CONTROPRODUCENTI''.

RESTRIZIONE DELLE IMPUGNAZIONI BISOGNA ''PENSARE AD UNA RAGIONEVOLE RIDUZIONE DEL RICORSO PER CASSAZIONE''.

MA NON BASTA: SI POTREBBE RIFLETTERE ANCHE SU UNA ''RIGOROSA E CAUTA RIDUZIONE DELLE TIPOLOGIE DELLE DECISIONI APPELLABILI'' E, PER I PROVVEDIMENTI CHE INCIDONO SULLA LIBERTA' PERSONALE, A UN FRENO ALLA ''POSSIBILITA' DI REITERAZIONE INDEFINITA DI ISTANZE DI REVOCA'' CHE NON SOLO ''NON RAFFORZA L'APPARATO DELLE GARANZIE'', MA ''APPESANTISCE'' LE PROCEDURE.

ESECUZIONE DELLA PENA E SOSPENSIONE CONDIZIONALE L'IDEA DI FONDO E' CHE OCCORRE ''UN PIU' AMPIO VENTAGLIO DI SANZIONI'' ALTERNATIVE ALLA PENA DETENTIVA E PECUNIARIA, COME PER ESEMPIO ''FORME DI LAVORO DI UTILITA' SOCIALE'' SOPRATTUTTO PER I ''REATI CHE NON DESTANO PARTICOLARE ALLARME NELLA COLLETTIVITA'''.

MISURE CHE POTREBBERO ESSERE APPLICATE SUBITO DOPO LA CONDANNA DI PRIMO GRADO: BISOGNA ''VERIFICARE LA POSSIBILITA' DI FORME DI IMMEDIATA ESECUTIVITA' DEL CONTENUTO PRESCRITTIVO DELLE MISURE APPLICATE IN SOSTITUZIONE DELLA PENA DETENTIVA, SUBORDINANDOLE, EVENTUALMENTE AL CONSENSO DELLA PERSONA CONDANNATA IN PRIMO GRADO'', SCRIVE IN PROPOSITO IL PLENUM.

QUANTO ALLA SOSPENSIONE DELLA PENA, POTREBBE ESSERE CONDIZIONATA AD UNA ''MESSA ALLA PROVA, GIA' ESECUTIVA AL MOMENTO DELLA CONDANNA DI PRIMO GRADO'': UN COMPLESSO DI ''PRESCRIZIONI E REGOLE DI COMPORTAMENTO'' ATTRAVERSO CUI ''PROMUOVERE UN PROGETTO DI RISOCIALIZZAZIONE'' DEL REO E ''AL CUI POSITIVO ESITO E' SUBORDINATA LA MANCATA APPLICAZIONE DELLA PENA DETENTIVA''.

O COMUNQUE SI POTREBBE RIPRENDERE L'IDEA DELLA COMMISSIONE GROSSO: SOSPENSIONE CONDIZIONATA AL RISARCIMENTO DEL DANNO O ALL'IMPOSIZIONE DI ALTRI OBBLIGHI.

GIUSTIZIA: CSM A PARLAMENTO, CARCERE DOPO DOPPIA CONDANNAPROCESSI TROPPO LUNGHI, LEGISLATORE SOTT'ACCUSA Roma, 19 set.

- (Adnkronos) - Carcere dopo la conferma della condanna in appello per i reati piu' gravi; restrizioni delle impugnazioni; maggior ricorso alle pene alternative, applicate fin dal primo grado; sospensione della pena condizionata al risarcimento del danno; meno reati penali.

Sono alcune delle soluzioni che il Csm propone al Parlamento per far fronte alla ''situazione di pesante gravita'' della giustizia penale, messe nero su bianco nella relazione sullo stato della giustizia che il plenum di palazzo dei Marescialli ha discusso oggi.

C'e' accordo sui contenuti del documento, ma l'approvazione definitiva slitta ad una prossima seduta, quando dovrebbe essere presente il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Il documento non risparmia critiche al legislatore, sott'accusa per aver deciso interventi che hanno prodotto una ''insopportabile dilatazione dei tempi processuali''.

Cosi' com'e', sostengono i consiglieri di palazzo dei Marescialli, il processo penale ''non sempre'' puo' garantire una ''ragionevole durata''.

''Tra i fattori di inefficienza e inefficacia del processo penale -spiegano- sono la tendenza inflazionistica della legislazione penale e il fatto che le innovazioni introdotte in campo processuale non sono state accompagnate da alcuna previsione delle ricadute ordinamentali e organizzative che esse comportano''.

Una ''vorticosa sovrapposizione di istituti e garanzie'' che ha raggiunto ''il suo culmine con la riforma costituzionale del giusto processo''.

Fermo restando che l'obbligatorieta' dell'azione penale e' un principio ''irrinunciabile'', mette in chiaro palazzo dei Marescialli, per cambiare le cose occorre puntare su alcuni interventi: andare verso un ''diritto penale minimo'', cioe' un codice penale piu' 'asciutto'; ma anche porre un freno alle leggi speciali che prevedono sempre nuove forme di reati, introducendo la cosiddetta 'riserva di codice'; aumentare la possibilita', a patto pero' di fissare paletti precisi, di ricorrere all'archiviazione per ''l'irrilevanza del fatto'' per i reati bagatellari, quelli che non offendono la collettivita'.

Bisogna lasciarsi alle spalle, si sostiene nel documento, quegli interventi ''in modo frammentario e settoriale'' che hanno prodotto ''indubbi effetti negativi'' sul sistema.

Col risultato di rendere ''sempre piu' farraginoso e lento l'andamento del processo'', il che contrasta con l'attuazione dei principi del 'giusto processo'.

Ma ecco alcune delle proposte che l'organo di autogoverno della magistratura si prepara ad indicare per invertire il trend.

Una e' quella di prevedere il carcere dopo la sentenza d'appello in alcuni casi: consentire cioe' il ''ripristino delle misure cautelari, anche al di la' degli attuali termini massimi, nell'ipotesi in cui l'imputato di gravi reati sia stato condannato in primo grado e che la sentenza di condanna sia stata confermata in appello''.

''A fronte di una duplice sentenza di condanna -viene spiegato nel documento- gli indizi di colpevolezza che giustificano la misura cautelare possono acquistare una consistenza elevatissima e altrettanto puo' dirsi del pericolo di fuga e della reiterazione dei reati''.

Un meccanismo, assicura, che ''sarebbe compatibile con la presunzione di innocenza oltre che idoneo ad evitare automatismi''.

Occorre inoltre, sempre secondo i consiglieri, una ''ragionevole riduzione del ricorso per Cassazione''.

Si potrebbe ''porre mano anche ad una rigorosa e cauta riduzione delle tipologie delle decisioni appellabili'' e, per i provvedimenti che incidono sulla liberta' personale, limitare la ''possibilita' di reiterazione indefinita di istanze di revoca'' che ''non rafforza l'apparato delle garanzie'' e ''appesantisce'' le procedure, con ''inevitabili ricadute sui tempi del processo''.C'e' poi il capitolo dedicato all'esecuzione della pena e alla sospensione condizionale.

L'esigenza e' che sia necessario ricorrere ad ''un piu' ampio ventaglio di sanzioni'' alternative alla pena detentiva e pecuniaria, come le ''forme di lavoro di utilita' sociale''.

Strumenti a cui ricorrere soprattutto per i ''reati che non destano particolare allarme nella collettivita'''.

Si tratta di misure, suggerisce il documento, che potrebbero essere applicate subito dopo la condanna di primo grado.

E anche la sospensione della pena, sostengono i consiglieri di palazzo dei Marescialli, potrebbe essere concessa dopo una ''messa alla prova, gia' esecutiva al momento della condanna di primo grado''.

Si potrebbe prevedere cioe' una serie di ''prescrizioni e regole di comportamento'', attraverso le quali ''promuovere un progetto di risocializzazione'' di chi ha commesso il reato.

Solo in caso di ''esito positivo'' si potrebbe decidere ''la mancata applicazione della pena detentiva''.

Ancora, si potrebbe condizionare la sospensione ''al risarcimento del danno o all'imposizione di altri obblighi'', come suggerito dalla commissione Grosso nel progetto di riforma del codice penale.

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  • Presidente

    <em>Approvata</em> <strong>Indice</strong><br>La seduta ha inizio <strong>alle 16.04</strong><br>Presidenza del Consigliere <strong>Gianni Di Cagno</strong><br>Pratiche urgenti di Prima Commissione <strong>Resistenza in giudizio contro un ricorso</strong> Dr. Latini
    0:00 Durata: 1 min 15 sec
  • Presidente

    <em>Approvata</em> <strong>Diniego alla proroga all'applicazione extradistrettuale </strong> Dr. Fioretti
    0:01 Durata: 50 sec
  • Presidente

    <em>Approvata</em> <strong>Richiesta di sospensione cautelare</strong> Dr. Astuto, giudice di pace a Roma
    0:02 Durata: 45 sec
  • Presidente

    <em>Rinviata</em> Pratica residua del mattina <strong>Domanda di revoca del trasferimento</strong> Dr. Rilla
    0:02 Durata: 30 sec
  • Margherita Cassano (MI)

    Pratica di Sesta Commissione <strong>Relazione al Parlamento</strong> Seguito della discussione
    0:03 Durata: 19 min 36 sec
  • Giovanni Di Cagno (membro laico(DS)), Presidente della Decima Commissione, presidente

    0:22 Durata: 15 min 15 sec
  • Gioacchino Natoli (Movimenti Riuniti)

    0:38 Durata: 13 min 25 sec
  • Sergio Pastore Alinante (membro laico (Comunisti Italiani)), Presidente dell'Undicesima Commissione

    0:51 Durata: 8 min 35 sec
  • Mario Serio (membro laico (FI))

    1:00 Durata: 14 min 38 sec
  • Sergio Visconti (MI)

    1:14 Durata: 7 min 24 sec
  • Paolo Angeli (Unicost), prima parte, per errore tecnico

    1:22 Durata: 56 sec
  • Paolo Angeli (Unicost), seconda parte

    1:23 Durata: 9 min 38 sec
  • Sergio Mattone (MD) e Gallo

    Presidenza del vicepresidente <strong>Giovanni Verde</strong><br>Repliche
    1:33 Durata: 12 min 18 sec
  • Gianfranco Gilardi (MD) e Spataro

    1:45 Durata: 15 min 13 sec
  • Carlo Di Casola (MD) sul regolamento, poi il Presidente

    2:01 Durata: 1 min 17 sec
  • Giuseppe Riccio (membro laico(UDR))

    2:02 Durata: 9 min 59 sec
  • Presidente sul rispetto dei tempi

    2:12 Durata: 13 sec
  • Prof. Mauro Ronco (membro laico(CdL)), Presidente della Prima Commissione

    2:12 Durata: 5 min 43 sec
  • Nello Rossi (MD), Presidente della Sesta Commissione

    2:18 Durata: 9 min 52 sec
  • Giovanni Di Cagno (membro laico(DS)), Presidente della Decima Commissione

    2:28 Durata: 4 min 7 sec
  • Presidente sugli emendamenti e poi Vito Marino Caferra (Unicost), relatore: verso la metà interloquisce ripetutamente Gilardi e poi Di Cagno e Mattone

    2:32 Durata: 33 min 20 sec
  • Presidente e Caferra, relatore: il Presidente legge l'emendamento Gilardi

    Voto sull'emendamento Gilardi: <em>respinto</em> Procedura di votazione degli emendamenti
    3:05 Durata: 7 min 28 sec
  • Presidente e poi Mattone per una precisazione; poi Ronco per dichiarazione di voto

    Voto sull'emendamento n. 5 di Mattone, prima parte: <em>respinto</em><br>Voto sull'emendamento n. 5 di Mattone, seconda parte: <em>decaduto</em><br>Voto sull'emendamento n. 5 di Mattone, terza parte: <em>respinto</em><br>Voto sull'emendamento n. 6 di Mattone, prima parte: <em>approvato</em><br>Voto sull'emendamento n. 6 di Mattone, seconda parte: <em>approvato</em> Emendamenti proposti da Mattone
    3:13 Durata: 10 min 16 sec
  • Presidente e poi Gallo, Di Cagno, Riccio e Girlardi per dichiarazione di voto sul secondo emendamento

    Votazione sul primo emendamento Spataro, Natoli, Parziale: <em>respinto</em><br>Votazione sul secondo emendamento Spataro, Natoli, Parziale: <em>approvato</em> Procedura di votazione sugli emendamenti Spataro, Natoli, Parziale
    3:23 Durata: 9 min 50 sec
  • Presidente sospende la votazione sul documento per contattare il Capo dello Stato

    3:33 Durata: 1 min 44 sec
  • Presidente

    <em>Approvate</em> <strong>Formazione delle tabelle, per il biennio 2000/2001, per la Corte di Appello di Potenza</strong> <strong>Formazione delle tabelle, per il biennio 2000/2001, per il Tribunale di Melfi</strong>
    3:34 Durata: 1 min 22 sec
  • Presidente

    <em>Approvata</em> <strong>Un quesito di una madre di un bambino handycappato: per i magistrati non c'è un orario di lavoro</strong> D.ssa Bracci
    3:36 Durata: 1 min 17 sec
  • Presidente

    <em>Il limite si applica</em> <strong>Un quesito sul limite di applicazione ai fallimenti in mancanza di una sezione specifica</strong> D.ssa Riccobono
    3:37 Durata: 48 sec
  • Presidente e poi Viazzi, relatore, interrotto brevemente dopo 3 minuti da Visconti, dopo 8 minuti da Gallitto

    Pratica proveniente dal mattino <strong>Domanda di revoca del trasferimento</strong> Dr. Rilla
    3:38 Durata: 9 min 41 sec
  • Giovanni Di Cagno (membro laico(DS)), Presidente della Decima Commissione; poi Pastore Alinante

    Voto sul rinvio al giorno dopo: <em>approvato</em><br>La seduta termina <strong>alle 19.58</strong> Discussione
    3:48 Durata: 3 min 34 sec