Seduta antimeridiana All'ordine del giorno: 1) Ordine del giorno speciale, sezione A e B
2) Incarichi extragiudiziari
3) Autorizzazioni
4) Trasferimenti
5) Ricorso al TAR Lazio
6) Proroga di applicazione extradistrettuale
7) Corso di aggiornamento professionale per i magistrati per l'anno 2001: incontro di studio su biologia, biotecnologia e diritto
8) Corso di aggiornamento professionale per i magistrati per l'anno 2001: incontro di studio sulle prove nel processo civile
9) Nomina di componenti del Comitato scientifico per la durata di un anno
10) Proroga per 4 mesi dell'incarico di … effetuare un monitoraggio dell'attività svolta presso le sezioni ordinarie della Corte di Appello
11) Nomina di 2 esperti nella materia retributiva e previdenziale nel settore pubblico per collaborare col servizio di ragioneria
12) Rinnovo per un anno del contratto con la Xerox per noleggio fotocopiatrici nonchè adesione al contratto Con.S.I.P.
S.
p.
A.
e Xerox S.
p.
A.
per il noleggio di 6 fotocopiatrici stampanti 13) 2 pratiche di concessione di intervento assistenziale straordinario 14) Conferimento dell'ufficio direttivo di Presidente di sezione della Corte di Cassazione 15) Ricorso al TAR Lazio 16) Copertura posti 17) Quesiti 18) Ricorsi 19) Arbitraggio 20) Incompatibilità 21) Esonero 22) Un quesito 23) Un incarico di insegnamento 24) Formazione delle tabelle di organizzazione per il biennio 2000/2001 25) Decreto del Presidente del Tribunale di Bergamo 26) Ordine del giorno aggiunto Il CSM nelle agenzie di stampa ROGATORIE: CSM,FASCICOLO SU DICHIARAZIONI MAGISTRATO RIMOSSOLO HANNO CHIESTO I CONSIGLIERI DEL POLO (ANSA) - ROMA, 16 OTT - FINISCONO ALL'ATTENZIONE DEL CSM LE DICHIARAZIONI FATTE ALLA STAMPA DA UNO DEI MAGISTRATI DELL'UFFICIO LEGISLATIVO DI VIA ARENULA RIMOSSI DAL MINISTRO CASTELLI.
SI TRATTA DI ANTONIO CASCINI.
A CHIEDERE E A DETERMINARE CON LA LORO INIZIATIVA L'APERTURA DI UN FASCICOLO SUL CASO SONO STATI I CONSIGLIERI DEL POLO MARIO SERIO E BARTOLO GALLITTO, A CUI NON SONO PIACIUTE LE PAROLE SUL GOVERNO PRONUNCIATE DA CASCINI IN UN'INTERVISTA AL MANIFESTO IL 13 OTTOBRE SCORSO.
''E' UNA COALIZIONE DI GOVERNO CHE NON HA ALCUN SENSO DELLE ISTITUZIONI, NE' ALCUNA CULTURA ISTITUZIONALE, ANZI E' TENUTA INSIEME DA UN SOVVERTITISMO NEI CONFRONTI DELLE ISTITUZIONI'', AVEVA DETTO IL MAGISTRATO AL QUOTIDIANO DI SINISTRA.
I CONSIGLIERI DEL POLO CHIEDONO AL CSM DI VERIFICARE SE PER AVER PRESO UNA TALE POSIZIONE CASCINI SIA INCOMPATIBILE CON L'INCARICO DI MAGISTRATO ALLE DIPENDENZE DELL'ESECUTIVO UN'INIZIATIVA CHE HA DUNQUE SOLTANTO UN VALORE SIMBOLICO, VISTO CHE CASCINI NON E' PIU' AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA.
GIUSTIZIA: GENNARO, AUTONOMIA TECNICA PER TOGHE AL MINISTERO''CON MINISTRO FIDUCIA TECNICA E NON POLITICA, DIVERSA DA CENSURE'' Roma, 16 ott.
(Adnkronos) - Garantire una ''autonomia tecnica'' ai magistrati distaccati al ministero della Giustizia, che ''non significa disconoscere il significato della politica''.
Il presidente dell'Anm, Giuseppe Gennaro, torna sul caso delle toghe dell'ufficio legislativo di via Arenula rimosse dal Guardasigilli Roberto Castelli.
Un episodio che ha creato un ''grave disagio''.
''I magistrati che lavorano al ministero della Giustizia -dice ai microfoni di Rtl 102.5- sono scelti sulla base di un rapporto fiduciario con il ministro.
Tuttavia si tratta di una fiducia tecnica, non di una fiducia politica''.
Per questo, sostiene Gennaro, il ministro ha ''tutto il sacrosanto diritto'' di considerare un parere tecnico ''non politicamente condivisibile'' e quindi di non dargli ''esecuzione''.
''Diverso -avverte il leader del 'sindacato delle toghe'- e' invece il tipo di intervento volto a censurare o comunque a ritenere non compatibile la presenza tecnica tutte le volte in cui l'orientamento espresso non sia collimante con quello del ministro''.
Tocca ora al Csm, sostiene ancora Gennaro, definire ''le condizioni essenziali che giustificano la collocazione fuori ruolo dei magistrati per entrare al ministero'' e delineare ''in maniera' piu' precisa le prerogative tecniche''.
GIUSTIZIA: POLEMICA AL CSM SU CASCINI, ASSURDA RICHIESTA POLODI CAGNO (DS) - E' IRRICEVIBILE, TOGHE NON A DIPENDENZE GOVERNO Roma, 16 ott.
- (Adnkronos) - E' ''assurda'' e ''irricevibile'' la richiesta dei consiglieri del Polo di un intervento del Csm su Giuseppe Cascini, uno dei magistrati dell'ufficio legislativo rimossi dal ministro della Giustizia Roberto Castelli.
Gianni Di Cagno, laico dei Ds, rinvia al mittente l'iniziativa sollecitata oggi dai colleghi Serio e Gallitto: verificare la ''compatibilita' della permanenza alle dipendenze dell'esecutivo'' di Cascini, dopo le accuse rivolte al governo.
Una richiesta che Di Cagno contesta sotto diversi profili.
Innanzitutto, afferma, ''dovrebbe essere noto ai colleghi che il Csm non ha alcun potere di trasferire d'ufficio i magistrati fuori ruolo, quindi la richiesta e' palesemente irricevibile''.
Ma non solo.
Di Cagno contesta anche ''la concezione a dir poco singolare del magistrato fuori ruolo, che non puo' in alcun modo essere qualificata di dipendenza''.
Una ''errata concezione del legame'' tra il Guardasigilli e le toghe distaccate in via Arenula che ''sta determinando -lamenta il consigliere diessino- la 'grande fuga': 30 magistrati su 75 in uscita, in soli quattro mesi...''.
Di Cagno coglie ancora l'occasione per replicare anche alla novita' annunciata da Castelli: avvocati ai vertici del ministero, al posto dei magistrati.
''E' impensabile -sostiene- che possa attuarsi senza una legge che sancisca, per un verso, l'incompatibilita' con l'esercizio della professione forense e, per altro verso, la salvaguardia dei diritti previdenziali e pensionistici degli avvocati''.
PROCURA NAPOLI: PM RUSSO AL CSM, IMPROVVISA REVOCA INCHIESTALUNEDI' TOCCA A CORDOVA, MA ANCORA NON SI PARLA DEL DOCUMENTO DEI PM Roma, 16 ott.
- (Adnkronos) - Una revoca giunta all'improvviso, senza che mai fossero stati sollevati dubbi per l'esistenza di due indagini sullo stesso caso.
Sarebbe questo il motivo all'origine dello 'sfogo' del pm Vittorio Russo, che in passato si e' occupato dell'inchiesta sull'autoparco di Napoli che poi ha portato all'arresto dei prefetti di Roma e Siracusa, Giuseppe Romano e Francesco Alecci.
Inchiesta assegnata alla collega Cristina La Ribera, che gia' si occupava del caso.
Russo ha fornito la sua versione dei fatti alla prima commissione del Csm, che sulla questione ha aperto un fascicolo.
Nessuna recriminazione sulla legittimita' del provvedimento di revoca, il pm si sarebbe limitato a lamentare il modo in cui cio' e' avvenuto.
Assieme a Russo, i consiglieri di palazzo dei Marescialli hanno ascoltato anche il procuratore aggiunto Felice Di Persia: a lui il compito di spiegare che la scelta di assegnare l'inchiesta a La Ribera derivava dal fatto che le sue indagini si erano gia' concluse ed era stata formulata anche l'ipotesi di reato.
L'inchiesta del Csm prosegue e lunedi' prossimo verra' ascoltato il capo della procura di Napoli Agostino Cordova.
Per il momento, pero', l'attenzione e' concentrata solo sul provvedimento di revoca delle indagini a Russo.
Poi, i consiglieri passeranno a verificare quanto di vero ci sia nel documento-denuncia firmato dalla maggior parte dell'ufficio diretto da Cordova.
Una verifica che portera' ad una seconda tornata di audizioni, di cui probabilmente saranno protagonisti gli stessi magistrati che in questi giorni sono stati ascoltati.
Nel j'accuse inviato a palazzo dei Marescialli, i pm napoletani hanno denunciato proprio il ''clima di confusione gestionale'' della procura e il ''disagio diffuso e comune''.
S.
p.
A.
e Xerox S.
p.
A.
per il noleggio di 6 fotocopiatrici stampanti 13) 2 pratiche di concessione di intervento assistenziale straordinario 14) Conferimento dell'ufficio direttivo di Presidente di sezione della Corte di Cassazione 15) Ricorso al TAR Lazio 16) Copertura posti 17) Quesiti 18) Ricorsi 19) Arbitraggio 20) Incompatibilità 21) Esonero 22) Un quesito 23) Un incarico di insegnamento 24) Formazione delle tabelle di organizzazione per il biennio 2000/2001 25) Decreto del Presidente del Tribunale di Bergamo 26) Ordine del giorno aggiunto Il CSM nelle agenzie di stampa ROGATORIE: CSM,FASCICOLO SU DICHIARAZIONI MAGISTRATO RIMOSSOLO HANNO CHIESTO I CONSIGLIERI DEL POLO (ANSA) - ROMA, 16 OTT - FINISCONO ALL'ATTENZIONE DEL CSM LE DICHIARAZIONI FATTE ALLA STAMPA DA UNO DEI MAGISTRATI DELL'UFFICIO LEGISLATIVO DI VIA ARENULA RIMOSSI DAL MINISTRO CASTELLI.
SI TRATTA DI ANTONIO CASCINI.
A CHIEDERE E A DETERMINARE CON LA LORO INIZIATIVA L'APERTURA DI UN FASCICOLO SUL CASO SONO STATI I CONSIGLIERI DEL POLO MARIO SERIO E BARTOLO GALLITTO, A CUI NON SONO PIACIUTE LE PAROLE SUL GOVERNO PRONUNCIATE DA CASCINI IN UN'INTERVISTA AL MANIFESTO IL 13 OTTOBRE SCORSO.
''E' UNA COALIZIONE DI GOVERNO CHE NON HA ALCUN SENSO DELLE ISTITUZIONI, NE' ALCUNA CULTURA ISTITUZIONALE, ANZI E' TENUTA INSIEME DA UN SOVVERTITISMO NEI CONFRONTI DELLE ISTITUZIONI'', AVEVA DETTO IL MAGISTRATO AL QUOTIDIANO DI SINISTRA.
I CONSIGLIERI DEL POLO CHIEDONO AL CSM DI VERIFICARE SE PER AVER PRESO UNA TALE POSIZIONE CASCINI SIA INCOMPATIBILE CON L'INCARICO DI MAGISTRATO ALLE DIPENDENZE DELL'ESECUTIVO UN'INIZIATIVA CHE HA DUNQUE SOLTANTO UN VALORE SIMBOLICO, VISTO CHE CASCINI NON E' PIU' AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA.
GIUSTIZIA: GENNARO, AUTONOMIA TECNICA PER TOGHE AL MINISTERO''CON MINISTRO FIDUCIA TECNICA E NON POLITICA, DIVERSA DA CENSURE'' Roma, 16 ott.
(Adnkronos) - Garantire una ''autonomia tecnica'' ai magistrati distaccati al ministero della Giustizia, che ''non significa disconoscere il significato della politica''.
Il presidente dell'Anm, Giuseppe Gennaro, torna sul caso delle toghe dell'ufficio legislativo di via Arenula rimosse dal Guardasigilli Roberto Castelli.
Un episodio che ha creato un ''grave disagio''.
''I magistrati che lavorano al ministero della Giustizia -dice ai microfoni di Rtl 102.5- sono scelti sulla base di un rapporto fiduciario con il ministro.
Tuttavia si tratta di una fiducia tecnica, non di una fiducia politica''.
Per questo, sostiene Gennaro, il ministro ha ''tutto il sacrosanto diritto'' di considerare un parere tecnico ''non politicamente condivisibile'' e quindi di non dargli ''esecuzione''.
''Diverso -avverte il leader del 'sindacato delle toghe'- e' invece il tipo di intervento volto a censurare o comunque a ritenere non compatibile la presenza tecnica tutte le volte in cui l'orientamento espresso non sia collimante con quello del ministro''.
Tocca ora al Csm, sostiene ancora Gennaro, definire ''le condizioni essenziali che giustificano la collocazione fuori ruolo dei magistrati per entrare al ministero'' e delineare ''in maniera' piu' precisa le prerogative tecniche''.
GIUSTIZIA: POLEMICA AL CSM SU CASCINI, ASSURDA RICHIESTA POLODI CAGNO (DS) - E' IRRICEVIBILE, TOGHE NON A DIPENDENZE GOVERNO Roma, 16 ott.
- (Adnkronos) - E' ''assurda'' e ''irricevibile'' la richiesta dei consiglieri del Polo di un intervento del Csm su Giuseppe Cascini, uno dei magistrati dell'ufficio legislativo rimossi dal ministro della Giustizia Roberto Castelli.
Gianni Di Cagno, laico dei Ds, rinvia al mittente l'iniziativa sollecitata oggi dai colleghi Serio e Gallitto: verificare la ''compatibilita' della permanenza alle dipendenze dell'esecutivo'' di Cascini, dopo le accuse rivolte al governo.
Una richiesta che Di Cagno contesta sotto diversi profili.
Innanzitutto, afferma, ''dovrebbe essere noto ai colleghi che il Csm non ha alcun potere di trasferire d'ufficio i magistrati fuori ruolo, quindi la richiesta e' palesemente irricevibile''.
Ma non solo.
Di Cagno contesta anche ''la concezione a dir poco singolare del magistrato fuori ruolo, che non puo' in alcun modo essere qualificata di dipendenza''.
Una ''errata concezione del legame'' tra il Guardasigilli e le toghe distaccate in via Arenula che ''sta determinando -lamenta il consigliere diessino- la 'grande fuga': 30 magistrati su 75 in uscita, in soli quattro mesi...''.
Di Cagno coglie ancora l'occasione per replicare anche alla novita' annunciata da Castelli: avvocati ai vertici del ministero, al posto dei magistrati.
''E' impensabile -sostiene- che possa attuarsi senza una legge che sancisca, per un verso, l'incompatibilita' con l'esercizio della professione forense e, per altro verso, la salvaguardia dei diritti previdenziali e pensionistici degli avvocati''.
PROCURA NAPOLI: PM RUSSO AL CSM, IMPROVVISA REVOCA INCHIESTALUNEDI' TOCCA A CORDOVA, MA ANCORA NON SI PARLA DEL DOCUMENTO DEI PM Roma, 16 ott.
- (Adnkronos) - Una revoca giunta all'improvviso, senza che mai fossero stati sollevati dubbi per l'esistenza di due indagini sullo stesso caso.
Sarebbe questo il motivo all'origine dello 'sfogo' del pm Vittorio Russo, che in passato si e' occupato dell'inchiesta sull'autoparco di Napoli che poi ha portato all'arresto dei prefetti di Roma e Siracusa, Giuseppe Romano e Francesco Alecci.
Inchiesta assegnata alla collega Cristina La Ribera, che gia' si occupava del caso.
Russo ha fornito la sua versione dei fatti alla prima commissione del Csm, che sulla questione ha aperto un fascicolo.
Nessuna recriminazione sulla legittimita' del provvedimento di revoca, il pm si sarebbe limitato a lamentare il modo in cui cio' e' avvenuto.
Assieme a Russo, i consiglieri di palazzo dei Marescialli hanno ascoltato anche il procuratore aggiunto Felice Di Persia: a lui il compito di spiegare che la scelta di assegnare l'inchiesta a La Ribera derivava dal fatto che le sue indagini si erano gia' concluse ed era stata formulata anche l'ipotesi di reato.
L'inchiesta del Csm prosegue e lunedi' prossimo verra' ascoltato il capo della procura di Napoli Agostino Cordova.
Per il momento, pero', l'attenzione e' concentrata solo sul provvedimento di revoca delle indagini a Russo.
Poi, i consiglieri passeranno a verificare quanto di vero ci sia nel documento-denuncia firmato dalla maggior parte dell'ufficio diretto da Cordova.
Una verifica che portera' ad una seconda tornata di audizioni, di cui probabilmente saranno protagonisti gli stessi magistrati che in questi giorni sono stati ascoltati.
Nel j'accuse inviato a palazzo dei Marescialli, i pm napoletani hanno denunciato proprio il ''clima di confusione gestionale'' della procura e il ''disagio diffuso e comune''.
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