Seduta pomeridiana All'ordine del giorno: 1) Circolare sulla formazione delle tabelle di organizzazione degli uffici giudiziari per il biennio 2002/03
2) Proroga di applicazione extradistrettuale
3) Revoca di applicazione extradistrettuale
4) Proroghe di applicazione extradistrettuale
5) Nomine e conferme di componenti privati del Tribunale per i minorenni di Bari e di Ancona
6) Circolare relativa alla formazione delle tabelle di composizione degli uffici dei giudici di pace per il biennio 2002/03
7) Concorsi
8) Ricorso al TAR Lazio
9) Indennità consiliare spettante ai Magistrati addetti … alla segreteria e all'Ufficio studi e documentazione
10) Destinazione di un Magistrato all'Ufficio studi e documentazione del CSM
11) Disciplina del personale del CSM
12) Inaugurazione dell'Anno Giudiziario 2002
13) Valutazione del codice di autoregolamentazione dell'ANM
14) Conferimento funzioni giurisdizionali
15) Ricorso al TAR
16) Trasferimento
17) Autorizzazione
18) Incarico iL csm nelle agenzie di stampa CSM: E' POLEMICA SU 'CASO' SME-ARIOSTO, POLO PROTESTA
Roma, 12 dic.
- (Adnkronos) - E' polemica al Csm sulla nuova organizzazione degli uffici giudiziari per il prossimo biennio.
Una polemica nella quale riecheggia uno dei processi che vedono coinvolto Silvio Berlusconi, quello Sme-Ariosto.
Ad accendere la miccia, una norma introdotta alla nuova circolare approvata da Palazzo dei Marescialli.
Riguarda i magistrati di sorveglianza e prevede che, a differenza della norma attuale che stabiliva un divieto assoluto, possano portare a termine i processi in corso.
Anche una volta preso possesso del nuovo ufficio.
Questa norma riguarderebbe da vicino uno dei giudici del processo Sme-Ariosto, Guido Brambilla, trasferito al tribunale di sorveglianza ma che ancora svolge il suo precedente incarico grazie ad una proroga di tre mesi concessi dal ministro della Giustizia.
Senza la nuova norma, alla scadenza della proroga, Brambilla avrebbe dovuto lasciare il collegio milanese e il processo Sme-Ariosto sarebbe dovuto ricominciare da capo.
Immediata la protesta del laico di Fi, Mario Serio.
''Questa delibera -denuncia- sana con effetti retroattivi una situazione insanabile.
La nuova norma, che e' una delle pochissime modifiche alla circolare, stravolge un principio consolidato: l'assoluto divieto di applicazione dei magistrati di sorveglianza ad altri uffici.
E rischia -sostiene ancora Serio- di produrre effetti retroattivi su processi in corso del tutto rispondenti a quelli criticatissimi delle nuove norme sulle rogatorie''.
A difendere la scelta del Csm, Armando Spataro.
''Abbiamo solo reso esplicito -precisa il consigliere del Movimento per la giustizia- un orientamento giurisprudenziale che gia' da tempo aveva escluso il divieto assoluto nel caso di processi in corso''.
Gli fa eco il collega Gianni Di Cagno, laico Ds: ''non avevo capito i motivi per i quali i colleghi laici di area Polo si erano improvvisamente invaghiti della materia tabellare accuratamente trascurata in questi anni.
Ecco svelato l'arcano: ci sono di mezzo i soliti processi di Berlusconi...
E' una ossessione fatale -ironizza Di Cagno- anche quando parlano di tabelle di organizzazione degli uffici i nostri amici del Polo pensano solo ai guai giudiziari del presidente del Consiglio.
Mi dispiace per loro...''.
GIUSTIZIA: CSM RINVIA A DOMANI DIBATTITO SU MOZIONE SENATOCIAMPI INFORMATO SU NUOVO DOCUMENTO - SLITTAMENTO CHIESTO DA POLO Roma, 12 dic.
- (Adnkronos) - Il Csm rinvia a domani la discussione sulla mozione del Senato.
Una decisione che fa seguito alla richiesta del consigliere laico di An Bartolo Gallitto, che ha spiegato di voler ''riflettere'' sulle ultime vicende.
In particolare, sul nuovo testo unitario firmato da 26 consiglieri, di cui il vice presidente Giovanni Verde ha riferito di aver informato il capo dello Stato.
Il 'numero due' di Palazzo dei Marescialli, aprendo la seduta del plenum, ha spiegato di essere stato ''in questi giorni in contatto con il capo dello Stato'' e di aver lavorato per arrivare ad un ''testo frutto di una franca discussione''.
''Il capo dello Stato e' stato informato del testo - ha riferito ancora Verde ai consiglieri- ed ha espresso compiacimento per l'alto senso di responsabilita' dimostrato dai consiglieri ed ha auspicato che la discussione possa essere ispirata ad un uguale senso di responsabilita'''.
Resta ora l'incognita sulla posizione che domani il Polo scegliera'.
''Apprezziamo il radicale cambiamento dei toni e dei contenuti del nuovo documento -dice a nome del gruppo Mauro Ronco- che evita contrasti tra poteri dello Stato.
Ma c'e' un aspetto che ancora non ci convince: si da per scontato che si sia trattato di incontri di formazione, senza tener conto che la stampa ha riferito di assemblee che si sono tenute tra il 4 il 5 ottobre e che nulla avevano a che fare con attivita' di formazione''.
Una posizione che lascia ipotizzare una possibile astensione dei laici di centrodestra.
Ma non e' esclusa neppure una loro adesione al documento della maggioranza, firmato da 26 consiglieri di Palazzo dei Marescialli.
''Non escludo nulla, nemmeno una adesione -afferma infatti Mario Serio (Fi)- le parole del capo dello Stato sono un valore morale e di orientamento insuperabile.
Per questo dobbiamo riflettere''.
Ma sulla richiesta di rinvio della discussione polemizza Gianni Di Cagno, laico Ds.
''Lo trovo un comportamento burocratico nella forma e incomprensibile nella sostanza'', lamenta.
Mentre il togato di Unicost, Ettore Ferrara, auspica che il rinvio ''serva per decidere di aderire al documento che si pone in un solco rigorosamente istituzionale, come riconosciuto anche dal capo dello Stato''.
Nessun cambiamento invece per Armando Spataro, togato del Movimento per la giustizia.
''Il rinvio -sostiene- non altera ne' il contenuto prevedibile del dibattito ne' la sostanza.
Vogliamo conoscere, pur nel rispetto delle competenze del Senato, se ci sono estremi per attivita' di nostra competenza.
E' giusto -aggiunge Spataro- che il paese sappia che in un documento solenne approvato dal Senato si riferiscono circostanze non rispondenti al vero.
Cio' non e' affatto una interferenza''.
GIUSTIZIA: SCHIFANI, CSM FORZA LE REGOLE, E' INACCETTABILE (ANSA) - ROMA, 12 DIC - ''OGGI IL CSM HA CONSUMATO L'ENNESIMA FORZATURA DELLE REGOLE''.
LO DICE IL CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA AL SENATO RENATO SCHIFANI, A PROPOSITO DELLA DECISIONE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA SUL CASO SME-ARIOSTO.
''LE REGOLE - DICE SCHIFANI - PER IL CSM SI POSSONO CAMBIARE, QUANDO SI TRATTA DI SILVIO BERLUSCONI.
CON UNA INTERPRETAZIONE ATIPICA, FUORI DEGLI SCHEMI, IL CSM HA DI FATTO INTRODOTTO UNA NORMA AD HOC, FATTA SU MISURA, CHE CONSENTE AD UN COLLEGIO ORMAI IRREGOLARE, QUELLO DEL PROCESSO SME, DI CONTINUARE A GIUDICARE SILVIO BERLUSCONI.
EVIDENTEMENTE, QUALCUNO VUOLE ARRIVARE A TUTTI I COSTI, IN BREVE E AL DI LA' DEGLI SCHEMI, AD UNA SENTENZA GIA' SCRITTA.
TUTTO CIO' E' INACCETTABILE IN UN PAESE CIVILE, DEMOCRATICO, MEMBRO DELL' UNIONE EUROPEA''.
GIUSTIZIA: UE TOGATI CSM, PRETESTO PER INTERVENIRE SU TOGHESI VUOLE COLPIRE INDIPENDENZA MAGISTRATURA (ANSA) - ROMA, 12 DIC - IL MANDATO DI CATTURA EUROPEO USATO COME PRETESTO DAL GOVERNO PER COLPIRE L'INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA: COSI' ALCUNI ''TOGATI'' DEL CSM INTERPRETANO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLE MODIFICHE COSTITUZIONALI DA APPORTARE PER RENDERE COMPATIBILE IL NOSTRO ORDINAMENTO ALLE NUOVE NORME.
''L'ACCORDO ANNUNCIATO CON TANTA ENFASI DAL GOVERNO E' UN INVOLUCRO VUOTO, VISTO CHE NON SI COMPRENDE A QUALI CAMBIAMENTI DELLA COSTITUZIONE E DELL'ORDINAMENTO SARA' CONDIZIONATA LA SUA ENTRATA IN VIGORE - DICE ARMANDO SPATARO (MOVIMENTO PER LA GIUSTIZIA) - IO PENSO CHE SI INTENDA SFRUTTARE QUESTA OCCASIONE PER FAR INTRODURRE MODIFICHE, COME LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE, LA SOTTOPOSIZIONE DEL PM ALL'ESECUTIVO E LA FACOLTATIVITA' DELL'AZIONE PENALE, CHE ABBASSANO IL LIVELLO DI GARANZIA DEI CITTADINI E DI EFFICACIA DELL'AZIONE INVESTIGATIVA.
LE SPIEGAZIONI FORNITE INFATTI DAL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA SONO CONTRADDITTORIE E SI COMPRENDE DUNQUE LO SCETTICISMO DEGLI ALTRI PAESI EUROPEI''.
''NON VEDO ALCUN NESSO TRA LA PROBLEMATICA POSTA DAL MANDATO DI CATTURA EUROPEO E LA PROSPETTIVA DI UNA DIMINUZIONE DELL'INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA.
SAREBBE MEGLIO CHE SI DICHIARASSERO APERTAMENTE I PROPRI INTENTI SENZA AFFANNARSI NELLA RICERCA DI PRETESTI'' -OSSERVA A SUA VOLTA NELLO ROSSI (MAGISTRATURA DEMOCRATICA)- PENSAVO CHE LE PREOCCUPAZIONI PER IL MANDATO EUROPEO NASCESSERO DALL'ESIGENZA DI GARANTIRE I CITTADINI.ORA LA PRIMA GARANZIA DEI CITTADINI E' L'INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA, CHE DOVRA' CONTROLLARE IN ITALIA E IN EUROPA LA VALIDITA' , CORRETTEZZA ED EFFICACIA DI UN MANDATO PROVENIENTE DA UN ALTRO PAESE: QUESTO E' L'UNICO VERO TEMA ISTITUZIONALE.
MA ORMAI NEL NOSTRO PAESE TUTTI I SALMI FINISCONO IN GLORIA E NON C'E' DISCORSO SULLA GIUSTIZIA CHE NON SI CONCLUDA CON IL REFRAIN SULL'INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA''.
ESCLUDE QUALUNQUE LEGAME TRA IL MANDATO EUROPEO E MODIFICHE COSTITUZIONALI SULLO STATUS DELLA MAGISTRATURA ANCHE MARGHERITA CASSANO (MAGISTRATURA INDIPENDENTE).''E' SICURAMENTE AUSPICABILE CHE SI PROSEGUA SULLA STRADA DELL'ARMONIZZAZIONE DELLE FATTISPECIE DEI REATI E DELLE PROCEDURE TRA I PAESI EUROPEI.
MA NON COLGO IL NESSO TRA LE COMPLESSE PROBLEMATICHE TECNICHE POSTE DAL MANDATO DI CATTURA EUROPEO ED EVENTUALI MODIFICHE COSTITUZIONALI, SULLA OBBLIGATORIESOERNO ''CHE FA PENSARE A UNA STRUMENTALIZZAZIONE DA PARTE DI CHI VUOLE A TUTTI I COSTI MODIFICARE LO STATUS DEL PM'' SOSTIENE IL COMPONENTE LAICO GRAZIELLA TOSSI BRUTTI (DS): ''ALL'INIZIO SI ERA POSTA L'ESIGENZA DI LIMITARE L'INVADENZA DEI PUBBLICI MINSITERI DI ALTRI PAESI D'EUROPA, IN QUANTO LEGATI A I LORO ESECUTIVI E QUINDI POSSIBILI PORTATORI DI FIANLITA' POLITICHE.
ORA INVECE SI PARLA DI LIMITARE I PM ITALIANI''.
PER ETTORE FERRARA (UNICOST) ''L'ASSENSO DEL NOSTRO GOVERNO AL MANDATO DI CATTURA INTERNAZIONALE VA VALUTATO POSITIVAMENTE.
RESTA PERO' NIENTE AFFATTO COMPRENSIBILE LA CONDIZIONE SOSPENSIVA POSTA DAL GOVERNO, GIACCHE' SEMBRA MUOVERSI NELLA PROSPETTIVA DI RIDURRE LA GARANZIA DI UGUAGLIANZA DEI CITTADINI DINANZI ALLA LEGGE.
OBBLIGATORIETA' DELL'AZIONE PENALE E UNITARIETA' DELLE CARRIERE DEI MAGISTRATI SONO PRINCIPI AMPIAMENTE RADICATI NEL NOSTRO ORDINAMENTO CHE ASSOLUTAMENTE NON POSSONO ESSERE TRAVOLTI, SENZA ADEGUATO APPROFONDIMENTO, DALL'ONDA EMOTIVA RAPPRESENTATA DALL'ESIGENZA DI OMOGENIZZAZIONE DEGLI ORDINAMENTI DEGLI STATI EUROPEI''.
E' CRITICO ANCHE GIANNI DI CAGNO (DS): ''NON SI CAPISCE PERCHE' MAI DOVREMMO MODIFICARE IL NOSTRO ORDINAMENTO IN VISTA DELL'OPERATIVITA' DEL MANDATO DI ARRESTO EUROPEO.
DELLE DUE L'UNA: O E' IL NOSTRO ORDINAMENTO AD ESSERE POCO GARANTISTA E ALLORA DOVREBBERO ESSERE GLI ALTRI STATI A PREOCCUPARSI, IL CHE NON E' STATO OVVERO SONO GLI ORDINAMENTI STRANIERI A ESSERE POCO GARANTISTI E ALLORA DOVREMMO CHIEDERE LA LORO MODIFICA INVECE DI ADEGUARE IL NOSTRO''.
- (Adnkronos) - E' polemica al Csm sulla nuova organizzazione degli uffici giudiziari per il prossimo biennio.
Una polemica nella quale riecheggia uno dei processi che vedono coinvolto Silvio Berlusconi, quello Sme-Ariosto.
Ad accendere la miccia, una norma introdotta alla nuova circolare approvata da Palazzo dei Marescialli.
Riguarda i magistrati di sorveglianza e prevede che, a differenza della norma attuale che stabiliva un divieto assoluto, possano portare a termine i processi in corso.
Anche una volta preso possesso del nuovo ufficio.
Questa norma riguarderebbe da vicino uno dei giudici del processo Sme-Ariosto, Guido Brambilla, trasferito al tribunale di sorveglianza ma che ancora svolge il suo precedente incarico grazie ad una proroga di tre mesi concessi dal ministro della Giustizia.
Senza la nuova norma, alla scadenza della proroga, Brambilla avrebbe dovuto lasciare il collegio milanese e il processo Sme-Ariosto sarebbe dovuto ricominciare da capo.
Immediata la protesta del laico di Fi, Mario Serio.
''Questa delibera -denuncia- sana con effetti retroattivi una situazione insanabile.
La nuova norma, che e' una delle pochissime modifiche alla circolare, stravolge un principio consolidato: l'assoluto divieto di applicazione dei magistrati di sorveglianza ad altri uffici.
E rischia -sostiene ancora Serio- di produrre effetti retroattivi su processi in corso del tutto rispondenti a quelli criticatissimi delle nuove norme sulle rogatorie''.
A difendere la scelta del Csm, Armando Spataro.
''Abbiamo solo reso esplicito -precisa il consigliere del Movimento per la giustizia- un orientamento giurisprudenziale che gia' da tempo aveva escluso il divieto assoluto nel caso di processi in corso''.
Gli fa eco il collega Gianni Di Cagno, laico Ds: ''non avevo capito i motivi per i quali i colleghi laici di area Polo si erano improvvisamente invaghiti della materia tabellare accuratamente trascurata in questi anni.
Ecco svelato l'arcano: ci sono di mezzo i soliti processi di Berlusconi...
E' una ossessione fatale -ironizza Di Cagno- anche quando parlano di tabelle di organizzazione degli uffici i nostri amici del Polo pensano solo ai guai giudiziari del presidente del Consiglio.
Mi dispiace per loro...''.
GIUSTIZIA: CSM RINVIA A DOMANI DIBATTITO SU MOZIONE SENATOCIAMPI INFORMATO SU NUOVO DOCUMENTO - SLITTAMENTO CHIESTO DA POLO Roma, 12 dic.
- (Adnkronos) - Il Csm rinvia a domani la discussione sulla mozione del Senato.
Una decisione che fa seguito alla richiesta del consigliere laico di An Bartolo Gallitto, che ha spiegato di voler ''riflettere'' sulle ultime vicende.
In particolare, sul nuovo testo unitario firmato da 26 consiglieri, di cui il vice presidente Giovanni Verde ha riferito di aver informato il capo dello Stato.
Il 'numero due' di Palazzo dei Marescialli, aprendo la seduta del plenum, ha spiegato di essere stato ''in questi giorni in contatto con il capo dello Stato'' e di aver lavorato per arrivare ad un ''testo frutto di una franca discussione''.
''Il capo dello Stato e' stato informato del testo - ha riferito ancora Verde ai consiglieri- ed ha espresso compiacimento per l'alto senso di responsabilita' dimostrato dai consiglieri ed ha auspicato che la discussione possa essere ispirata ad un uguale senso di responsabilita'''.
Resta ora l'incognita sulla posizione che domani il Polo scegliera'.
''Apprezziamo il radicale cambiamento dei toni e dei contenuti del nuovo documento -dice a nome del gruppo Mauro Ronco- che evita contrasti tra poteri dello Stato.
Ma c'e' un aspetto che ancora non ci convince: si da per scontato che si sia trattato di incontri di formazione, senza tener conto che la stampa ha riferito di assemblee che si sono tenute tra il 4 il 5 ottobre e che nulla avevano a che fare con attivita' di formazione''.
Una posizione che lascia ipotizzare una possibile astensione dei laici di centrodestra.
Ma non e' esclusa neppure una loro adesione al documento della maggioranza, firmato da 26 consiglieri di Palazzo dei Marescialli.
''Non escludo nulla, nemmeno una adesione -afferma infatti Mario Serio (Fi)- le parole del capo dello Stato sono un valore morale e di orientamento insuperabile.
Per questo dobbiamo riflettere''.
Ma sulla richiesta di rinvio della discussione polemizza Gianni Di Cagno, laico Ds.
''Lo trovo un comportamento burocratico nella forma e incomprensibile nella sostanza'', lamenta.
Mentre il togato di Unicost, Ettore Ferrara, auspica che il rinvio ''serva per decidere di aderire al documento che si pone in un solco rigorosamente istituzionale, come riconosciuto anche dal capo dello Stato''.
Nessun cambiamento invece per Armando Spataro, togato del Movimento per la giustizia.
''Il rinvio -sostiene- non altera ne' il contenuto prevedibile del dibattito ne' la sostanza.
Vogliamo conoscere, pur nel rispetto delle competenze del Senato, se ci sono estremi per attivita' di nostra competenza.
E' giusto -aggiunge Spataro- che il paese sappia che in un documento solenne approvato dal Senato si riferiscono circostanze non rispondenti al vero.
Cio' non e' affatto una interferenza''.
GIUSTIZIA: SCHIFANI, CSM FORZA LE REGOLE, E' INACCETTABILE (ANSA) - ROMA, 12 DIC - ''OGGI IL CSM HA CONSUMATO L'ENNESIMA FORZATURA DELLE REGOLE''.
LO DICE IL CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA AL SENATO RENATO SCHIFANI, A PROPOSITO DELLA DECISIONE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA SUL CASO SME-ARIOSTO.
''LE REGOLE - DICE SCHIFANI - PER IL CSM SI POSSONO CAMBIARE, QUANDO SI TRATTA DI SILVIO BERLUSCONI.
CON UNA INTERPRETAZIONE ATIPICA, FUORI DEGLI SCHEMI, IL CSM HA DI FATTO INTRODOTTO UNA NORMA AD HOC, FATTA SU MISURA, CHE CONSENTE AD UN COLLEGIO ORMAI IRREGOLARE, QUELLO DEL PROCESSO SME, DI CONTINUARE A GIUDICARE SILVIO BERLUSCONI.
EVIDENTEMENTE, QUALCUNO VUOLE ARRIVARE A TUTTI I COSTI, IN BREVE E AL DI LA' DEGLI SCHEMI, AD UNA SENTENZA GIA' SCRITTA.
TUTTO CIO' E' INACCETTABILE IN UN PAESE CIVILE, DEMOCRATICO, MEMBRO DELL' UNIONE EUROPEA''.
GIUSTIZIA: UE TOGATI CSM, PRETESTO PER INTERVENIRE SU TOGHESI VUOLE COLPIRE INDIPENDENZA MAGISTRATURA (ANSA) - ROMA, 12 DIC - IL MANDATO DI CATTURA EUROPEO USATO COME PRETESTO DAL GOVERNO PER COLPIRE L'INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA: COSI' ALCUNI ''TOGATI'' DEL CSM INTERPRETANO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLE MODIFICHE COSTITUZIONALI DA APPORTARE PER RENDERE COMPATIBILE IL NOSTRO ORDINAMENTO ALLE NUOVE NORME.
''L'ACCORDO ANNUNCIATO CON TANTA ENFASI DAL GOVERNO E' UN INVOLUCRO VUOTO, VISTO CHE NON SI COMPRENDE A QUALI CAMBIAMENTI DELLA COSTITUZIONE E DELL'ORDINAMENTO SARA' CONDIZIONATA LA SUA ENTRATA IN VIGORE - DICE ARMANDO SPATARO (MOVIMENTO PER LA GIUSTIZIA) - IO PENSO CHE SI INTENDA SFRUTTARE QUESTA OCCASIONE PER FAR INTRODURRE MODIFICHE, COME LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE, LA SOTTOPOSIZIONE DEL PM ALL'ESECUTIVO E LA FACOLTATIVITA' DELL'AZIONE PENALE, CHE ABBASSANO IL LIVELLO DI GARANZIA DEI CITTADINI E DI EFFICACIA DELL'AZIONE INVESTIGATIVA.
LE SPIEGAZIONI FORNITE INFATTI DAL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA SONO CONTRADDITTORIE E SI COMPRENDE DUNQUE LO SCETTICISMO DEGLI ALTRI PAESI EUROPEI''.
''NON VEDO ALCUN NESSO TRA LA PROBLEMATICA POSTA DAL MANDATO DI CATTURA EUROPEO E LA PROSPETTIVA DI UNA DIMINUZIONE DELL'INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA.
SAREBBE MEGLIO CHE SI DICHIARASSERO APERTAMENTE I PROPRI INTENTI SENZA AFFANNARSI NELLA RICERCA DI PRETESTI'' -OSSERVA A SUA VOLTA NELLO ROSSI (MAGISTRATURA DEMOCRATICA)- PENSAVO CHE LE PREOCCUPAZIONI PER IL MANDATO EUROPEO NASCESSERO DALL'ESIGENZA DI GARANTIRE I CITTADINI.ORA LA PRIMA GARANZIA DEI CITTADINI E' L'INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA, CHE DOVRA' CONTROLLARE IN ITALIA E IN EUROPA LA VALIDITA' , CORRETTEZZA ED EFFICACIA DI UN MANDATO PROVENIENTE DA UN ALTRO PAESE: QUESTO E' L'UNICO VERO TEMA ISTITUZIONALE.
MA ORMAI NEL NOSTRO PAESE TUTTI I SALMI FINISCONO IN GLORIA E NON C'E' DISCORSO SULLA GIUSTIZIA CHE NON SI CONCLUDA CON IL REFRAIN SULL'INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA''.
ESCLUDE QUALUNQUE LEGAME TRA IL MANDATO EUROPEO E MODIFICHE COSTITUZIONALI SULLO STATUS DELLA MAGISTRATURA ANCHE MARGHERITA CASSANO (MAGISTRATURA INDIPENDENTE).''E' SICURAMENTE AUSPICABILE CHE SI PROSEGUA SULLA STRADA DELL'ARMONIZZAZIONE DELLE FATTISPECIE DEI REATI E DELLE PROCEDURE TRA I PAESI EUROPEI.
MA NON COLGO IL NESSO TRA LE COMPLESSE PROBLEMATICHE TECNICHE POSTE DAL MANDATO DI CATTURA EUROPEO ED EVENTUALI MODIFICHE COSTITUZIONALI, SULLA OBBLIGATORIESOERNO ''CHE FA PENSARE A UNA STRUMENTALIZZAZIONE DA PARTE DI CHI VUOLE A TUTTI I COSTI MODIFICARE LO STATUS DEL PM'' SOSTIENE IL COMPONENTE LAICO GRAZIELLA TOSSI BRUTTI (DS): ''ALL'INIZIO SI ERA POSTA L'ESIGENZA DI LIMITARE L'INVADENZA DEI PUBBLICI MINSITERI DI ALTRI PAESI D'EUROPA, IN QUANTO LEGATI A I LORO ESECUTIVI E QUINDI POSSIBILI PORTATORI DI FIANLITA' POLITICHE.
ORA INVECE SI PARLA DI LIMITARE I PM ITALIANI''.
PER ETTORE FERRARA (UNICOST) ''L'ASSENSO DEL NOSTRO GOVERNO AL MANDATO DI CATTURA INTERNAZIONALE VA VALUTATO POSITIVAMENTE.
RESTA PERO' NIENTE AFFATTO COMPRENSIBILE LA CONDIZIONE SOSPENSIVA POSTA DAL GOVERNO, GIACCHE' SEMBRA MUOVERSI NELLA PROSPETTIVA DI RIDURRE LA GARANZIA DI UGUAGLIANZA DEI CITTADINI DINANZI ALLA LEGGE.
OBBLIGATORIETA' DELL'AZIONE PENALE E UNITARIETA' DELLE CARRIERE DEI MAGISTRATI SONO PRINCIPI AMPIAMENTE RADICATI NEL NOSTRO ORDINAMENTO CHE ASSOLUTAMENTE NON POSSONO ESSERE TRAVOLTI, SENZA ADEGUATO APPROFONDIMENTO, DALL'ONDA EMOTIVA RAPPRESENTATA DALL'ESIGENZA DI OMOGENIZZAZIONE DEGLI ORDINAMENTI DEGLI STATI EUROPEI''.
E' CRITICO ANCHE GIANNI DI CAGNO (DS): ''NON SI CAPISCE PERCHE' MAI DOVREMMO MODIFICARE IL NOSTRO ORDINAMENTO IN VISTA DELL'OPERATIVITA' DEL MANDATO DI ARRESTO EUROPEO.
DELLE DUE L'UNA: O E' IL NOSTRO ORDINAMENTO AD ESSERE POCO GARANTISTA E ALLORA DOVREBBERO ESSERE GLI ALTRI STATI A PREOCCUPARSI, IL CHE NON E' STATO OVVERO SONO GLI ORDINAMENTI STRANIERI A ESSERE POCO GARANTISTI E ALLORA DOVREMMO CHIEDERE LA LORO MODIFICA INVECE DI ADEGUARE IL NOSTRO''.
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