All'ordine del giorno: 1) Modifica dell'art.
27 2) Richiesta ai sensi dell'art.
45 dei Consiglieri Resta, Rossi, D'Angelo, Cassano e Natoli di un parere sulla riduzione del numero dei componenti del CSM 3) Adeguamento alle nuove tecnologie del sistema di pubblicità degli atti del CSM 4) Idoneità alle funzioni direttive superiori Il CSM nelle agenzie di stampa CSM: FERRARA, MODIFICA REGOLAMENTO NECESSARIA (AGI) - Roma, 7 Feb.
- "Con la proposta modifica all'art.
27 del Regolamento interno del CSM - cosi' il consigliere togato Ettore Ferrara (Unicost)- ne guadagnera' la speditezza dei lavori … dell'adunanza plenaria del Consiglio; ne' saranno intaccate le garanzie dei magistrati.
Anzi diminuiranno le occasioni per discussioni quasi sempre estenuanti e sterili relative a vicende riguardanti magistrati, in assenza di contraddittorio.
Si evitera' il pregiudizio scaturente da un improprio processo pubblico sull'operato di magistrati quasi sempre non informati".
CONSIGLIERI: NOSTRO UN PARERE CHIARIFICATORIO (AGI) - Roma, 7 feb.
- I consiglieri laici e togati Giovanni Di Cagno, Gabriella Tossi Brutti (entrambi laici Ds) e Ettore Ferrara (che parla a nome di Unicost), spiegano poi i motivi del parere negativo espresso dal CSM alla riforma dell'organo di autogoverno della magistratura.
"Il parere reso dal CSM chiarisce che la riduzione del numero dei componenti impedira' l'efficace funzionamento dell'organo, contraddicendo cosi' le reiterate dichiarazioni del Ministro della Giustizia sulla necessita' di maggiore efficienza della macchina giudiziaria", afferma il consigliere laico del CSM Giovanni di Cagno (Ds).
"Quanto alle ventilate proposte di decentramento di determinate funzioni ovvero di riforma della sezione disciplinare, che dovrebbero seguire in un futuro imprecisato, appare a dir poco singolare che si pretenda di costruire una casa partendo dal tetto e non dal piano-terra.
In realta', temo che il vero obiettivo della riforma del CSM proposta dalla maggioranza di Governo, sia quello di dare vita a un consiglio inferiore della magistratura"."Con la riduzione del numero dei componenti del CSM il ddl approvato in Commissione al Senato - cosi' il consigliere togato Ettore Ferrara a nome del Gruppo di UNICOST - straripa dall'alveo del sistema elettorale per stravolgere la struttura, l'essenza e il ruolo del CSM.
L'efficienza dell'istituzione consiliare viene irrimediabilmente compromessa, la qual cosa oltre a incidere direttamente sull'esercizio della giurisdizione, potra' costituire il pretesto e la premessa per incidere restrittivamente sulle competenze del Consiglio, vanificandone il ruolo di organo di autogoverno".
"La rappresentativita' del CSM risulta poi fortemente ridotta, non lasciando spazio alle posizioni ideali piu' libere e "marginali" rispetto ai gruppi associativi, il cui contributo all'attivita' del Consiglio spesso, nella esperienza di questi anni, si e' rivelata particolarmente utile e significativa".
Il consigliere laico Graziella Tossi Brutti (DS): "Ci sono almeno due gravi anomalie nel modo in cui si e' giunti alla approvazione, in commissione giustizia del Senato, della riduzione del numero dei componenti del CSM.
La prima anomalia e' che la modifica della composizione di un organo di rilevanza costituzionale sia stata proposta surrettiziamente, attraverso la presentazione di un "emendamento", senza una palese e chiara motivazione (politica, funzionale o quant'altro) che, infatti, non compare nella relazione di un accompagnamento del ddl 891, di iniziativa governativa, che concerne esclusivamente il sistema elettorale del CSM e non la sua composizione.
La seconda anomalia sta nel fatto che non si sia ritenuto di sentire il parere del CSM sulla proposta di modifica della sua composizione, parere che pure e' previsto dall'art.
10 della L.
195/58.
Fatto quest'ultimo molto grave sotto il profilo della correttezza istituzionale.
GIUSTIZIA: OLAF, DOPO STOP GOVERNO CSM CONVOCA MAGISTRATI (ANSA) - ROMA, 7 FEB - Il Csm convoca i magistrati la cui nomina all' Olaf, l'organismo europeo antifrodi, e' stata bloccata dal governo.
Saranno ascoltati il 18 febbraio prossimo dalla Terza Commissione, che ha cosi' accolto una loro richiesta.
Si tratta di Alberto Perduca, Nicola Piacente e Mario Vaudano.
Intanto il 13 febbraio il Tar del Lazio sara' chiamato ad esprimersi sulla richiesta dei tre magistrati di sospendere il provvedimento con cui la presidenza del Consiglio ha negato loro - vincitori di un concorso bandito dalla Commissione europea - l'autorizzazione a prestare lavoro all' estero.
La vicenda e' da tempo al centro di un braccio di ferro tra governo e Csm, che a dicembre ha bocciato la richiesta del ministro della Giustizia di revocare il collocamento fuori ruolo dei magistrati, necessario perche' possano andare a ricoprire l'incarico europeo.
A Palazzo dei marescialli si sta ragionando in questi giorni se vi siano i margini per sollevare un conflitto di attribuzioni con il governo davanti alla Corte Costituzionale; tra le ipotesi in campo anche quella di una circolare che ponga paletti piu' precisi nella ripartizione delle competenze tra Csm e ministro in materia di incarichi internazionali.
GIUSTIZIA: CARUSO (AN), SOTTRARRE A CSM SEZIONE DISCIPLINARE (AGI) - Roma, 7 feb.
- Mentre il Csm critica la riduzione dei suoi componenti da trenta a ventuno come prevede la legge che andra' in aula al Senato la prossima settimana, il presidente della commissione giustizia di Palazzo Madama, Antonino Caruso (AN), propone di istituire un'alta corte di giustizia che faccia sue le competenze della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura e che vagli le richieste di procedimento penale nei confronti dei parlamentari.
Caruso si appresta a preparare un disegno di legge che, secondo il suo parere, trova il conforto di numerosi rappresentanti dei giudici.
Per quanto riguarda le richieste di autorizzazione questo nuovo organismo avrebbe la funzione che l'art.
68 della costituzione attribuiva ai due rami del parlamento prima dell'ultima riforma.
CSM: NO A RIDUZIONE COMPONENTI, DIMINUIREBBE EFFICIENZA (AGI) - Roma, 7 Feb.
- "La prospettata riduzione del numero dei consiglieri avrebbe inevitabilmente l'effetto di ridurre l'efficienza dell'organo di governo autonomo della magistratura, con riflessi dannosi per l'intera amministrazione della giustizia poiche' si tornerebbe alla composizione del Consiglio degli anni '50 e '60, senza tener conto che nel frattempo il numero dei magistrati e' piu' che raddoppiato".
Lo ha fatto rilevare, in un "parere urgente" trasmesso al ministro della Giustizia Castelli, l'Assemblea plenaria del CSM.
Il documento (messo a punto e portato in plenum dai togati Rossi, di MD, Cassano, di MI, D'Angelo, di Unicost, Natoli, dei Movimenti, e dal laico di sinistra Resta) e' stato varato oggi con 24 si', 3 no (dei 3 laici del Polo), e astensioni (oltre a quella, consueta, del vice presidente Verde, dei togati di MI Gallo e Consolo).
Dunque da Palazzo dei Marescialli e' venuto, a larga maggioranza, un no al progetto di riduzione del numero dei componenti laici e togati del Consiglio Superiore della Magistratura.
Dagli attuali 30 elettivi (oltre ai tre membri di diritto, cioe' il Capo dello Stato, il primo presidente ed il PG della Cassazione) si scenderebbe a 21: 14 togati e 7 laici.
"I paventati contraccolpi negativi sull'efficienza dell'organo di autogoverno - ha ancora fatto osservare il CSM - non sarebbero scongiurati neppure da una successiva riforma dei Consigli giudiziari perche' il decentramento di funzioni amministrative a tali Consigli - certamente utile e positivo - trova comunque un limite nel dettato dell'articolo 105 della Costituzione, che assegna direttamente al CSM i provvedimenti in materia di status dei magistrati (assunzioni, assegnazioni, trasferimenti, promozioni); con la conseguenza che il decentramento potra' riguardare solo gli atti 'interni' e 'preparatori' dei procedimenti amministrativi ma non eliminera' la competenza del Consiglio Superiore e la diretta e personale responsabilita' dei consiglieri per l'adozione dei provvedimenti 'conclusivi' dei procedimenti stessi".
Per il resto il Consiglio ha messo l'accento sul carico di lavoro che l'organo di autogoverno dei magistrati ordinari deve affrontare, tenuto conto che il numero degli "amministrati" e' "in questi anni grandemente cresciuto per effetto di una serie di riforme che hanno aumentato l'organico, introdotto nel nostro ordinamento figure nuove di magistrati onorari (i giudici di pace ed i giudici onorari aggregati), riorganizzato profondamente i ranghi di tutta la magistratura onoraria".
Fornite una serie di cifre: attualmente il CSM "ha il compito di adottare tutti i provvedimenti riguardanti lo status di 9033 magistrati ordinari e 11.416 magistrati onorari (4700 giudici di pace, 1000 giudici onorari aggregati, 2519 giudici onorari di tribunale, 1580 vice procuratori onorari, 520 esperti di sorveglianza, 1097 componenti privati di collegi minorili)".
"Anche tenendo conto del fatto che gli organici presentano piu' o meno rilevanti scoperture - e' stato sottolineato a Palazzo dei Marescialli - i numeri degli amministrati restano molto elevati: ad oggi 8353 magistrati ordinari e 8682 magistrati onorari".
Nel parere e' stato infine fatto rilevare: a) che "la riduzione dei membri del CSM sarebbe immediata, mentre il decentramento di funzioni ai Consigli giudiziari sarebbe rimesso ad una riforma successiva"; b) che "nella migliore delle ipotesi lo scarto temporale tra le due leggi di riforma rischierebbe di generare tempi non ragionevoli di definizione delle procedure amministrative ed un arretrato dannoso e difficile da smaltire"; c) che "la riduzione dei componenti laici e togati - oltre che porsi in contrasto con l'obiettivo di una maggiore efficienza del CSM - avrebbe anche la ricaduta negativa di ridurre la pluralita' di apporti e di esperienze presenti nel Consiglio, rendendolo meno rappresentativo del mondo della magistratura e della cultura giuridica universitaria e forense".
27 2) Richiesta ai sensi dell'art.
45 dei Consiglieri Resta, Rossi, D'Angelo, Cassano e Natoli di un parere sulla riduzione del numero dei componenti del CSM 3) Adeguamento alle nuove tecnologie del sistema di pubblicità degli atti del CSM 4) Idoneità alle funzioni direttive superiori Il CSM nelle agenzie di stampa CSM: FERRARA, MODIFICA REGOLAMENTO NECESSARIA (AGI) - Roma, 7 Feb.
- "Con la proposta modifica all'art.
27 del Regolamento interno del CSM - cosi' il consigliere togato Ettore Ferrara (Unicost)- ne guadagnera' la speditezza dei lavori … dell'adunanza plenaria del Consiglio; ne' saranno intaccate le garanzie dei magistrati.
Anzi diminuiranno le occasioni per discussioni quasi sempre estenuanti e sterili relative a vicende riguardanti magistrati, in assenza di contraddittorio.
Si evitera' il pregiudizio scaturente da un improprio processo pubblico sull'operato di magistrati quasi sempre non informati".
CONSIGLIERI: NOSTRO UN PARERE CHIARIFICATORIO (AGI) - Roma, 7 feb.
- I consiglieri laici e togati Giovanni Di Cagno, Gabriella Tossi Brutti (entrambi laici Ds) e Ettore Ferrara (che parla a nome di Unicost), spiegano poi i motivi del parere negativo espresso dal CSM alla riforma dell'organo di autogoverno della magistratura.
"Il parere reso dal CSM chiarisce che la riduzione del numero dei componenti impedira' l'efficace funzionamento dell'organo, contraddicendo cosi' le reiterate dichiarazioni del Ministro della Giustizia sulla necessita' di maggiore efficienza della macchina giudiziaria", afferma il consigliere laico del CSM Giovanni di Cagno (Ds).
"Quanto alle ventilate proposte di decentramento di determinate funzioni ovvero di riforma della sezione disciplinare, che dovrebbero seguire in un futuro imprecisato, appare a dir poco singolare che si pretenda di costruire una casa partendo dal tetto e non dal piano-terra.
In realta', temo che il vero obiettivo della riforma del CSM proposta dalla maggioranza di Governo, sia quello di dare vita a un consiglio inferiore della magistratura"."Con la riduzione del numero dei componenti del CSM il ddl approvato in Commissione al Senato - cosi' il consigliere togato Ettore Ferrara a nome del Gruppo di UNICOST - straripa dall'alveo del sistema elettorale per stravolgere la struttura, l'essenza e il ruolo del CSM.
L'efficienza dell'istituzione consiliare viene irrimediabilmente compromessa, la qual cosa oltre a incidere direttamente sull'esercizio della giurisdizione, potra' costituire il pretesto e la premessa per incidere restrittivamente sulle competenze del Consiglio, vanificandone il ruolo di organo di autogoverno".
"La rappresentativita' del CSM risulta poi fortemente ridotta, non lasciando spazio alle posizioni ideali piu' libere e "marginali" rispetto ai gruppi associativi, il cui contributo all'attivita' del Consiglio spesso, nella esperienza di questi anni, si e' rivelata particolarmente utile e significativa".
Il consigliere laico Graziella Tossi Brutti (DS): "Ci sono almeno due gravi anomalie nel modo in cui si e' giunti alla approvazione, in commissione giustizia del Senato, della riduzione del numero dei componenti del CSM.
La prima anomalia e' che la modifica della composizione di un organo di rilevanza costituzionale sia stata proposta surrettiziamente, attraverso la presentazione di un "emendamento", senza una palese e chiara motivazione (politica, funzionale o quant'altro) che, infatti, non compare nella relazione di un accompagnamento del ddl 891, di iniziativa governativa, che concerne esclusivamente il sistema elettorale del CSM e non la sua composizione.
La seconda anomalia sta nel fatto che non si sia ritenuto di sentire il parere del CSM sulla proposta di modifica della sua composizione, parere che pure e' previsto dall'art.
10 della L.
195/58.
Fatto quest'ultimo molto grave sotto il profilo della correttezza istituzionale.
GIUSTIZIA: OLAF, DOPO STOP GOVERNO CSM CONVOCA MAGISTRATI (ANSA) - ROMA, 7 FEB - Il Csm convoca i magistrati la cui nomina all' Olaf, l'organismo europeo antifrodi, e' stata bloccata dal governo.
Saranno ascoltati il 18 febbraio prossimo dalla Terza Commissione, che ha cosi' accolto una loro richiesta.
Si tratta di Alberto Perduca, Nicola Piacente e Mario Vaudano.
Intanto il 13 febbraio il Tar del Lazio sara' chiamato ad esprimersi sulla richiesta dei tre magistrati di sospendere il provvedimento con cui la presidenza del Consiglio ha negato loro - vincitori di un concorso bandito dalla Commissione europea - l'autorizzazione a prestare lavoro all' estero.
La vicenda e' da tempo al centro di un braccio di ferro tra governo e Csm, che a dicembre ha bocciato la richiesta del ministro della Giustizia di revocare il collocamento fuori ruolo dei magistrati, necessario perche' possano andare a ricoprire l'incarico europeo.
A Palazzo dei marescialli si sta ragionando in questi giorni se vi siano i margini per sollevare un conflitto di attribuzioni con il governo davanti alla Corte Costituzionale; tra le ipotesi in campo anche quella di una circolare che ponga paletti piu' precisi nella ripartizione delle competenze tra Csm e ministro in materia di incarichi internazionali.
GIUSTIZIA: CARUSO (AN), SOTTRARRE A CSM SEZIONE DISCIPLINARE (AGI) - Roma, 7 feb.
- Mentre il Csm critica la riduzione dei suoi componenti da trenta a ventuno come prevede la legge che andra' in aula al Senato la prossima settimana, il presidente della commissione giustizia di Palazzo Madama, Antonino Caruso (AN), propone di istituire un'alta corte di giustizia che faccia sue le competenze della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura e che vagli le richieste di procedimento penale nei confronti dei parlamentari.
Caruso si appresta a preparare un disegno di legge che, secondo il suo parere, trova il conforto di numerosi rappresentanti dei giudici.
Per quanto riguarda le richieste di autorizzazione questo nuovo organismo avrebbe la funzione che l'art.
68 della costituzione attribuiva ai due rami del parlamento prima dell'ultima riforma.
CSM: NO A RIDUZIONE COMPONENTI, DIMINUIREBBE EFFICIENZA (AGI) - Roma, 7 Feb.
- "La prospettata riduzione del numero dei consiglieri avrebbe inevitabilmente l'effetto di ridurre l'efficienza dell'organo di governo autonomo della magistratura, con riflessi dannosi per l'intera amministrazione della giustizia poiche' si tornerebbe alla composizione del Consiglio degli anni '50 e '60, senza tener conto che nel frattempo il numero dei magistrati e' piu' che raddoppiato".
Lo ha fatto rilevare, in un "parere urgente" trasmesso al ministro della Giustizia Castelli, l'Assemblea plenaria del CSM.
Il documento (messo a punto e portato in plenum dai togati Rossi, di MD, Cassano, di MI, D'Angelo, di Unicost, Natoli, dei Movimenti, e dal laico di sinistra Resta) e' stato varato oggi con 24 si', 3 no (dei 3 laici del Polo), e astensioni (oltre a quella, consueta, del vice presidente Verde, dei togati di MI Gallo e Consolo).
Dunque da Palazzo dei Marescialli e' venuto, a larga maggioranza, un no al progetto di riduzione del numero dei componenti laici e togati del Consiglio Superiore della Magistratura.
Dagli attuali 30 elettivi (oltre ai tre membri di diritto, cioe' il Capo dello Stato, il primo presidente ed il PG della Cassazione) si scenderebbe a 21: 14 togati e 7 laici.
"I paventati contraccolpi negativi sull'efficienza dell'organo di autogoverno - ha ancora fatto osservare il CSM - non sarebbero scongiurati neppure da una successiva riforma dei Consigli giudiziari perche' il decentramento di funzioni amministrative a tali Consigli - certamente utile e positivo - trova comunque un limite nel dettato dell'articolo 105 della Costituzione, che assegna direttamente al CSM i provvedimenti in materia di status dei magistrati (assunzioni, assegnazioni, trasferimenti, promozioni); con la conseguenza che il decentramento potra' riguardare solo gli atti 'interni' e 'preparatori' dei procedimenti amministrativi ma non eliminera' la competenza del Consiglio Superiore e la diretta e personale responsabilita' dei consiglieri per l'adozione dei provvedimenti 'conclusivi' dei procedimenti stessi".
Per il resto il Consiglio ha messo l'accento sul carico di lavoro che l'organo di autogoverno dei magistrati ordinari deve affrontare, tenuto conto che il numero degli "amministrati" e' "in questi anni grandemente cresciuto per effetto di una serie di riforme che hanno aumentato l'organico, introdotto nel nostro ordinamento figure nuove di magistrati onorari (i giudici di pace ed i giudici onorari aggregati), riorganizzato profondamente i ranghi di tutta la magistratura onoraria".
Fornite una serie di cifre: attualmente il CSM "ha il compito di adottare tutti i provvedimenti riguardanti lo status di 9033 magistrati ordinari e 11.416 magistrati onorari (4700 giudici di pace, 1000 giudici onorari aggregati, 2519 giudici onorari di tribunale, 1580 vice procuratori onorari, 520 esperti di sorveglianza, 1097 componenti privati di collegi minorili)".
"Anche tenendo conto del fatto che gli organici presentano piu' o meno rilevanti scoperture - e' stato sottolineato a Palazzo dei Marescialli - i numeri degli amministrati restano molto elevati: ad oggi 8353 magistrati ordinari e 8682 magistrati onorari".
Nel parere e' stato infine fatto rilevare: a) che "la riduzione dei membri del CSM sarebbe immediata, mentre il decentramento di funzioni ai Consigli giudiziari sarebbe rimesso ad una riforma successiva"; b) che "nella migliore delle ipotesi lo scarto temporale tra le due leggi di riforma rischierebbe di generare tempi non ragionevoli di definizione delle procedure amministrative ed un arretrato dannoso e difficile da smaltire"; c) che "la riduzione dei componenti laici e togati - oltre che porsi in contrasto con l'obiettivo di una maggiore efficienza del CSM - avrebbe anche la ricaduta negativa di ridurre la pluralita' di apporti e di esperienze presenti nel Consiglio, rendendolo meno rappresentativo del mondo della magistratura e della cultura giuridica universitaria e forense".
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