Seduta pomeridiana All'ordine del giorno: 1) Proposta di risoluzione a prima firma Di Cagno: "Modifiche al sistema elettorale del CSM"
2) Ricorso al TAR Abruzzo per la rideterminazione dell'equo indennizzo
3) Bando per la nomina dei Magistrati referenti informatici
4) Applicazione extradistrettuale
5) Formazione della graduatoria di primo inquadramento del personale in organico presso il CSM
6) Richiesta dei Consiglieri Serio, Ronco e Gallitto
7) Esonero parziale dal lavoro giudiziario ordinario dei componenti elettivi dei Consigli giudiziari Il CSM nelle agenzie di stampa RIFORMA CSM: DA … CONSIGLIO, RISCHIO SCIOGLIMENTO ORGANO
(AGI) - Roma, 13 Mar.
- L'eventuale approvazione definitiva, nell'attuale formulazione, del disegno di legge sul sistema elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura, comporterebbe per l'organo "l'impossibilita' di regolare funzionamento", con il conseguente rischio di "determinarne l'immediato scioglimento".
L'avviso viene da Palazzo dei Marescialli, sede del CSM, in un documento che 17 consiglieri (togati di Unicost e del Movimento, laici del centro sinistra) portano oggi in Assemblea plenaria per il varo.
Del documento questa si occuoera' tra oggi e domattina.
Al Consiglio si punta l'indice - disapprovandolo - anche sul progetto di rendere i componenti della sezione disciplinare incompatibili rispetto ai procedimenti ex articolo 2 della legge sulle guarentigie della magistratura (trasferimenti d'ufficio).
Diverse le osservazioni che vengono formulate nella proposta di delibera consiliare a sostegno del rischio di blocco dell'attivita' dell'organo di autogoverno della magistratura ordinaria.
Il ddl: 1) "nel ridurre il numero dei componenti del CSM, ha statuito che per la validita' delle deliberazioni del Consiglio sia necessaria la presenza di almeno 10 componenti togati e 5 laici"; 2) "ha previsto la riduzione della composizione della sezione disciplinare a 6 componenti effettivi e 4 supplenti"; 3) "ha sancito il principio dell'incompatibilita' dei componenti la sezione - incluso quindi il vice presidente che la presiede - rispetto ai procedimenti e alle deliberazioni concernenti i trasferimenti d'ufficio dei magistrati" (...) "senza prevedere alcuna proporzionale riduzione del numero legale per la validita' delle deliberazioni"; 4) "ne deriva l'impossibilita' che il CSM deliberi validamente sulla materia di cui sopra, posto che a fronte di 21 componenti elettivi del Consiglio, l'incompatibilita' dei 10 componenti la sezione disciplinare renderebbe programmaticamente impossibile il raggiungimento del numero legale di 10 magistrati e 5 laici, per un totale di 15 componenti", "impossibilita' - viene aggiunto - che permarrebbe anche computando i componenti di diritto del Consiglio, visto che i magistrati presenti non potrebbero mai essere piu' di 9 e i componenti eletti dal Parlamento mai piu' di quattro".
Queste le osservazioni che dal CSM si intende far pervenire al ministro della Giustizia Castelli, perche' si "faccia portatore nelle competenti sedi istituzionali" delle "conseguenze che deriverebbero dall'approvazione di norme che renderebbero impossibile il regolare funzionamento dell'organo, per giunta sulla delicatissima materia del trasferimento d'ufficio dei magistrati, e potrebbero determinarne l'immediato scioglimento".
CSM: EMENDAMENTO MAGGIORANZA SU 'NODO' NUMERO LEGALE MINISTRO CASTELLI DICHIARA CONSENSO SOLO PER QUESTA MODIFICA (ANSA) - ROMA, 13 MAR - La maggioranza ha presentato un emendamento per superare il nodo della possibile mancanza del numero legale al plenum del Csm.
Infatti i relatori della commissione affari costituzionali Michele Saponara (Fi) e della commissione giustizia Flavio Tanzilli (Ccd-Cdu) hanno proposto oggi pomeriggio, nel corso della seduta congiunta delle due commissioni, un emendamento per sopprimere l'articolo tre del testo di riforma del Csm, quello che prevede l'incompatibilita' per la sezione disciplinare dell'organo di autogoverno della magistratura.
Da piu' parti, infatti, si e' rilevato che l'inclusione di questa norma nell'ambito di un Consiglio superiore della Magistratura il cui numero di componenti viene ridotto, in base al testo, da 30 a 21, avrebbe portato ad una paralisi del Csm.
Il ministro per la Giustizia, Roberto Castelli, ha affermato che il governo si dichiara favorevole a questo emendamento, ma solo a questo, perche' ormai si e' ''fuori tempo massimo per potere rivedere altre questioni''.
L'emendamento verra' esaminato dal comitato dei nove, quando il provvedimento arrivera' all'esame dall'aula.
Intanto proseguono le votazioni sugli altri articoli del testo.
Castelli ha ricordato che ''la proposta di cauta apertura che il governo aveva prospettato la settimana successiva al congresso dell'Anm e' stata respinta con sprezzo da una larga fetta dell'opposizione che era fondamentale per poter raggiungere un accordo''.
''E' del tutto evidente per il governo che ormai siamo fuori tempo massimo per poter rivedere altre questioni e anche che siamo tutti d'accordo sul fatto che le obiezioni sul raggiungimento del numero legale e sulla formulazione dell'articolo tre hanno un fondamento''.
Secondo Castelli, quindi, e' ''assolutamente doveroso intervenire per non rischiare di creare una legge che di fatto non faccia funzionare il Csm''.
La modifica, se approvata, infatti, fara' tornare il provvedimento al Senato per un ulteriore passaggio che dovra' concludersi entro il 30 del mese, ultimo giorno utile per permettere di far scattare le nuove norme gia' nella prossima elezione del Csm, prevista per giugno-luglio.
''Il governo - ha aggiunto Castelli - si dichiara contrario a qualsiasi altro emendamento che vada a modificare l'impianto della legge tranne quello dell'articolo tre che ci sembra assolutamente fondato''.
Nel presentare l'emendamento Saponara lo ha definito come ''un gesto di rasserenamento e di ripensamento per evitare qualsiasi preoccupazione sul funzionamento del Csm''.
Preoccupazione questa ribadita dalla diessina Anna Finocchiaro, la quale ha rinnovato le critiche nei confronti della proposta di riduzione a 21 componenti per il Csm.
''Da qualsiasi punto lo si voglia guardare - ha detto l'esponente diessina - con questa composizione il Csm non funziona.
Non lo diciamo con accanimento o iattanza ma la maggioranza rischia di mettere in piedi un sistema che non funziona nemmeno se visto dalla logica della maggioranza stessa''.
Da Enrico Buemi (Sdi) e' venuto un invito alla maggioranza a riesaminare il problema della composizione del Csm, sollecitazione che ha ripreso anche il verde Marco Boato.
Ma le parole del ministro hanno chiuso questa eventualita'.
CSM: PLENUM VARA RISOLUZIONE, CON RIFORMA NON FUNZIONERA' 23 SI', 8 ASTENUTI, NON PREVEDE RIDUZIONE SE C'E' INCOMPATIBILITA' Roma, 13 mar.
- (Adnkronos) - ''L'eventuale approvazione in via definitiva'' del disegno di legge di riforma del Csm, che prevede la riduzione del numero dei consiglieri da 30 a 21, ''renderebbe impossibile il regolare funzionamento dell'organo di governo autonomo della magistratura''.
E' questo il punto fondamentale della risoluzione approvata oggi dal plenum del Csm con 23 voti a favore, 8 astensioni e nessun voto contrario.
Nel documento, in cui si ricorda come il disegno di legge abbia ''sancito la incompatibilita' dei componenti della sezione disciplinare, incluso quindi il vicepresidente che la presiede, rispetto ai procedimenti e alle deliberazioni concernenti i trasferimenti d'ufficio dei magistrati'', si pone l'accento sul fatto che la riforma non preveda pero' ''alcuna proporzionale riduzione del numero legale per la validita' delle suddette deliberazioni''.Il documento approvato dal Csm avverte che dalla riforma, cosi' come e' stata approvata dal Senato, ''deriva l'impossibilita' che il Csm deliberi validamente, posto che a fronte di 21 componenti elettivi del Consiglio, l'incompatibilita' dei 10 componenti della sezione disciplinare renderebbe programmaticamente impossibile il raggiungimento del numero legale di dieci magistrati e cinque 'laici' per un totale di 15 componenti''.
Il plenum, sottolinendo che ''l'impossibilita' di regolare funzionamento'' del Csm rappresenterebbe ai sensi della legge 195/58 ''legittima causa di scioglimento del medesimo'' ritiene ''indefettibile dovere'' segnalare al ministro della Giustizia, affinche' ''se ne faccia portavoce nelle sedi istituzionali, le conseguenze che deriverebbero dall'approvazione di norme che renderebbero impossibile il regolare funzionamento dell'organo'' sulla ''delicatissima'' materia del trasferimento d'ufficio e che ''potrebbero determinare l'immediato scioglimento''.
CSM: POLO, RICOLLOCARE IN RUOLO MAGISTRATI OLAF CONSIGLIERI DENUNCIANO INERZIA COMMISSIONE (ANSA) - ROMA, 13 MAR - Bisogna ricollocare in ruolo i magistrati la cui nomina all'Olaf e' stata bloccata dal governo.
A chiederlo sono i consiglieri del Polo che denunciano l'''inerzia'' della Commissione competente di Palazzo dei marescialli.
Il loro caso, affermano, non e' isolato: ci sono altri dieci magistrati, distaccati in passato al ministero della Giustizia o presso altre istituzioni, che ''da tempo'' dovrebbero tronare a svolgere funzioni giudizarie ed e' ''indilazionabile il loro ritorno in ruolo per esigenze di giustizia''.
Per questo domani i consiglieri del Polo presenteranno al plenum una proposta di discussione urgente: l'obiettivo impegnare la Terza Commissione a provvedere con ''la dovuta sollecitudine''.
''Quella dei magistrati dell'Olaf e' una questione delicata.
La Terza Commissione sta esaminando la richiesta del ministro Castelli di ricollocarli in ruolo , che il plenum ha gia' respinto in una precedente occasione'' replica il presidente della Commissione Armando Spataro, che ridimensiona le cifre sugli altri magistrati.
''Sono in cinque quelli che hanno chiesto di rientrare in uffici giudiziarie; comunque tutti stanno regolarmente lavorando presso gli uffici in cui si trovano''.
- L'eventuale approvazione definitiva, nell'attuale formulazione, del disegno di legge sul sistema elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura, comporterebbe per l'organo "l'impossibilita' di regolare funzionamento", con il conseguente rischio di "determinarne l'immediato scioglimento".
L'avviso viene da Palazzo dei Marescialli, sede del CSM, in un documento che 17 consiglieri (togati di Unicost e del Movimento, laici del centro sinistra) portano oggi in Assemblea plenaria per il varo.
Del documento questa si occuoera' tra oggi e domattina.
Al Consiglio si punta l'indice - disapprovandolo - anche sul progetto di rendere i componenti della sezione disciplinare incompatibili rispetto ai procedimenti ex articolo 2 della legge sulle guarentigie della magistratura (trasferimenti d'ufficio).
Diverse le osservazioni che vengono formulate nella proposta di delibera consiliare a sostegno del rischio di blocco dell'attivita' dell'organo di autogoverno della magistratura ordinaria.
Il ddl: 1) "nel ridurre il numero dei componenti del CSM, ha statuito che per la validita' delle deliberazioni del Consiglio sia necessaria la presenza di almeno 10 componenti togati e 5 laici"; 2) "ha previsto la riduzione della composizione della sezione disciplinare a 6 componenti effettivi e 4 supplenti"; 3) "ha sancito il principio dell'incompatibilita' dei componenti la sezione - incluso quindi il vice presidente che la presiede - rispetto ai procedimenti e alle deliberazioni concernenti i trasferimenti d'ufficio dei magistrati" (...) "senza prevedere alcuna proporzionale riduzione del numero legale per la validita' delle deliberazioni"; 4) "ne deriva l'impossibilita' che il CSM deliberi validamente sulla materia di cui sopra, posto che a fronte di 21 componenti elettivi del Consiglio, l'incompatibilita' dei 10 componenti la sezione disciplinare renderebbe programmaticamente impossibile il raggiungimento del numero legale di 10 magistrati e 5 laici, per un totale di 15 componenti", "impossibilita' - viene aggiunto - che permarrebbe anche computando i componenti di diritto del Consiglio, visto che i magistrati presenti non potrebbero mai essere piu' di 9 e i componenti eletti dal Parlamento mai piu' di quattro".
Queste le osservazioni che dal CSM si intende far pervenire al ministro della Giustizia Castelli, perche' si "faccia portatore nelle competenti sedi istituzionali" delle "conseguenze che deriverebbero dall'approvazione di norme che renderebbero impossibile il regolare funzionamento dell'organo, per giunta sulla delicatissima materia del trasferimento d'ufficio dei magistrati, e potrebbero determinarne l'immediato scioglimento".
CSM: EMENDAMENTO MAGGIORANZA SU 'NODO' NUMERO LEGALE MINISTRO CASTELLI DICHIARA CONSENSO SOLO PER QUESTA MODIFICA (ANSA) - ROMA, 13 MAR - La maggioranza ha presentato un emendamento per superare il nodo della possibile mancanza del numero legale al plenum del Csm.
Infatti i relatori della commissione affari costituzionali Michele Saponara (Fi) e della commissione giustizia Flavio Tanzilli (Ccd-Cdu) hanno proposto oggi pomeriggio, nel corso della seduta congiunta delle due commissioni, un emendamento per sopprimere l'articolo tre del testo di riforma del Csm, quello che prevede l'incompatibilita' per la sezione disciplinare dell'organo di autogoverno della magistratura.
Da piu' parti, infatti, si e' rilevato che l'inclusione di questa norma nell'ambito di un Consiglio superiore della Magistratura il cui numero di componenti viene ridotto, in base al testo, da 30 a 21, avrebbe portato ad una paralisi del Csm.
Il ministro per la Giustizia, Roberto Castelli, ha affermato che il governo si dichiara favorevole a questo emendamento, ma solo a questo, perche' ormai si e' ''fuori tempo massimo per potere rivedere altre questioni''.
L'emendamento verra' esaminato dal comitato dei nove, quando il provvedimento arrivera' all'esame dall'aula.
Intanto proseguono le votazioni sugli altri articoli del testo.
Castelli ha ricordato che ''la proposta di cauta apertura che il governo aveva prospettato la settimana successiva al congresso dell'Anm e' stata respinta con sprezzo da una larga fetta dell'opposizione che era fondamentale per poter raggiungere un accordo''.
''E' del tutto evidente per il governo che ormai siamo fuori tempo massimo per poter rivedere altre questioni e anche che siamo tutti d'accordo sul fatto che le obiezioni sul raggiungimento del numero legale e sulla formulazione dell'articolo tre hanno un fondamento''.
Secondo Castelli, quindi, e' ''assolutamente doveroso intervenire per non rischiare di creare una legge che di fatto non faccia funzionare il Csm''.
La modifica, se approvata, infatti, fara' tornare il provvedimento al Senato per un ulteriore passaggio che dovra' concludersi entro il 30 del mese, ultimo giorno utile per permettere di far scattare le nuove norme gia' nella prossima elezione del Csm, prevista per giugno-luglio.
''Il governo - ha aggiunto Castelli - si dichiara contrario a qualsiasi altro emendamento che vada a modificare l'impianto della legge tranne quello dell'articolo tre che ci sembra assolutamente fondato''.
Nel presentare l'emendamento Saponara lo ha definito come ''un gesto di rasserenamento e di ripensamento per evitare qualsiasi preoccupazione sul funzionamento del Csm''.
Preoccupazione questa ribadita dalla diessina Anna Finocchiaro, la quale ha rinnovato le critiche nei confronti della proposta di riduzione a 21 componenti per il Csm.
''Da qualsiasi punto lo si voglia guardare - ha detto l'esponente diessina - con questa composizione il Csm non funziona.
Non lo diciamo con accanimento o iattanza ma la maggioranza rischia di mettere in piedi un sistema che non funziona nemmeno se visto dalla logica della maggioranza stessa''.
Da Enrico Buemi (Sdi) e' venuto un invito alla maggioranza a riesaminare il problema della composizione del Csm, sollecitazione che ha ripreso anche il verde Marco Boato.
Ma le parole del ministro hanno chiuso questa eventualita'.
CSM: PLENUM VARA RISOLUZIONE, CON RIFORMA NON FUNZIONERA' 23 SI', 8 ASTENUTI, NON PREVEDE RIDUZIONE SE C'E' INCOMPATIBILITA' Roma, 13 mar.
- (Adnkronos) - ''L'eventuale approvazione in via definitiva'' del disegno di legge di riforma del Csm, che prevede la riduzione del numero dei consiglieri da 30 a 21, ''renderebbe impossibile il regolare funzionamento dell'organo di governo autonomo della magistratura''.
E' questo il punto fondamentale della risoluzione approvata oggi dal plenum del Csm con 23 voti a favore, 8 astensioni e nessun voto contrario.
Nel documento, in cui si ricorda come il disegno di legge abbia ''sancito la incompatibilita' dei componenti della sezione disciplinare, incluso quindi il vicepresidente che la presiede, rispetto ai procedimenti e alle deliberazioni concernenti i trasferimenti d'ufficio dei magistrati'', si pone l'accento sul fatto che la riforma non preveda pero' ''alcuna proporzionale riduzione del numero legale per la validita' delle suddette deliberazioni''.Il documento approvato dal Csm avverte che dalla riforma, cosi' come e' stata approvata dal Senato, ''deriva l'impossibilita' che il Csm deliberi validamente, posto che a fronte di 21 componenti elettivi del Consiglio, l'incompatibilita' dei 10 componenti della sezione disciplinare renderebbe programmaticamente impossibile il raggiungimento del numero legale di dieci magistrati e cinque 'laici' per un totale di 15 componenti''.
Il plenum, sottolinendo che ''l'impossibilita' di regolare funzionamento'' del Csm rappresenterebbe ai sensi della legge 195/58 ''legittima causa di scioglimento del medesimo'' ritiene ''indefettibile dovere'' segnalare al ministro della Giustizia, affinche' ''se ne faccia portavoce nelle sedi istituzionali, le conseguenze che deriverebbero dall'approvazione di norme che renderebbero impossibile il regolare funzionamento dell'organo'' sulla ''delicatissima'' materia del trasferimento d'ufficio e che ''potrebbero determinare l'immediato scioglimento''.
CSM: POLO, RICOLLOCARE IN RUOLO MAGISTRATI OLAF CONSIGLIERI DENUNCIANO INERZIA COMMISSIONE (ANSA) - ROMA, 13 MAR - Bisogna ricollocare in ruolo i magistrati la cui nomina all'Olaf e' stata bloccata dal governo.
A chiederlo sono i consiglieri del Polo che denunciano l'''inerzia'' della Commissione competente di Palazzo dei marescialli.
Il loro caso, affermano, non e' isolato: ci sono altri dieci magistrati, distaccati in passato al ministero della Giustizia o presso altre istituzioni, che ''da tempo'' dovrebbero tronare a svolgere funzioni giudizarie ed e' ''indilazionabile il loro ritorno in ruolo per esigenze di giustizia''.
Per questo domani i consiglieri del Polo presenteranno al plenum una proposta di discussione urgente: l'obiettivo impegnare la Terza Commissione a provvedere con ''la dovuta sollecitudine''.
''Quella dei magistrati dell'Olaf e' una questione delicata.
La Terza Commissione sta esaminando la richiesta del ministro Castelli di ricollocarli in ruolo , che il plenum ha gia' respinto in una precedente occasione'' replica il presidente della Commissione Armando Spataro, che ridimensiona le cifre sugli altri magistrati.
''Sono in cinque quelli che hanno chiesto di rientrare in uffici giudiziarie; comunque tutti stanno regolarmente lavorando presso gli uffici in cui si trovano''.
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