All'ordine del giorno: 1) Ricorso
2) Proposta di deliberazione avanzata da Gallitto, Ronco e Serio
3) Formazione della graduatoria di primo inquadramento del personale in organico presso il CSM
4) Esonero parziale 5) Bando per la nomina dei Magistrati referenti informatici
6) Decreto di nomina nella DDA di Potenza
7) Modifica del programma di organizzazione per il biennio 2000/01 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani
8) Modifica del programma di organizzazione per il biennio 2000/01 per il Tribunale di Torino
9) Revoca della designazione alla trattazione dei procedimenti … 002145 e 011007
10) Quesito di incompatibilità
11) Incompatibilità
12) Revoca dall'incarico
13) Quesito sull'utilizzazione dei GOT come Giudici onorari delle sezioni stralcio
14) Cessazione
15) Riesame delibera
16) Contenzioso amministrativo
17) Quesito sull'applicazione dei Giudici di pace
18) Proroga del termine per l'assunzione dell'ufficio di Uditore giudiziario
19) Rilasci di copie in relazione ad attività concorsuali
20) Corso di aggiornamento professionale
21) Esonero parziale dal lavoro giudiziario ordinario per il Comitato scientifico, per i referenti della formazione decentrata e per i componenti elettivi dei Consigli giudiziari Il CSM nelle agenzie di stampa CSM DETTA NUOVE REGOLE SU FUNZIONAMENTO CONSIGLI GIUDIZIARICSM: PER MEMBRI CONSIGLI GIUDIZIARI ESONERO PARZIALE LAVORO
(AGI) - Roma, 14 Mar.
- Il decentramento del sistema di autogoverno della magistratura ordinaria registra oggi una decisione del CSM che vuole migliorare il funzionamento dei Consigli giudiziari, gli organi cui spetta, tra l'altro, esprimere i pareri sulla professionalita' dei magistrati (per esempio in occasione del conferimento di uffici direttivi o semidirettivi), accertare situazioni di incompatibilita', dare pareri sul conferimento di incarichi giudiziari, o, ancora, pareri in tema di "tabelle" sulla composizione degli uffici giudiziari.
Con il fine di rispondere all'"interesse istituzionale a che i delicati compiti propri dei Consigli - viene spiegato nella delibera del plenum - possano essere svolti in condizioni tali da assicurare una elevata qualita' dell'attivita' istruttoria, preparatoria e consultiva" dei Consigli stessi, si stabilisce di "introdurre forme di esonero parziale dal lavoro giudiziario ordinario dei componenti elettivi dei Consigli giudiziari in misura differenziata nei diversi distretti".
In quest'ottica il CSM ha deliberato: 1) di dividere i 26 distretti di Corte di Appello - ai soli fini della misura dell'esonero (che va dal 10 per cento per salire sino al 40 per cento )- in quattro fasce dimensionali che tengono conto del numero dei magistrati professionali in pianta organica (nella prima fascia rientrano i distretti con meno di 150 magistrati, Cambobasso, Perugia, Potenza Caltanissetta, Trento; nella seconda quelli con una pianta organica compresa fra 150 e 250 magistrati, Messina, Trieste, Ancona, L'Aquila, Reggio Calabria, Salerno, Brescia; nella terza fascia i distretti con pianta organica tra 251 e 500 magistrati, Cagliari, Lecce, Catanzaro, Genova, Bari, Catania, Venezia, Bologna, Firenze, Palermo; nella quarta i distretti con pianta organica superiore a 500 magistrati, cioe' Torino, Milano, Roma, Napoli); 2) di rimettere ai Consigli giudiziari la determinazione (entro i limiti prefissati) della misura dell'esonero parziale dal lavoro ordinario.
Il CSM ha riservato alla propria Assemblea plenaria l'approvazione, e la conseguente operativita', di tutte le determinazioni assunte in materia dai singoli Consigli giudiziari.
(ANSA) - ROMA, 14 MAR - Saranno esonerati in parte dal lavoro giudiziario i componenti elettivi dei Consigli giudiziari, gli organismi che danno al Csm pareri sulla professionalita' dei magistrati in occasione di promozioni e concorsi.
Lo ha stabilito il Csm con una delibera approvata a larga maggioranza con procedura d'urgenza.
Contrari i laici del Polo,il consigliere di Unicost Caferra il pg e il primo presidente della Cassazione.
Si tratta di una riforma che giunge ''dopo 20 anni di dibattito'' sottolinea il presidente della Sesta Commissione Nello Rossi, e ''che porra' i Consigli giudiziari in condizioni di assolvere adeguatamente i loro crescenti e delicatissimi compiti''.
Una scelta definita ''improcrastinabile'' nella delibera approvata, tenuto conto dei ''crescenti carichi di lavoro'' dei consigli giudiziari'' e del fatto che il ''positivo funzionamento'' di questi organismi ''costituisce presupposto essenziale per il buon funzionamento della giustizia''.
L'esonero non riguardera' in ugual misura tutti i distretti giudiziari, visto i differenti carichi di lavoro; arrivera' ad un massimo del 40 % in quelli che hanno piu' di 500 magistrati professionali come Torino, Milano, Roma e Napoli.
GIUSTIZIA: CONTENUTI RIFORMA ORDINAMENTO GIUDIZIARIO SCUOLA IN CASSAZIONE, PIU' POTERI A CONSIGLI GIUDIZIARI (ANSA) - ROMA, 14 MAR - Una scuola della magistratura istituita presso la Cassazione, piu' poteri ai consigli giudiziari presso le corti d'appello, una commissione speciale per il conferimento delle funzioni di legittimita', cioe' per i magistrati di Cassazione.
E' quanto prevede tra l'altro la riforma dell' ordinamento giudiziario che e' stata approvata oggi dal consiglio dei ministri.
Il disegno di legge delega prevede inoltre, la distinzione tra funzioni giudicanti e requirenti, la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, la temporaneita' negli incarichi direttivi.
SCUOLA DELLA MAGISTRATURA: sara' istituita presso la corte di cassazione,e avra' il compito dell' organizzazione delle attivita' di tirocinio e formazione degli uditori giudiziari e di aggiornamento professionale.
Alla fine del corso verra' rilasciato un parere sulle attitudini del magistrato per la valutazione da parte del Csm.
Il magistrato potra' tornare alla scuola solo ogni tre anni, e il parere avra' una validita' di sei anni.
RIFORMA CONSIGLI GIUDIZIARI: si istituisce presso la Cassazione un consiglio direttivo, mentre i consigli giudiziari presso le corti d'appello dovranno fornire pareri sull' attivita' dei magistrati, vigilare sul comportamento dei magistrati segnalando eventuali fatti rilevanti per azione disciplinare, vigilare sull' andamento degli uffici giudiziari, adottare provvedimenti su aspettative e congedi.
PASSAGGIO DA FUNZIONI GIUDICANTI A REQUIRENTI: Per passare da una funzione all' altra necessaria la partecipazione ad un corso di qualificazione presso la scuola della magistratura, e solo dopo aver ottenuto la idoneita', della durata di tre anni, si avra' la possibilita' di assumere le nuove funzioni.
La nuova funzione dovra' necessariamente essere in un ufficio di un distretto diverso.
TEMPORANEITA' DEGLI INCARICHI DIRETTIVI: si prevede la temporaneita' degli incarichi direttivi che non potranno superare i quattro anni, salvo un rinnovo di altri due anni.
MATERIA DISCIPLINARE: Tipizzare le ipotesi di illecito disciplinare dei magistrati.
REVISIONE DELLE CIRCOSCRIZIONI TERRITORIALI DEGLI UFFICI GIUDIZIARI: saranno ridefiniti i confini dei distretti delle corti d'appello, tribunali e circoscrizioni territoriali del giudice di pace.
Dove necessario saranno istituiti nuovi corti d'appello,nuovi tribunali o nuovi uffici del giudice di pace, attraverso fusioni di diversi territori.
COMMISSIONE SPECIALE PER FUNZIONI DI LEGITTIMITA': presso il Consiglio Superiore della magistratura e' istituita la commissione speciale per le funzioni di legittimita', che procede all' esame delle attitudini degli aspiranti, valutando l' attivita' svolta negli ultimi cinque anni, la qualita' del lavoro svolto, il rispetto dei doveri inerenti l' ufficio.
La commissione esprime quindi un parere in merito all' attitudine per le funzioni di legittimita'.
La composizione della commissione e' decisa dal Csm su una rosa di nomi proposti dal ministro della giustizia.
INDENNITA' PER MAGISTRATI CASSAZIONE: prevista una speciale indennita' per i magistrati della Cassazione.
GIUSTIZIA: RIFORMA ORDINAMENTO INCASSA CRITICHE AL CSM SI VOGLIONO MAGISTRATI BUROCRATI E IRREGGIMENTATI (ANSA) - ROMA, 14 MAR - Raccoglie soprattutto critiche al Csm la riforma dell'ordinamento giudiziario varata dal Consiglio dei ministri.
Si riducono i magistrati a burocrati, si cerca di irreggimentarli e si invadono competenze del Csm: questo e' il filo conduttore delle accuse mosse al testo.
Mentre solo poche voci isolate difendono la riforma.
''La prima impressione e' che la scelta del governo sia quella di fare dei magistrati dei funzionari, burocratizzando le funzioni e rivitalizzando la carriera; comunque aspettiamo di esaminare il testo'' dice il presidente della Commissione Riforma Nello Rossi.
Vede nei fatti una separazione delle carriere tra giudici e pm Margherita Cassano, togata di Magistratura Indipendente, che esprime percio' allarme: ''l'incompatibilita' distrettuale consacrera' la definitiva separazione tra magistratura requirente e giudicante; e sono estremamente preoccupanti anche le norme sul passaggio di funzioni con la sottrazione al Csm di competenze attribuite dalla Costituzione; cosa che avviene anche in materia di formazione''.
Ma non basta: ''si introduce una cesura culturalmente pericolosa tra le funzioni di merito e di legittimita', attraverso un regime differenziato per i magistrati della Cassazione''.
Un allarme condiviso da Gianfranco Gilardi, di Magistratura democratica: con le norme sulle nomine in Cassazione ''si introduce un elemento di possibile influenza nella progressione di carriera dei magistrati;le Commissioni miste esistevano gia' in passato ed erano uno strumento per mandare alla Suprema Corte i magistrati piu' graditi''.
Ed anche la Scuola della magistratura sganciata dal Csm, ''a cui spetta la formazione per prerogativa costituzionale, puo' diventare uno strumento di conformazione dei magistrati alle linee del governo.
Un tassello per tornare all'antico,a un assetto gerarchico-burocratizzato''.
''Far dipendere la formazione dei magistrati dal ministero della Giustizia significa adottare un modello napoleonico sottolinea Eligio Resta, laico dei Verdi - mentre al contrario la formazione dev'essere libera e pluralista e dunque sganciata da qualsiasi potere politico.
Occorreva adottare invece la soluzione suggerita da Ciampi di una scuola autonoma all'interno del Csm e formata da docenti nominati periodicamente dal Consiglio''.
La riforma sara' modificata in peggio, prevede Armando Spataro per il quale alla fine i magistrati dovranno fare i conti con quello che definisce il progetto ''devastante'' per la giustizia di Forza Italia.
''Credo che non sara' questo il testo con cui confrontarsi.
Come gia' avvenuto altre volte, da ultimo con la riforma del Csm, la volonta' della stessa maggioranza che sostiene il ministro si concretera' in altri progetti peggiorativi: gia' si conosce l'articolato di Forza Italia illustrato dall'on.Gargani, devastante rispetto all'attuale assetto costituzionale.
E' con quello, credo, che alla fine dovremo fare i conti''.
C'e' pero' anche chi difende la riforma: per il togato di Unicost Ettore Ferrara ''siamo in presenza di una ragionevole base di discussione, visto che la riforma recepisce alcune istanze da tempo avanzate dalla stessa magistratura come ad esempio in tema di temporaneita' degli incarichi direttivi e di tipizzazione degli illeciti disciplinari.
L'auspicio e' che il governo si impegni a difenderla adeguatamente in Parlamento ,evitando quanto verificatosi in recenti esperienze, allorche' le stesse forze politiche di maggioranza hanno stravolto proposte di legge governative''.
Promuove la riforma anche Mario Serio, laico di Forza Italia, che segnala pero' l'opportunita' di ''procedere con grande cautela sulla delicatissima strada della nuova conformazione degli illeciti disciplinari dei magistrati''.
''Mi sembra un testo complessivamente equilibrato che si muove nel solco ideale della necessaria interazione tra magistratura e mondo laico della cultura giuridica''.
CSM: I PUNTI CARDINE DELLA RIFORMA ELETTORALE (ANSA) - ROMA, 13 MAR - Questi i punti cardine della riforma elettorale del Csm, che ha ricevuto il 'via libera' dalle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera.
Ora il provvedimento, identico a quello uscito dal Senato, dovra' passare in aula.
La maggioranza punta ad approvare definitivamente la nuova legge, che contiene anche le nuove modalita' di elezione, prima del 30 di marzo in modo tale che questo possa scattare gia' con le prossime elezioni del Csm previste in giugno-luglio.
Il Ddl, che e' stato al centro di un duro scontro tra maggioranza e opposizione, e' stato approvato il 14 febbraio in prima lettura dall'aula del Senato con 128 si', 80 no e 2 astenuti.
Il numero dei componenti l'organo di autogoverno della Magistratura, secondo il testo approvato dalle commissioni, passa da 30 a 21, vale a dire torna a come era prima del 1975.
I componenti togati scendono da 20 a 14 e quelli cosiddetti 'laici', cioe' eletti dal Parlamento in seduta comune, da 10 a 7.
Viene anche introdotto il contingentamento dei rappresentanti delle diverse magistrature: i giudici di merito avranno a disposizione 9 posti, tre ne avranno i pubblici ministeri e due i magistrati di Cassazione.
Profonde modifiche vengono apportate al meccanismo elettorale per l'elezione dei rappresentanti dei giudici.
Il voto di lista viene cancellato e ogni magistrato puo' candidarsi a titolo esclusivamente individuale.
Le nuove schede per l'elezione del Csm saranno in bianco, perche' gli elettori dovranno scrivere il nome del candidato di proprio pugno.
Vengono anche istituiti tre diversi collegi unici nazionali ai quali saranno candidabili, rispettivamente, giudici, pubblici ministeri e magistrati di Cassazione.
Tutti i magistrati votano senza distinzioni tra giudici e pm.
Su ciascuna scheda puo' essere espressa una sola preferenza.
Scende da 9 a 6 anche la composizione della sezione disciplinare e in caso di parita' prevarra' la soluzione piu' favorevole al giudicato.
I relatori, Saponara e Tanzilli, presenteranno in aula un emendamento che elimina l'incompatibilita' tra l'appartenenza alla commissione disciplinare e la partecipazione al plenum, e questo per garantire il numero legale di quest'ultimo.
Nessun cambiamento invece per i tre membri di diritto: presidente della Repubblica, primo presidente e procuratore generale della Corte di Cassazione.
- Il decentramento del sistema di autogoverno della magistratura ordinaria registra oggi una decisione del CSM che vuole migliorare il funzionamento dei Consigli giudiziari, gli organi cui spetta, tra l'altro, esprimere i pareri sulla professionalita' dei magistrati (per esempio in occasione del conferimento di uffici direttivi o semidirettivi), accertare situazioni di incompatibilita', dare pareri sul conferimento di incarichi giudiziari, o, ancora, pareri in tema di "tabelle" sulla composizione degli uffici giudiziari.
Con il fine di rispondere all'"interesse istituzionale a che i delicati compiti propri dei Consigli - viene spiegato nella delibera del plenum - possano essere svolti in condizioni tali da assicurare una elevata qualita' dell'attivita' istruttoria, preparatoria e consultiva" dei Consigli stessi, si stabilisce di "introdurre forme di esonero parziale dal lavoro giudiziario ordinario dei componenti elettivi dei Consigli giudiziari in misura differenziata nei diversi distretti".
In quest'ottica il CSM ha deliberato: 1) di dividere i 26 distretti di Corte di Appello - ai soli fini della misura dell'esonero (che va dal 10 per cento per salire sino al 40 per cento )- in quattro fasce dimensionali che tengono conto del numero dei magistrati professionali in pianta organica (nella prima fascia rientrano i distretti con meno di 150 magistrati, Cambobasso, Perugia, Potenza Caltanissetta, Trento; nella seconda quelli con una pianta organica compresa fra 150 e 250 magistrati, Messina, Trieste, Ancona, L'Aquila, Reggio Calabria, Salerno, Brescia; nella terza fascia i distretti con pianta organica tra 251 e 500 magistrati, Cagliari, Lecce, Catanzaro, Genova, Bari, Catania, Venezia, Bologna, Firenze, Palermo; nella quarta i distretti con pianta organica superiore a 500 magistrati, cioe' Torino, Milano, Roma, Napoli); 2) di rimettere ai Consigli giudiziari la determinazione (entro i limiti prefissati) della misura dell'esonero parziale dal lavoro ordinario.
Il CSM ha riservato alla propria Assemblea plenaria l'approvazione, e la conseguente operativita', di tutte le determinazioni assunte in materia dai singoli Consigli giudiziari.
(ANSA) - ROMA, 14 MAR - Saranno esonerati in parte dal lavoro giudiziario i componenti elettivi dei Consigli giudiziari, gli organismi che danno al Csm pareri sulla professionalita' dei magistrati in occasione di promozioni e concorsi.
Lo ha stabilito il Csm con una delibera approvata a larga maggioranza con procedura d'urgenza.
Contrari i laici del Polo,il consigliere di Unicost Caferra il pg e il primo presidente della Cassazione.
Si tratta di una riforma che giunge ''dopo 20 anni di dibattito'' sottolinea il presidente della Sesta Commissione Nello Rossi, e ''che porra' i Consigli giudiziari in condizioni di assolvere adeguatamente i loro crescenti e delicatissimi compiti''.
Una scelta definita ''improcrastinabile'' nella delibera approvata, tenuto conto dei ''crescenti carichi di lavoro'' dei consigli giudiziari'' e del fatto che il ''positivo funzionamento'' di questi organismi ''costituisce presupposto essenziale per il buon funzionamento della giustizia''.
L'esonero non riguardera' in ugual misura tutti i distretti giudiziari, visto i differenti carichi di lavoro; arrivera' ad un massimo del 40 % in quelli che hanno piu' di 500 magistrati professionali come Torino, Milano, Roma e Napoli.
GIUSTIZIA: CONTENUTI RIFORMA ORDINAMENTO GIUDIZIARIO SCUOLA IN CASSAZIONE, PIU' POTERI A CONSIGLI GIUDIZIARI (ANSA) - ROMA, 14 MAR - Una scuola della magistratura istituita presso la Cassazione, piu' poteri ai consigli giudiziari presso le corti d'appello, una commissione speciale per il conferimento delle funzioni di legittimita', cioe' per i magistrati di Cassazione.
E' quanto prevede tra l'altro la riforma dell' ordinamento giudiziario che e' stata approvata oggi dal consiglio dei ministri.
Il disegno di legge delega prevede inoltre, la distinzione tra funzioni giudicanti e requirenti, la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, la temporaneita' negli incarichi direttivi.
SCUOLA DELLA MAGISTRATURA: sara' istituita presso la corte di cassazione,e avra' il compito dell' organizzazione delle attivita' di tirocinio e formazione degli uditori giudiziari e di aggiornamento professionale.
Alla fine del corso verra' rilasciato un parere sulle attitudini del magistrato per la valutazione da parte del Csm.
Il magistrato potra' tornare alla scuola solo ogni tre anni, e il parere avra' una validita' di sei anni.
RIFORMA CONSIGLI GIUDIZIARI: si istituisce presso la Cassazione un consiglio direttivo, mentre i consigli giudiziari presso le corti d'appello dovranno fornire pareri sull' attivita' dei magistrati, vigilare sul comportamento dei magistrati segnalando eventuali fatti rilevanti per azione disciplinare, vigilare sull' andamento degli uffici giudiziari, adottare provvedimenti su aspettative e congedi.
PASSAGGIO DA FUNZIONI GIUDICANTI A REQUIRENTI: Per passare da una funzione all' altra necessaria la partecipazione ad un corso di qualificazione presso la scuola della magistratura, e solo dopo aver ottenuto la idoneita', della durata di tre anni, si avra' la possibilita' di assumere le nuove funzioni.
La nuova funzione dovra' necessariamente essere in un ufficio di un distretto diverso.
TEMPORANEITA' DEGLI INCARICHI DIRETTIVI: si prevede la temporaneita' degli incarichi direttivi che non potranno superare i quattro anni, salvo un rinnovo di altri due anni.
MATERIA DISCIPLINARE: Tipizzare le ipotesi di illecito disciplinare dei magistrati.
REVISIONE DELLE CIRCOSCRIZIONI TERRITORIALI DEGLI UFFICI GIUDIZIARI: saranno ridefiniti i confini dei distretti delle corti d'appello, tribunali e circoscrizioni territoriali del giudice di pace.
Dove necessario saranno istituiti nuovi corti d'appello,nuovi tribunali o nuovi uffici del giudice di pace, attraverso fusioni di diversi territori.
COMMISSIONE SPECIALE PER FUNZIONI DI LEGITTIMITA': presso il Consiglio Superiore della magistratura e' istituita la commissione speciale per le funzioni di legittimita', che procede all' esame delle attitudini degli aspiranti, valutando l' attivita' svolta negli ultimi cinque anni, la qualita' del lavoro svolto, il rispetto dei doveri inerenti l' ufficio.
La commissione esprime quindi un parere in merito all' attitudine per le funzioni di legittimita'.
La composizione della commissione e' decisa dal Csm su una rosa di nomi proposti dal ministro della giustizia.
INDENNITA' PER MAGISTRATI CASSAZIONE: prevista una speciale indennita' per i magistrati della Cassazione.
GIUSTIZIA: RIFORMA ORDINAMENTO INCASSA CRITICHE AL CSM SI VOGLIONO MAGISTRATI BUROCRATI E IRREGGIMENTATI (ANSA) - ROMA, 14 MAR - Raccoglie soprattutto critiche al Csm la riforma dell'ordinamento giudiziario varata dal Consiglio dei ministri.
Si riducono i magistrati a burocrati, si cerca di irreggimentarli e si invadono competenze del Csm: questo e' il filo conduttore delle accuse mosse al testo.
Mentre solo poche voci isolate difendono la riforma.
''La prima impressione e' che la scelta del governo sia quella di fare dei magistrati dei funzionari, burocratizzando le funzioni e rivitalizzando la carriera; comunque aspettiamo di esaminare il testo'' dice il presidente della Commissione Riforma Nello Rossi.
Vede nei fatti una separazione delle carriere tra giudici e pm Margherita Cassano, togata di Magistratura Indipendente, che esprime percio' allarme: ''l'incompatibilita' distrettuale consacrera' la definitiva separazione tra magistratura requirente e giudicante; e sono estremamente preoccupanti anche le norme sul passaggio di funzioni con la sottrazione al Csm di competenze attribuite dalla Costituzione; cosa che avviene anche in materia di formazione''.
Ma non basta: ''si introduce una cesura culturalmente pericolosa tra le funzioni di merito e di legittimita', attraverso un regime differenziato per i magistrati della Cassazione''.
Un allarme condiviso da Gianfranco Gilardi, di Magistratura democratica: con le norme sulle nomine in Cassazione ''si introduce un elemento di possibile influenza nella progressione di carriera dei magistrati;le Commissioni miste esistevano gia' in passato ed erano uno strumento per mandare alla Suprema Corte i magistrati piu' graditi''.
Ed anche la Scuola della magistratura sganciata dal Csm, ''a cui spetta la formazione per prerogativa costituzionale, puo' diventare uno strumento di conformazione dei magistrati alle linee del governo.
Un tassello per tornare all'antico,a un assetto gerarchico-burocratizzato''.
''Far dipendere la formazione dei magistrati dal ministero della Giustizia significa adottare un modello napoleonico sottolinea Eligio Resta, laico dei Verdi - mentre al contrario la formazione dev'essere libera e pluralista e dunque sganciata da qualsiasi potere politico.
Occorreva adottare invece la soluzione suggerita da Ciampi di una scuola autonoma all'interno del Csm e formata da docenti nominati periodicamente dal Consiglio''.
La riforma sara' modificata in peggio, prevede Armando Spataro per il quale alla fine i magistrati dovranno fare i conti con quello che definisce il progetto ''devastante'' per la giustizia di Forza Italia.
''Credo che non sara' questo il testo con cui confrontarsi.
Come gia' avvenuto altre volte, da ultimo con la riforma del Csm, la volonta' della stessa maggioranza che sostiene il ministro si concretera' in altri progetti peggiorativi: gia' si conosce l'articolato di Forza Italia illustrato dall'on.Gargani, devastante rispetto all'attuale assetto costituzionale.
E' con quello, credo, che alla fine dovremo fare i conti''.
C'e' pero' anche chi difende la riforma: per il togato di Unicost Ettore Ferrara ''siamo in presenza di una ragionevole base di discussione, visto che la riforma recepisce alcune istanze da tempo avanzate dalla stessa magistratura come ad esempio in tema di temporaneita' degli incarichi direttivi e di tipizzazione degli illeciti disciplinari.
L'auspicio e' che il governo si impegni a difenderla adeguatamente in Parlamento ,evitando quanto verificatosi in recenti esperienze, allorche' le stesse forze politiche di maggioranza hanno stravolto proposte di legge governative''.
Promuove la riforma anche Mario Serio, laico di Forza Italia, che segnala pero' l'opportunita' di ''procedere con grande cautela sulla delicatissima strada della nuova conformazione degli illeciti disciplinari dei magistrati''.
''Mi sembra un testo complessivamente equilibrato che si muove nel solco ideale della necessaria interazione tra magistratura e mondo laico della cultura giuridica''.
CSM: I PUNTI CARDINE DELLA RIFORMA ELETTORALE (ANSA) - ROMA, 13 MAR - Questi i punti cardine della riforma elettorale del Csm, che ha ricevuto il 'via libera' dalle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera.
Ora il provvedimento, identico a quello uscito dal Senato, dovra' passare in aula.
La maggioranza punta ad approvare definitivamente la nuova legge, che contiene anche le nuove modalita' di elezione, prima del 30 di marzo in modo tale che questo possa scattare gia' con le prossime elezioni del Csm previste in giugno-luglio.
Il Ddl, che e' stato al centro di un duro scontro tra maggioranza e opposizione, e' stato approvato il 14 febbraio in prima lettura dall'aula del Senato con 128 si', 80 no e 2 astenuti.
Il numero dei componenti l'organo di autogoverno della Magistratura, secondo il testo approvato dalle commissioni, passa da 30 a 21, vale a dire torna a come era prima del 1975.
I componenti togati scendono da 20 a 14 e quelli cosiddetti 'laici', cioe' eletti dal Parlamento in seduta comune, da 10 a 7.
Viene anche introdotto il contingentamento dei rappresentanti delle diverse magistrature: i giudici di merito avranno a disposizione 9 posti, tre ne avranno i pubblici ministeri e due i magistrati di Cassazione.
Profonde modifiche vengono apportate al meccanismo elettorale per l'elezione dei rappresentanti dei giudici.
Il voto di lista viene cancellato e ogni magistrato puo' candidarsi a titolo esclusivamente individuale.
Le nuove schede per l'elezione del Csm saranno in bianco, perche' gli elettori dovranno scrivere il nome del candidato di proprio pugno.
Vengono anche istituiti tre diversi collegi unici nazionali ai quali saranno candidabili, rispettivamente, giudici, pubblici ministeri e magistrati di Cassazione.
Tutti i magistrati votano senza distinzioni tra giudici e pm.
Su ciascuna scheda puo' essere espressa una sola preferenza.
Scende da 9 a 6 anche la composizione della sezione disciplinare e in caso di parita' prevarra' la soluzione piu' favorevole al giudicato.
I relatori, Saponara e Tanzilli, presenteranno in aula un emendamento che elimina l'incompatibilita' tra l'appartenenza alla commissione disciplinare e la partecipazione al plenum, e questo per garantire il numero legale di quest'ultimo.
Nessun cambiamento invece per i tre membri di diritto: presidente della Repubblica, primo presidente e procuratore generale della Corte di Cassazione.
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