Seduta antimeridiana All'ordine del giorno: 1) 5 ricorsi amministrativi proposti da Giudici di pace
2) Decadenza
3) Istanza di sospensione dell'efficacia
4) Ricorso al Consiglio di Stato
5) Un ricorso al TAR Lombardia e uno al Presidente della Repubblica
6) Proposta di archiviazione di procedura ex-art.2 7) Conferimento ufficio direttivo superiore di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bologna Il CSM nelle agenzie di stampa G8: PROCURATORE GENOVA DIFENDE DIFFERIMENTO COLLOQUI DIFESA
(ANSA) - ROMA, 4 APR - Il provvedimento preso durante il G8 di dilazione del colloquio tra … arrestati e avvocati difensori fu motivato da esigenze di ordine pubblico ''fondate'' poste da polizia, carabinieri e Dap e comunque fu concordato con il presidente dell'ordine degli avvocati.
Questo quanto avrebbe sostenuto il procuratore di Genova Francesco Meloni davanti al Csm.
Fu la previsione di creare due centri temporanei di raccolta degli arrestati, a Bolzaneto e San Giuliano, prima del loro trasferimento nelle carceri di destinazione, a determinare la decisione di differire i colloqui con i difensori.
Una scelta giudicata da alcuni consiglieri non perfettamente in linea con il codice, ma difesa da Meloni anche con la considerazione che quel testo non e' attrezzato a casi di arresti cosi' massicci come quelli avvenuti durante il G8.
G8: AVVOCATI SENTITI DA CSM SU DILAZIONE COLLOQUI DIFESA CONVOCATO ANCHE PROCURATORE CAPO FRANCESCO MELONI (ANSA) - GENOVA, 4 APR - Tre avvocati difensori dei no-global, Laura Tartarini e Raffaele Caruso di Genova e Simonetta Crisci di Roma, sono stati sentiti oggi dal Consiglio Superiore della Magistratura in seguito al loro esposto in cui lamentavano che, nei giorni del G8, era stato violato il diritto alla difesa.
Per spiegare le motivazioni del provvedimento di dilazione del colloquio tra arrestati e avvocati difensori preso dalla procura di Genova, e' stato convocato dal Csm anche il procuratore capo Francesco Meloni.
Il Csm infatti, su richiesta anche del suo consigliere laico Verde Eligio Resta, ha avviato una indagine conoscitiva sul provvedimento preso dalla procura.
La procura, su richiesta delle forze dell' ordine, aveva disposto i differimenti dei colloqui tra difensori e arrestati sino a quando gli arrestati non fossero arrivati nelle carceri di destinazione.
La questura e le altre forze di polizia si erano impegnate ad effettuare i trasferimenti in un tempo massimo di sei ore, che in realta' avvennero anche in 22 ore.
I presunti abusi e violenze, denunciati da alcuni manifestanti arrestati, avvennero appunto nelle caserme di San Giuliano e di Bolzaneto, con gli avvocati che attendevano all' esterno di poter parlare con i loro assistiti.
''La permanenza degli arrestati nelle carceri provvisorie - aveva spiegato Meloni, dopo la sua convocazione da parte del Csm - per un tempo piu' lungo del previsto, prima cioe' di essere trasferiti dalle caserme alla casa circondariale, non e' effetto del mio provvedimento, ma della sua esecuzione''.
Il procuratore aveva aggiunto che ''il provvedimento da me emesso nel corso del G8 prevedeva la dilazione del colloquio all' ingresso degli arrestati nella struttura carceraria (casa circondariale) e in ogni caso non appena messi a disposizione del Gip''.
GIUSTIZIA: SU CASO 'OLAF' SCOPPIA LA POLEMICA AL CSMSCANDALOSO RITARDO NEL DECIDERE DI PALAZZO DEI MARESCIALLIPASTORE, CONFLITTO VA RISOLTO SUBITO DAVANTI A CONSULTA Roma, 4 apr.
(Adnkronos) - Sul 'caso Olaf' ora scoppia la polemica anche al Csm.
E' il consigliere laico di centrosinistra Sergio Pastore a bollare come ''scandaloso'' il ritardo nell'intervento da parte dell'organo di autogoverno della magistratura sulla vicenda dei magistrati italiani che dovrebbero far parte della procura europea antifrode, collocati fuori ruolo, ma ai quali il governo non concede l'autorizzazione.
''Da un mese -protesta Pastore- c'e' questo conflitto tra il Csm e il governo, che va immediatamente risolto portandolo di fronte alla Corte Costituzionale''.
Un intervento, sostiene ancora il consigliere laico, reso ''ancora piu' urgente'' dopo che una delle toghe vincitrici del concorso bandito dall'Ue, Mario Vaudano, ha nel frattempo preso possesso del suo incarico all'Olaf, su sollecitazione del direttore dell'organismo di Bruxelles.
Questo quanto avrebbe sostenuto il procuratore di Genova Francesco Meloni davanti al Csm.
Fu la previsione di creare due centri temporanei di raccolta degli arrestati, a Bolzaneto e San Giuliano, prima del loro trasferimento nelle carceri di destinazione, a determinare la decisione di differire i colloqui con i difensori.
Una scelta giudicata da alcuni consiglieri non perfettamente in linea con il codice, ma difesa da Meloni anche con la considerazione che quel testo non e' attrezzato a casi di arresti cosi' massicci come quelli avvenuti durante il G8.
G8: AVVOCATI SENTITI DA CSM SU DILAZIONE COLLOQUI DIFESA CONVOCATO ANCHE PROCURATORE CAPO FRANCESCO MELONI (ANSA) - GENOVA, 4 APR - Tre avvocati difensori dei no-global, Laura Tartarini e Raffaele Caruso di Genova e Simonetta Crisci di Roma, sono stati sentiti oggi dal Consiglio Superiore della Magistratura in seguito al loro esposto in cui lamentavano che, nei giorni del G8, era stato violato il diritto alla difesa.
Per spiegare le motivazioni del provvedimento di dilazione del colloquio tra arrestati e avvocati difensori preso dalla procura di Genova, e' stato convocato dal Csm anche il procuratore capo Francesco Meloni.
Il Csm infatti, su richiesta anche del suo consigliere laico Verde Eligio Resta, ha avviato una indagine conoscitiva sul provvedimento preso dalla procura.
La procura, su richiesta delle forze dell' ordine, aveva disposto i differimenti dei colloqui tra difensori e arrestati sino a quando gli arrestati non fossero arrivati nelle carceri di destinazione.
La questura e le altre forze di polizia si erano impegnate ad effettuare i trasferimenti in un tempo massimo di sei ore, che in realta' avvennero anche in 22 ore.
I presunti abusi e violenze, denunciati da alcuni manifestanti arrestati, avvennero appunto nelle caserme di San Giuliano e di Bolzaneto, con gli avvocati che attendevano all' esterno di poter parlare con i loro assistiti.
''La permanenza degli arrestati nelle carceri provvisorie - aveva spiegato Meloni, dopo la sua convocazione da parte del Csm - per un tempo piu' lungo del previsto, prima cioe' di essere trasferiti dalle caserme alla casa circondariale, non e' effetto del mio provvedimento, ma della sua esecuzione''.
Il procuratore aveva aggiunto che ''il provvedimento da me emesso nel corso del G8 prevedeva la dilazione del colloquio all' ingresso degli arrestati nella struttura carceraria (casa circondariale) e in ogni caso non appena messi a disposizione del Gip''.
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E' il consigliere laico di centrosinistra Sergio Pastore a bollare come ''scandaloso'' il ritardo nell'intervento da parte dell'organo di autogoverno della magistratura sulla vicenda dei magistrati italiani che dovrebbero far parte della procura europea antifrode, collocati fuori ruolo, ma ai quali il governo non concede l'autorizzazione.
''Da un mese -protesta Pastore- c'e' questo conflitto tra il Csm e il governo, che va immediatamente risolto portandolo di fronte alla Corte Costituzionale''.
Un intervento, sostiene ancora il consigliere laico, reso ''ancora piu' urgente'' dopo che una delle toghe vincitrici del concorso bandito dall'Ue, Mario Vaudano, ha nel frattempo preso possesso del suo incarico all'Olaf, su sollecitazione del direttore dell'organismo di Bruxelles.
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