All'ordine del giorno: 1) Impugnazione di un provvedimento
2) Nomina di Giudici di pace del distretto della Corte di Appello di Napoli
3) Ricorsi
4) Conferimento delle funzioni giurisdizionali con assegnazione della sede in tirocinio a Bolzano
5) Nomina a componente tecnico del Tribunale Superiore delle Acque
6) Revoca di una delibera consiliare di nomina a Procuratore della Repubblica di Napoli
7) Parere richiesto dal Ministro della Giustizia in ordine al disegno di legge recante delega del Governo sulla riforma dell'ordinamento giudiziario
8) Ricorso al TAR Il CSM nelle agenzie di stampa … CSM: PG MILANO, CASELLI SI RITIRA DALLA CORSA (ANSA) - ROMA, 6 GIU - L'ex procuratore di Palermo Giancarlo Caselli si ritira dalla ''corsa'' per la ''poltrona'' di procuratore generale di Milano.
Il magistrato, che era uno dei tre candidati proposti dalla Commissione per gli incarichi direttivi del Csm, ha infatti revocato la sua domanda.
Una mossa dettata probabilmente dalla considerazione di non aver troppe chances in questa partita e di avere piu' carte da giocare per l'incarico di procuratore generale di Torino.
In quella ''sfida'' e' infatti in pole position (con tre voti a favore) rispetto ai suoi concorrenti, il procuratore di Varese Pierantozzi e l'aggiunto di Torino Pochettino, che hanno ottenuto un voto ciascuno.
Con l'uscita di scena di Caselli la partita per Milano potrebbe paradossalmente allungarsi: i gruppi che lo hanno sostenuto per Milano vorrebbero che si desse la precedenza alla nomina di Torino.
E inoltre non e' escluso un rimescolamento di carte, una volta che il ministro Castelli abbia dato il concerto ai due concorrenti rimasti, che non darebbe piu' la certezza che alla fine a spuntarla sia il candidato della maggioranza, il Pg di Trento Mario Blandini, a scapito del presidente di sezione della corte d'appello di Milano, Renato Caccamo, sostenuto dalla minoranza.
Una previsione che potrebbe indurre i sostenitori di Blandini a prendere tempo, in attesa di un'occasione migliore, forse addirittura nella prossima consiliatura.
CSM: SI PROFILA BRACCIO DI FERRO CON CASTELLI SU MANCUSO (ANSA) - ROMA, 6 GIU - Si profila un braccio di ferro tra il Csm e il ministro della Giustizia sulla proposta di nomina a procuratore di Forli', come candidato della minoranza, di Libero Mancuso, gia' pm nel processo per la strage alla stazione di Bologna.
Nei giorni scorsi il Guardasigilli ha posto un veto alla nomina, negando il proprio ''concerto'': il tutto con la motivazione che il magistrato e' sotto procedimento disciplinare per alcune dichiarazioni sui fatti del G8 di Genova.
E oggi la Commissione per gli incarichi direttivi ha deciso di rispondere al ministro, dichiarando l'intenzione di riproporre la candidatura di Mancuso.
Tutto questo perche' la mera pendenza di un procedimento disciplinare non puo' costituire ''causa ostativa'' all'assegnazione di un incarico direttivo.
Nel procedimento disciplinare promosso dallo stesso Castelli viene contestato a Mancuso il contenuto di un'intervista concessa a Radio popolare, nella quale il magistrato aveva detto: ''e' piu' difficile indagare su Genova che sulla strage di Bologna: quando pezzi dello Stato debbono rispondere di accuse cosi' rilevanti penalmente scattano coperture''.
Altri accertamenti disciplinari su Mancuso sono in corso per un intervento fatto al Congresso della Cgil di Reggio Emilia.
In quella sede Mancuso parlo' di un ''evidente''conflitto di interessi di Berlusconi che si trova ''a svolgere ruoli di imputato di disdicevole attivita' corruttiva e di presidente del Consiglio e di legislatore di norme dettate pro domo sua''.
Il magistrato, che era uno dei tre candidati proposti dalla Commissione per gli incarichi direttivi del Csm, ha infatti revocato la sua domanda.
Una mossa dettata probabilmente dalla considerazione di non aver troppe chances in questa partita e di avere piu' carte da giocare per l'incarico di procuratore generale di Torino.
In quella ''sfida'' e' infatti in pole position (con tre voti a favore) rispetto ai suoi concorrenti, il procuratore di Varese Pierantozzi e l'aggiunto di Torino Pochettino, che hanno ottenuto un voto ciascuno.
Con l'uscita di scena di Caselli la partita per Milano potrebbe paradossalmente allungarsi: i gruppi che lo hanno sostenuto per Milano vorrebbero che si desse la precedenza alla nomina di Torino.
E inoltre non e' escluso un rimescolamento di carte, una volta che il ministro Castelli abbia dato il concerto ai due concorrenti rimasti, che non darebbe piu' la certezza che alla fine a spuntarla sia il candidato della maggioranza, il Pg di Trento Mario Blandini, a scapito del presidente di sezione della corte d'appello di Milano, Renato Caccamo, sostenuto dalla minoranza.
Una previsione che potrebbe indurre i sostenitori di Blandini a prendere tempo, in attesa di un'occasione migliore, forse addirittura nella prossima consiliatura.
CSM: SI PROFILA BRACCIO DI FERRO CON CASTELLI SU MANCUSO (ANSA) - ROMA, 6 GIU - Si profila un braccio di ferro tra il Csm e il ministro della Giustizia sulla proposta di nomina a procuratore di Forli', come candidato della minoranza, di Libero Mancuso, gia' pm nel processo per la strage alla stazione di Bologna.
Nei giorni scorsi il Guardasigilli ha posto un veto alla nomina, negando il proprio ''concerto'': il tutto con la motivazione che il magistrato e' sotto procedimento disciplinare per alcune dichiarazioni sui fatti del G8 di Genova.
E oggi la Commissione per gli incarichi direttivi ha deciso di rispondere al ministro, dichiarando l'intenzione di riproporre la candidatura di Mancuso.
Tutto questo perche' la mera pendenza di un procedimento disciplinare non puo' costituire ''causa ostativa'' all'assegnazione di un incarico direttivo.
Nel procedimento disciplinare promosso dallo stesso Castelli viene contestato a Mancuso il contenuto di un'intervista concessa a Radio popolare, nella quale il magistrato aveva detto: ''e' piu' difficile indagare su Genova che sulla strage di Bologna: quando pezzi dello Stato debbono rispondere di accuse cosi' rilevanti penalmente scattano coperture''.
Altri accertamenti disciplinari su Mancuso sono in corso per un intervento fatto al Congresso della Cgil di Reggio Emilia.
In quella sede Mancuso parlo' di un ''evidente''conflitto di interessi di Berlusconi che si trova ''a svolgere ruoli di imputato di disdicevole attivita' corruttiva e di presidente del Consiglio e di legislatore di norme dettate pro domo sua''.
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