26 FEB 2002

Esame del teste Giuseppe Ciuro, maresciallo della direzione investigativa antimafia

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 43 sec

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IndiceL'udienza ha inizio alle 10.04 Presidenza del Presidente dr.

Leonardo Guarnotta.

Registrazione di "Esame del teste Giuseppe Ciuro, maresciallo della direzione investigativa antimafia", registrato martedì 26 febbraio 2002 alle 00:00.

La registrazione ha una durata di 2 ore.
  • Il Presidente apre l'udienza; sono presenti i difensori avv. Di Peri e avv. Federico per Marcello Dell'Utri e l'avv. Tinaglia per la parte civile

    0:00 Durata: 1 min 14 sec
  • Antonio Ingroia, sostituto procuratore di Palermo, PM sulla presenza dei testi Maresciallo Ciuro e signora Cantile

    0:01 Durata: 32 sec
  • Avv. Di Peri per una precisazione

    0:01 Durata: 1 min 54 sec
  • Avv. Pietro Federico

    0:03 Durata: 5 min 15 sec
  • P.M. Ingroia replica: al termine il Presidente si informa sul tipo di interrogatorio che si svolgerà

    0:08 Durata: 8 min 11 sec
  • Teste risponde alle domande del PM Ingroia e dell'avv. Federico

    L'udienza, sospesa per problemi all'impianto di registrazione alle <strong>11.02</strong>, riprende <strong>alle 11.23</strong> Deposizione del teste Giuseppe Ciuro, Maresciallo presso il Centro operativo di Palermo della DIA
    0:17 Durata: 40 min 50 sec
  • Seguito della testimonianza del Maresciallo Ciuro; parla il Presidente dr. Guarnotta e quindi il PM dr. Ingroia continua a porre domande al teste su Telesicilia; l'avv. Federico pone una questione procedurale

    L'udienza, sospesa alle <strong>11.35</strong> per permettere al Tribunale di decidere, riprende <strong>alle 12.05</strong>
    0:58 Durata: 12 min 5 sec
  • Il Presidente Guarnotta legge le decisioni prese dal Tribunale di rigetto dell'eccezione presentata dalla difesa: intervengono l'avv. Federico e i PM Ingroia e Gozzo

    1:10 Durata: 9 min 9 sec
  • Il Presidente pone domande al teste che risponde; al termine vengono poste altre questioni procedurali

    L'udienza, sospesa alle <strong>12.52</strong> per permettere al Tribunale di decidere, riprende <strong>alle 12.55</strong>
    1:20 Durata: 38 min 25 sec
  • PM Ingroia sul deposito degli atti e degli allegati: chiede un rinvio

    L'udienza termina <strong>alle 12.58</strong><br>Udienza successiva il 4 marzo 2002 <strong>Il processo Dell'Utri nelle agenzie di stampa</strong> DELL' UTRI: DIA,NIPOTE BUSCETTA SOCIO CANALE 5 IN TV SICILIA (ANSA) - PALERMO, 26 FEB - Il nipote del pentito Tommaso Buscetta, Antonio Inzaranto, sarebbe stato per cinque anni socio di Canale 5 in un'emittente locale siciliana. Lo ha detto in aula il maresciallo della Dia Giuseppe Ciuro, deponendo nel processo al senatore di Forza Italia, Marcello Dell' Utri, accusato a Palermo di concorso in associazione mafiosa. Il sottufficiale sta rispondendo alle domande del pm Antonio Ingroia sulle emittenti televisive palermitane che vennero acquisite dal gruppo Fininvest. Secondo il maresciallo Ciuro, Inzaranto avrebbe avuto quote societarie della tv Retesicilia che nel novembre dell' 80 era gia' stata acquisita dal gruppo Fininvest; del consiglio di amministrazione facevano parte Adriano Galliani e Luigi Lacchini, il primo nel '97 amministratore delegato Mediaset, il secondo procuratore generale di RTI. Inzaranto sarebbe stato presidente del consiglio di amministrazione di Retesicilia per otto anni. Avrebbe poi ceduto le sue quote a Canale 5, che ne e' poi rimasto socio unico, il 2 dicembre dell' 85. All' udienza di oggi sono presenti oltre ai difensori del parlamentare di Forza Italia anche numerosi consulenti ed esperti di finanza ed economia dell' universita' Bocconi di Milano chiamati dalla difesa. ANTONIO INZARANTO E' STATO PRESIDENTE RETE SICILIA DIVENTATA CANALE 5 Palermo, 26 feb. (Adnkronos) - Antonio Inzaranto, parente acquisito del pentito storico di cosa nostra Tommaso Buscetta, e' stato per otto anni il legale rappresentante dell'emittente locale 'Rete Sicilia', poi acquistata dall'attuale presidente del consiglio Silvio Berlusconi, e trasformata in Canale 5. Lo ha rivelato oggi il maresciallo della direzione investigativa antimafia, Giuseppe Ciuro, consulente della Procura di Palermo, ascoltato nell'ambito del processo a carico del senatore Marcello Dell'Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Ciuro sta ripercorrendo la storia delle reti televisive siciliane acquisite nei primi anni Novanta dalla Fininvest. '''Rete Sicilia' -ha detto- e' diventata Canale 5, 'Trinacria tv' e' diventata Italia 1 e 'Sicila Televisiva' e' stata acquisita da Retequattro''. Secondo il racconto fatto dal maresciallo Ciuro, Antonio Inzaranto, fratello di Giuseppe Inzaranto, sposato con Serafina Buscetta, nipote del primo boss diventato collaboratore di giustizia, e' stato presidente della societa' 'Rete Sicilia' fino al '90. ''Il 23 marzo dell'86 -ha detto Ciuro- e' stata presentata da Inzaranto una richiesta di condono edilizio per poter installare l'antenna per 'Rete Sicilia'. Ma da documenti acquisiti dal Comune di Palermo, abbiamo potuto constatare che in quel posto c'era in vincolo geologico perche' ricade all'intero delle aree boschive. Nell'84 il Comune emise un'ordinanza di demolizione a carico di Inzaranto, allora legale rappresentate di 'Rete Sicilia', ma non fu mai eseguita''. Nell'udienza di oggi, ancora in corso, si sarebbe dovuto parlare anche delle holding del premier Berlusconi. Ma l'argomento e' stato rinviato alla prossima udienza per un'eccezione sollevata dalla difesa dell'imputato, rappresentata oggi dagli avvocati Pietro Federico e Giuseppe Di Peri, e condivisa dall'accusa, rappresentata dai pm Nico Gozzo e Antonio Ingroia. Per questo motivo e' presente il professor Paolo Ioveniti, il docente universitario della Bocconi di Milano, consulente della difesa per le holding di Berlusconi.In poco meno di tre ore, il maresciallo della Dia, Giuseppe Ciuro, rispondendo alle domande dei pm Nico Gozzo e Antonio Ingroia, ha ripercorso le tappe fondamentali della nascita delle televisioni di proprieta' di Berlusconi, puntando soprattutto sulle acquisizioni delle frequenze siciliane poi utilizzate per le reti Fininvest. Dopo avere parlato di 'Rete Sicilia', rilevata nel '90 dalla Fininvest per potere trasmettere nell'Isola i programmi della futura Canale 5, il sottufficiale ha raccontato la nascita di 'Trinacria Tv', acquisita per trasmettere in Sicilia la programmazione di Italia 1. '''Trinacria Tv' - ha spiegato Ciuro - e' stata costituita il 28 settembre dell'82 a Milano. Nel '90 il Consiglio d'amministrazione nomina presidente Adriano Galliani. Lo stesso anno avviene la fusione della societa' Trinacria Tv in Reti Televisive italiane, che poi sarebbe diventata Italia 1''. Ma qualche anno prima, cioe' nel febbraio dell'83, secondo quanto raccontato ancora dal maresciallo della Dia al Tribunale presieduto da Leonardo Guarnotta, sarebbero entrate nella societa' Rti le diciotto holding del premier Berlusconi. Nelle prossime udienze, la difesa del senatore Dell'Utri, che oggi non era presente al processo, presentera' una relazione tecnica che azzererebbe i dubbi su un presunto investimento cospicuo del boss mafioso Stefano Bontade in un'impresa milanese. La relazione sara' realizzata dal professor Paolo Iovenitti, docente di Finanza aziendale presso l'Universita' Bocconi di Milano, che oggi ha assistito all'udienza insieme con altri esperti di contabilita'. Il processo e' stato rinviato a lunedi' prossimo, 4 marzo, per proseguire con la deposizione del sottufficiale della Dia.
    1:58 Durata: 3 min 8 sec