17 SET 1998

CSM - Plenum del 17 settembre 1998, seduta antimeridiana - Il caso Lombardini

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 13 min
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Seduta antimeridiana La seduta ha inizio alle 10.26 e termina alle 13.43 Presidenza del vicepresidente Giovanni Verde Il CSM nelle agenzie di stampa LOMBARDINI: MAZZAMUTO (CSM), NESSUN COLPEVOLE PER SUICIDIO SLITTA AL POMERIGGIO LA PRONUNCIA DEL PLENUM Roma, 17 set.

- (Adnkronos) - ''Non possiamo far ricadere la colpa del suicidio di Lombardini sui magistrati di Palermo, ne' su nessun altro.

Credo che il suo tragico gesto sia stato dettato da una personale crisi esistenziale, quella di un uomo che vede in crisi la sua immagine, il suo ideale di azione''.

E' con questa frase che il relatore della
pratica aperta la Csm dopo il suicidio del procuratore circondariale di Cagliari, il laico Salvatore Mazzamuto (Ri), pronuncia in plenum l''assoluzione' dei magistrati del pool di Palermo che l'11 agosto scorso parteciparono all'interrogatorio di Lombardini.

E si fa portavoce, davanti ai colleghi dell'assemblea di Palazzo dei Marescialli, della proposta formulata all'unanimita' dalla Prima Commissione: archiviare la pratica, dice Mazzamuto, e' ''l'unica soluzione'' visto che non e' stata riscontrata ''la sussistenza di un nesso causale tra le modalita' di svolgimento degli atti processuali'' da parte della Procura di Palermo e il suicidio del magistrato cagliaritano.

Una proposta sulla quale il plenum si esprimera' nel pomeriggio.

L'esame del 'caso' e' iniziata infatti in tarda mattinata e, dopo aver ascoltato la relazione di Mazzamuto, l'assemblea ha deciso di sospendere i lavori per riprenderli alle 15.30 con il dibattito e poi il voto sulla proposta della Commissione.

''Non possiamo non avvertire -ha tenuto a sottolineare Mazzamuto prima di entrare nel merito della prelazione- un moto di umana solidarieta' verso l'uomo e anche di rispetto per il modo, anche appassionato, in cui ha ritenuto di vivere.

E non possiamo non esprimere solidarieta' verso la famiglia''.

MARTA RUSSO: COMITATO PRESIDENZA CSM ESAMINA RICHIESTA VIETTI Roma, 17 set.

- (Adnkronos) - Il vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura comunica che portera' all'attenzione del Comitato di Presidenza di questa mattina la richiesta del consigliere Vietti a lui materialmente consegnata - anche se formalmente indirizzata al presidente del Csm - alle ore 14.00 di ieri, quindi dopo che il consigliere Vietti aveva dato alla stampa notizie della sua iniziativa in ordine alla vicenda Russo.

MARTA RUSSO: IL 'CASO ALLETTO' AL CSM LA PROSSIMA SETTIMANA Roma, 17 set.

- (Adnkronos) - Probabilmente gia' la prossima settimana il Csm si occupera' del caso relativo all'interrogatorio della 'superteste' Gabriella Alletto, condotto dai magistrati romani Italo Ormanni e Carlo Lasperanza nel giugno dello scorso anno.

Stamane il comitato di presidenza di Palazzo dei Marescialli ha trasmesso alla Prima Commissione, quella che si occupa delle istruttorie sui magistrati, la richiesta di intervento del Consiglio avanzata ieri dal laico Michele Vietti (Ccd).

Automatica, a questo punto, l'apertura di un fascicolo sul caso, del quale sara' relatore lo stesso presidente della Prima Commissione, il laico Salvatore Mazzamuto (Ri).

Intanto, il consigliere Vietti ha chiarito il senso della sua iniziativa.

''Ho preso l'iniziativa -ha detto- perche' credo che il Csm debba trasmettere agli italiani un segnale rassicurante: cioe', che cio' che e' stato visto, ove fosse dimostrato, e' un'eccezione censurabile, non la regola''.

Vietti ha anche riconosciuto che oggi ''il problema del ruolo del pm e' aperto'': ''ma compete al Parlamento affrontarlo -ha chiarito- al Csm compete censurare eventuali comportamenti riprovevoli''.

Preferisce non entrare nel caso specifico il consigliere laico Graziella Tossi Brutti (Ds), che coglie l'occasione per segnalare la necessita' ''di aprire una stagione in cui prevalga in tutti la volonta' di andare a riforme decisive per la giustizia''.

Stagione, sostiene, di cui ''ci sono gia' i segnali''.

Il problema, aggiunge Tossi Brutti, e' il ''complessivo funzionamento'' della macchina giudiziaria, cosi' come ''c'e' l'esigenza di un riequilibrio tra accusa e difesa, senza pero' -avverte- togliere all'accusa poteri che le consentano di svolgere il suo ruolo''.

Per raggiungere un riequilibrio dei ruoli dell'accusa e della difesa, ricorda il consigliere laico, ''misure opportune ci sono gia' nei ddl pendenti.

Penso -conclude Tossi Brutti- si possa proseguire senza ritardo su questa strada''.

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