20 GEN 1999

CSM - Plenum del 20 gennaio 1999, seduta pomeridiana

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 5 min
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La seduta ha inizio alle 15.26 e termina alle 18.28 Presidenza del vicepresidente Giovanni Verde Il CSM nelle agenzie di stampa CSM SI CHIEDE,FAVORIRE MAGISTRATI MADRI SCELTA SEDI LAVORO? (AGI) - Roma, 20 gen.

- E' ammissibile privilegiare, rispetto ai colleghi che le precedono in graduatoria, le uditrici giudiziarie in stato di gravidanza o con figli in tenera eta' nella scelta delle sedi di lavoro? Questo l'interrogativo al quale dovra' rispondere la prossima settimana l'Assemblea plenaria del Consiglio Superiore della Magistratura, cui oggi il Comitato per le pari opportunita' (esistente
all'interno del Consiglio stesso e presieduto dal vice presidente Giovanni Verde) ha portato una proposta mirante a consentire alle donne-magistrato di conciliare la maternita' con gli impegni di lavoro, assicurando al contempo l'efficienza degli uffici giudiziari.

La questione non manchera' di essere motivo di un dibattito acceso, visto il "peso" che avrebbe un si' dell'organo di autogoverno dei giudici.

A Palazzo dei Marescialli non vi sono posizioni unanimemente favorevoli: vi e' infatti chi fa osservare che favorire le donne nelle suddette condizioni che stanno entrando in magistratura comporterebbe, in base al principio costituzionale di uguaglianza, il riconoscimento della stessa possibilita' anche per i trasferimenti delle donne-magistrato gia' da tempo in carriera, con la conseguente giusta protesta dei colleghi che si vedranno scavalcati nella graduatoria di merito.

"E' dal 13 gennaio 1997 - ha spiegato all'AGI il consigliere togato Margherita Cassano, autrice della proposta - che il Comitato ha deliberato (all'unanimita') che era opportuno attribuire alle uditrici madri di bambini di eta' da zero a tre anni - o anche agli uditori uomini che dimostrino di accudire loro direttamente i figli per assenza o impedimento, non temporaneo, della madre - il diritto di scegliere prima degli altri la sede".

"La proposta che ora e' stata portata in plenum - ha proseguito la Cassano - ha due obiettivi.

Il primo e' di attuare la legge n.

125 del '91 che disciplina le azioni volte a consentire condizioni lavorative di parita' tra uomo e donna.

Il secondo intento e' quello di raggiungere l'obiettivo di assicurare la funzionalita' e l'efficienza negli uffici cui sono destinati questi giovani colleghi".

"Attribuire, come si e' fatto sinora - ha fatto osservare il consigliere - un semplice punteggio aggiuntivo, nella maggior parte delle situazioni non serve a consentire al collega di avvicinarsi al luogo di residenza del nucleo familiare, e quindi obbliga le colleghe o i colleghi a lungi periodi di aspettativa e di congedo, con il conseguente congelamento delle sedi e dei ruoli in uffici giudiziari che abitualmente non sono richiesti".

"Ovvii gli effetti disastrosi sulla funzionalita' degli uffici stessi".

"Se invece consentiamo ad una collega o ad un collega in situazioni tassativamente individuate - ha concluso la Cassano - di rimanere vicino al nucleo familiare, gli assicuriamo di potere svolgere l'attivita' di cura della prole, garantita dalla Costituzione, e nello stesso tempo di tornare a lavorare in tempi ragionevoli".

La Cassano ha fatto un ultima e significativa sottolineatura: "negli ultimi anni il maggior numero di vincitori dei concorsi per l'accesso in magistratura e' costituito da donne.

Sono oltre il 50 per cento".

CSM: PRIMA COMMISSIONE - TROPPI ESPOSTI DA AVVOCATI (AGI) - Roma, 20 gen.

- Dopo la "bacchettatura" dello scorso anno ai capi degli uffici giudiziari per la tendenza ad inviare a Palazzo dei Marescialli un eccessivo numero di fascicoli concernenti procedimenti con magistrati "parte offesa", dal CSM viene ora un rimprovero anche agli avvocati.

Troppi, viene lamentato al Consiglio Superiore della Magistratura, gli atti difensivi inviati a Palazzo contenenti doglianze per provvedimenti giudiziari.

Anche questi atti appesantiscono inutilmente il lavoro.

La prima delle commissioni che subiscono effetti negativi da questo modo di fare e' quella che si occupa delle procedure di trasferimento d'ufficio per sopraggiunta incompatibilita' ambientale o funzionale, attualmente presieduta dal laico Salvatore Mazzamuto.

"Il Consiglio - ha ricordato - non puo' giudicare i provvedimenti giurisdizionali, a meno non siano conseguenza di comportamenti dolosi, abnormi, o assunti con colpa grave del magistrato".

La commissione e' cosi' corsa ai ripari introducendo una regola che dovrebbe aiutare lo smaltimento del carico di lavoro, oltre che tutelare di piu' i magistrati: per la riapertura di un fascicolo archiviato non bastera' piu' la reiterazione di un esposto, occorrera' anche una delibera' (cioe' un si') della commissione stessa.

CSM: NESSUNA INCOMPATIBILITA' TRA MOGLIE E FIGLIA VIOLANTE Roma, 20 gen.

(Adnkronos) - Non c'e' incompatibilita' tra l'incarico ricoperto da Giulia De Marco, presidente per il Tribunale dei minorenni di Torino e moglie del presidente della Camera Luciano Violante, e sua figlia Francesca, che nel capoluogo piemontese fa l'avvocato.

Lo ha stabilito il plenum del Csm, che ha deciso quindi di archiviare la pratica.

''E' risultato ampiamente accertato -scrivono i consiglieri di Palazzo dei Marescialli nella delibera approvata oggi all'unanimita'- che l'avvocato Francesca Violante, iscritta all'Albo degli avvocati di Torino, in concreto non esercita alcuna attivita' professionale dinanzi l'ufficio giudiziario in cui presta servizio la madre Giulia De Marco''.

CSM: PLENUM A GUARDASIGILLI, PIU' SOLDI CONTRO 'FUGHE ECCELLENTI' Roma, 20 gen.

(Adnkronos) - Evitare i casi di 'fughe eccellenti' degli imputati rafforzando il sistema di comunicazione tra gli uffici giudiziari? Si puo', ma a patto che vengano destinate maggiori risorse.

In particolare, per consentire agli uffici di realizzare un ''presidio continuo'' occorre ''prevedere e stanziare in bilancio un congruo 'monte-ore' per lo straordinario del personale amministrativo''.

La sollecitazione, rivolta al ministro della Giustizia Oliviero Diliberto, viene dal Csm ed e' contenuta in una delibera in cui si fa riferimento alla circolare emanata dall'allora Guardasigilli Giovanni Maria Flick all'indomani delle 'fughe' di Licio Gelli e del boss Pasquale Cuntrera.

I consiglieri di Palazzo dei Marescialli prendono atto della circolare inviata dal ministro a tutti gli uffici giudiziari per rafforzare le comunicazioni nei casi di scarcerazione di imputati in stato di custodia cautelare e di imputati condannati in stato di liberta' e in attesa di sentenza definitiva.

Ma colgono l'occasione per rivolgere un ''invito'' al Ministero: ''Garantire il massimo impulso per un efficiente e funzionale adeguamento dei servizi relativi alla giustizia, provvedendo tempestivamente alla integrazione delle risorse necessarie affinche' gli uffici giudiziari possano apprestare in concreto -come e' fatto loro ora obbligo- un presidio continuo per soddisfare le esigenze processuali''.

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