28 GEN 1999

CSM - Plenum del 28 gennaio 1999, seduta pomeridiana

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 7 min
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La seduta ha inizio alle 18.46 e termina alle 21.00 Presidenza del vicepresidente Giovanni Verde Il CSM nelle agenzie di stampa CASSAZIONE:ROSSI (CSM),IMMUTABILITA' GIUDICE GIA' SCRITTA DA CPP (AGI) - Roma, 28 gen.

- "Il principio di immutabilita' del giudice non l'ha inventato la Cassazione; sta scritto sul codice di procedura penale nell'articolo 525, il quale dispone che la sentenza sia deliberata dal giudice che ha partecipato interamente al dibattimento".

A commentare la sentenza della Cassazione che azzera il dibattimento in caso di cambio del collegio, e' il consigliere togato del CSM
(esponente di Magistratura Democratica) Nello Rossi, gia' pm al Tribunale di Roma.

"Cio' non significa pero' - ha proseguito - che ogni mutamento del collegio giudicante determini la nullita' del giudizio in corso; al contrario la giurisprudenza della Cassazione, sulla base di norme del codice o di ragionamenti sistematici, ha elaborato soluzioni razionali per salvaguardare e rinnovare gli atti dell'istruttoria dibattimentale (ad esempio nelle ipotesi di astensione o di ricusazione di un singolo magistrato nel corso del giudizio)".

"Detto questo - ha ancora osservato Rossi - per capire che cosa realmente accade non c'e' altro da fare che attendere le motivazioni della sentenza.

Sara' solo in quel momento che si potra' comprendere il reale fondamento dell'allarme lanciato, un allarme che certo non sottovaluto".

GIUSTIZIA: CASSAZIONE BIONDI E CENTO, BASTA ATTACCHI A CORTE (ANSA) - ROMA, 28 GEN - BASTA CON GLI ATTACCHI ALLA CASSAZIONE.

IN DIFESA DELLA SUPREMA CORTE, ALL' INDOMANI DELLA SENTENZA SUI TESTIMONI E QUANDO GIA' SI APRE UN NUOVO DIBATTITO SU UN' ALTRA SENTENZA CHE RIGUARDA LA COMPETENZA PER MATERIA, SI SCHIERANO, IN DUE DISTINTI COMUNICATI, IL DEPUTATO DEI VERDI PAOLO CENTO E IL VICEPRESIDENTE DELLA CAMERA ALFREDO BIONDI, CHE SE LA PRENDE IN PARTICOLARE CON GIANCARLO CASELLI.

''IL PROCURATORE DI PALERMO -DICE- VUOLE CASSARE LA CASSAZIONE CHE SI FREGIA DEL TITOLO DI CORTE SUPREMA.

MA LA SUPREMAZIA E' SOLO NOMINALE QUANDO LE SENTENZE NON PIACCIONO ALLE PROCURE IERI DI MILANO OGGI DI PALERMO''.

BIONDI AGGIUNGE DI VOLER CONOSCERE L' OPINIONE DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA E DEL CSM ''SU QUESTE INTERFERENZE CHE AVVENGONO PRIMA ANCORA CHE LA CASSAZIONE ABBIA MOTIVATO LE PROPRIE DECISIONI''.

E CONCLUDE: ''IN INGHILTERRA QUESTO E' UN REATO CHE SI CHIAMA OLTRAGGIO ALLA CORTE.

E IN ITALIA? LO CHIEDERO' CON UN' INTERROGAZIONE AL MINISTRO''.

DIFENDE LA SUPREMA CORTE PAOLO CENTO: ''BASTA -DICE- CON GLI ATTACCHI ALLA CASSAZIONE'' E RICORDA CHE ''LA SUPREMA CORTE E' NEL NOSTRO SISTEMA UN ORGANISMO FONDAMENTALE DI TUTELA PER LA CORRETTA APPLICAZIONE DELLE LEGGI ED E' ORMAI INACCETTABILE CHE OGNI DECISIONE DI QUESTO ORGANO VENGA UTILIZZATA STRUMENTALMENTE PER LANCIARE ALLARMI CHE DISORIENTANO LA PUBBLICA OPINIONE''.

POLEMICHE PERALTRO RIVOLTE, IN QUESTO CASO, PER CENTO, AD UNA SENTENZA CHE CONFERMA UN PRINCIPIO ''FONDAMENTALE''.

CASSAZIONE: NATOLI (CSM), DA RIFARE MOLTI PROCESSI CONCLUSI (AGI) - Roma, 28 gen.

- "L'allarme che e' stato lanciato dalla Procura di Palermo e' giustificato e merita attenzione.

Occorre tuttavia attendere di conoscere le motivazioni della sentenza per valutare se esso trova un concreto fondamento o se, invece, la pronuncia lascia spazio alla possibilita' di conservare gli atti che erano stati gia' acquisiti dal precedente collegio".

Il consigliere togato del CSM Giacchino Natoli (Movimenti), gia' sostituto procuratore a Palermo ed ex pm al processo Andreotti, ha commentato - in una dichiarazione all'AGI - la sentenza della Cassazione che ha sancito il principio che se il collegio giudicante cambia (anche di un solo componente), i testimoni vanno riascoltati.

"Se il tenore della sentenza - ha precisato Natoli - dovesse essere nel senso che quando cambia, per qualsiasi ragione, un componente del collegio tutta l'attivita' precedentemente svolta deve essere annullata e rifatta, allora l'allarme e' fondatissimo.

Infatti c'e' il rischio che tutti i processi successivi alla sentenza della Corte Costituzionale dell'aprile del '93 - quella sulle incompatibilita' dei giudici - debbano essere rifatti".

"Soprattutto a Palermo - ha ricordato l'ex pm - abbiamo avuto una larghissima contaminazione di giudici che erano gia' interessati, nella veste di giudici del riesame o in quella di giudici dell'appello, a vicende che poi erano stati chiamati a giudicare come componenti della corte di assise o come componenti del tribunale".

"Quindi - ha insistito - se la lettura della intera sentenza dovesse andare in questa direzione le preoccupazioni manifestate sarebbero piu' che giustificate, perche' nella sola Palermo vengono cancellati tre anni, se non di piu', di dibattimenti e di processi che si sono conclusi".

"Qualora invece - ha concluso Natoli - la motivazione della sentenza dovesse essere piu' articolata, lasciando spazio ad una qualche forma di recupero degli atti gia' compiuti, evidentemente l'allarme sarebbe da ridimensionare perche' la situazione concreta sarebbe diversa da quella ipotizzata".

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