02 APR 2004

Procedimento contro il dr. Michelangelo Russo

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 25 min 49 sec

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IndiceL'udienza ha inizio alle 15.10Presidenza del vicepresidente Virginio Rognoni.

Registrazione di "Procedimento contro il dr. Michelangelo Russo", registrato venerdì 2 aprile 2004 alle 00:00.

La registrazione ha una durata di 25 minuti.
  • Presidente incardina l'udienza e la rende pubblica

    0:00 Durata: 2 min 29 sec
  • Magistrato Segretario legge il capo d'incolpazione: aver prodotto un'opera teatrale satirica rappresentata in un locale pubblico

    0:02 Durata: 2 min 1 sec
  • Nicola Buccico (membro laico(AN)), relatore

    Relazione
    0:04 Durata: 2 min 47 sec
  • Domande del relatore all'incolpato, dr. Russo

    0:07 Durata: 3 min 38 sec
  • Domande del P.G. dr. Martusciello all'incolpato, dr. Russo

    0:10 Durata: 3 min 35 sec
  • Dr. Martusciello, P.G., chiede l'assoluzione

    Conclusioni
    0:14 Durata: 6 min 36 sec
  • Dr. Albano, difensore dell'incolpato

    La Sezione Disciplinare si ritira per decidere <strong>alle 15.35</strong> e rientra alle 16.00 Arringa
    0:21 Durata: 4 min 14 sec
  • Lettura del dispositivo della sentenza di assoluzione

    L'udienza termina <strong>alle 16.00</strong> <strong>Il CSM nelle agenzie di stampa</strong> FECE SATIRA SU PREMIER E MINISTRI, ASSOLTO DA DISCIPLINARE<br>PROCURATORE AGGIUNTO SALERNO SOTT'INCHIESTA PER SPETTACOLO CON BURATTINI<br>SECONDO ACCUSA AVEVA VIOLATO DOVERE RISPETTO PER ISTITUZIONI Roma, 2 apr. - (Adnkronos) - Assolto perche' sono ''rimasti esclusi gli addebiti'': e' il verdetto con cui la sezione disciplinare del Csm ha chiuso il 'processo' a carico del procuratore aggiunto di Salerno Michelangelo Russo, finito nei guai per aver scritto, organizzato e 'dato voce' ad uno spettacolo satirico sul 'legittimo sospetto', messo in scena davanti a ''numerosi colleghi'' e giornalisti invitati. Una piece in cui, secondo l'accusa, ''personaggi delle istituzioni'' venivano ''messi alla berlina'', vittime di ''denigrazione e severa censura''. Protagonisti dello spettacolo erano ''burattini'', recitava l'accusa contro il 'numero due' della Procura salernitana, ''di volta in volta identificabili nel presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel ministro della Giustizia Roberto Castelli, nel presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, nel ministro Umberto Bossi e altri''. Personaggi delle istituzioni ''messi alla berlina'', era scritto nel capo d'incolpazione per Russo, con ''pesanti allusioni e riferimenti volutamente ambigui'', interpretati ''in chiave di denigrazione e severa censura''. E dello spettacolo il giorno dopo la stampa di Salerno aveva dato notizia ''con grande evidenza''. Con questo comportamento Russo, secondo l'accusa, aveva ''violato i doveri di riservatezza e decoro nonche' il dovere di rispetto nei confronti degli organi istituzionali in presenza di terzi''. Una condotta ancora piu' ''disdicevole'', lamentava ancora, poiche' a Salerno Russo svolge ''funzioni semidirettive''. Accuse dalle quali pero' il 'tribunale' di Palazzo dei Marescialli ha assolto Russo, giudicando ''esclusi gli addebiti'' mossi al procuratore aggiunto di Salerno.<br>(ANSA) - ROMA, 2 APR - Aveva organizzato uno spettacolo di burattini, tra i cui personaggi erano riconoscibili il capo dello Stato, il presidente del Consiglio e i ministri Castelli e Bossi; per questo era stato accusato di aver violato i doveri di riservatezza, di decoro e di rispetto nei confronti di organi istituzionali. Ma la sezione disciplinare del Csm lo ha assolto, ritenendo insussistenti gli addebiti. Protagonista del caso, il procuratore aggiunto di Salerno, Michelangelo Russo, finito nella bufera per aver rappresentato, alla presenza di magistrati e giornalisti, uno spettacolo tratto da un suo testo satirico intitolato ''Il legittimo sospetto''. Per questo era stato accusato di aver messo alla berlina il presidente della Repubblica, il premier e i due ministri della Lega ''attraverso pesanti allusioni e riferimenti volutamente ambigui ad argomenti di politica, tutti interpretati in chiave di denigrazione e severa censura''. Un fatto ancora piu' grave, secondo l'accusa, considerato il ruolo ricoperto di dirigente di un ufficio giudiziario.
    0:25 Durata: 29 sec