Il CSM nelle agenzie di stampa CSM: RISCHIO TRASFERIMENTO PER PM NAPOLI MANCUSO (ANSA) - ROMA, 21 APR - Rischio trasferimento per il procuratore aggiunto di Napoli Paolo Mancuso, indagato dalla procura di Roma per rivelazione di segreto d'ufficio per alcune conversazioni con personaggi sospettati di avere rapporti con clan camorristici e in particolare con la famiglia Di Lauro, protagonista della faida di Scampia.
Secondo indiscrezioni, la Prima Commissione del Csm, che si era fatta mandare gli atti dalla procura di Roma, avrebbe aperto nei confronti del magistrato, la procedura di … trasferimento di ufficio per incompatibilita'.
Una decisione, passata a maggioranza, ma che avrebbe suscitato contestazioni per le modalita'.
Non e', quindi, escluso che la questione non sia chiusa.
Sulla vicenda, pero', i consiglieri si sono trincerati dietro il riserbo totale, dal momento che sin dall' inizio la pratica era stata secretata.
Secondo la prassi, con l' apertura della procedura scatta un' istruttoria formale, il cui primo atto dovrebbe essere l' audizione del magistrato interessato dagli accertamenti.
Solo all' esito degli accertamenti la Commissione decidera' se proporre al plenum il trasferimento o l' archiviazione del caso.
Sin dall' apertura del fascicolo al Csm che lo riguarda, il pm Paolo Mancuso aveva chiesto di essere ascoltato dalla Commissione e in una memoria aveva escluso di aver mai fornito notizie su processi.
CSM: DISCIPLINARE ASSOLVE PROCURATORE AGGIUNTO NAPOLI MANCUSOSOTT'ACCUSA PER FRASI SU FATTI 2001, 'NON COSTITUISCE ILLECITO' Roma, 22 apr.
(Adnkronos) - Assolto perche' ''il fatto non costituisce illecito disciplinare'': si e' concluso cosi' il 'processo', davanti alla sezione disciplinare del Csm, a carico del procuratore aggiunto di Napoli Paolo Mancuso.
Il 'numero due' della Procura partenopea era finito sott'accusa per ''aver gravemente mancato ai doveri di riserbo e correttezza'', ma anche ''di soggezione alle disposizioni del procuratore aggiunto anziano'': accuse riferite ad alcune frasi che Mancuso aveva pronunciato al termine di un'udienza davanti al Tribunale del riesame, nel maggio del 2002, relativa ai provvedimenti emessi a carico di poliziotti per presunti maltrattamenti sui manifestanti 'no global'.
In quell'occasione, sempre secondo l'accusa, il magistrato avrebbe espresso ''valutazioni del tutto estranee al procedimento in corso, del quale, tra l'altro, non era titolare''.
Per questo, il pg della Cassazione aveva chiesto che a Mancuso venisse inflitta la sanzione dell''ammonimento'.
Ma i giudici della sezione disciplinare del Csm hanno concluso invece per la sua assoluzione: ''il fatto non costituisce illecito'', hanno sentenziato a conclusione del 'processo'.
Secondo indiscrezioni, la Prima Commissione del Csm, che si era fatta mandare gli atti dalla procura di Roma, avrebbe aperto nei confronti del magistrato, la procedura di … trasferimento di ufficio per incompatibilita'.
Una decisione, passata a maggioranza, ma che avrebbe suscitato contestazioni per le modalita'.
Non e', quindi, escluso che la questione non sia chiusa.
Sulla vicenda, pero', i consiglieri si sono trincerati dietro il riserbo totale, dal momento che sin dall' inizio la pratica era stata secretata.
Secondo la prassi, con l' apertura della procedura scatta un' istruttoria formale, il cui primo atto dovrebbe essere l' audizione del magistrato interessato dagli accertamenti.
Solo all' esito degli accertamenti la Commissione decidera' se proporre al plenum il trasferimento o l' archiviazione del caso.
Sin dall' apertura del fascicolo al Csm che lo riguarda, il pm Paolo Mancuso aveva chiesto di essere ascoltato dalla Commissione e in una memoria aveva escluso di aver mai fornito notizie su processi.
CSM: DISCIPLINARE ASSOLVE PROCURATORE AGGIUNTO NAPOLI MANCUSOSOTT'ACCUSA PER FRASI SU FATTI 2001, 'NON COSTITUISCE ILLECITO' Roma, 22 apr.
(Adnkronos) - Assolto perche' ''il fatto non costituisce illecito disciplinare'': si e' concluso cosi' il 'processo', davanti alla sezione disciplinare del Csm, a carico del procuratore aggiunto di Napoli Paolo Mancuso.
Il 'numero due' della Procura partenopea era finito sott'accusa per ''aver gravemente mancato ai doveri di riserbo e correttezza'', ma anche ''di soggezione alle disposizioni del procuratore aggiunto anziano'': accuse riferite ad alcune frasi che Mancuso aveva pronunciato al termine di un'udienza davanti al Tribunale del riesame, nel maggio del 2002, relativa ai provvedimenti emessi a carico di poliziotti per presunti maltrattamenti sui manifestanti 'no global'.
In quell'occasione, sempre secondo l'accusa, il magistrato avrebbe espresso ''valutazioni del tutto estranee al procedimento in corso, del quale, tra l'altro, non era titolare''.
Per questo, il pg della Cassazione aveva chiesto che a Mancuso venisse inflitta la sanzione dell''ammonimento'.
Ma i giudici della sezione disciplinare del Csm hanno concluso invece per la sua assoluzione: ''il fatto non costituisce illecito'', hanno sentenziato a conclusione del 'processo'.
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