Il CSM nelle agenzie di stampa GIUSTIZIA: VITALONE SCRIVE A CIAMPI, CSM MI PENALIZZA MEMORIALE A VIGILIA NOMINE PRESIDENTI SEZIONE CASSAZIONE
(ANSA) - ROMA, 10 MAG - Alla vigilia del plenum del Csm che dovrebbe nominare nove nuovi presidenti di sezione in Cassazione Claudio Vitalone, che e' uno dei candidati di minoranza (lo ha proposto e votato soltanto il laico della Cdl Nicola Buccico), ha scritto al Capo dello Stato, lamentando di essere ingiustamente penalizzato da Palazzo dei marescialli.
La doglianza e' contenuta in un lungo memoriale che Ciampi - che ieri ha incontrato il vice … presidente del Csm Virginio Rognoni, il primo presidente della Cassazione Nicola Marvulli, e il procuratore Generale Francesco Favara - ha girato al Csm e che gia' stasera e' stato esaminato in una seduta straordinaria dalla Commissione per gli incarichi direttivi del Consiglio, che tornera' a riunirsi domani.
Vitalone ricorda che il Tar del Lazio gli ha dato ragione bocciando piu' delibere con cui il Csm lo aveva escluso da piu' incarichi direttivi ritenendolo non legittimato; posti non di poco conto visto che si parla delle poltrone di procuratore generale di Roma, Torino e di presidente di sezione in Cassazione.
E chiede che ora vengano riconosciuti i suoi diritti, facendo presente che se mettesse in esecuzione la sentenza del tribunale amministrativo, dovrebbero essere annullati tutti quei concorsi.
Una mossa destinata a incidere sul plenum di domani: i laici della Cdl si appresterebbero a chiedere il ritorno in Commissione di tutto il pacchetto delle nomine dei presidenti di sezione in Cassazione, per poter valutare le questioni sollevate da Vitalone.
Gia' pronte ad opporsi a una richiesta di questo tipo le correnti di sinistra, saranno determinanti i gruppi dei togati piu' moderati; anche se al momento la corrente principale, Unita' per la Costituzione, sembra orientata a votare contro questa ipotesi Nella missiva - che con gli allegati che l'accompagnano raggiunge le trenta pagine- Vitalone punta l'indice soprattutto contro le correnti di sinistra e, in particolare, Magistratura democratica, indicando il gruppo come suo nemico storico.
Ma se la prende anche con le correnti piu' moderate che, a suo avviso, si asterrebbero domani sul suo nome per non compromettersi votandolo.
Sulla vicenda non c'e' alcun pressing del capo dello Stato sul Csm: a sottolinearlo e' il laico dei Ds Luigi Berlinguer, rispetto a indiscrezioni dei giorni scorsi.
''Bisogna smetterla di attribuire alla presidenza della Repubblica intromissioni nella vita del Csm.
Quando il Presidente ha voluto dire qualcosa come e' anche avvenuto di recente lo ha fatto nella forma pubblica che conosciamo''.
GIUSTIZIA: VITALONE DIFFIDA CSM, RICONOSCETE I MIEI DIRITTI (AGI) - Roma, 11 mag.
- Claudio Vitalone diffida l'organo di autogoverno della magistratura e 'deposita' le sue richieste a Palazzo dei Marescialli.
Vitalone "diffida e mette in mora" il Consiglio superiore della magistratura dall'adottare qualsiasi provvedimento che possa opporsi alla tutela e al pieno riconoscimento dei suoi diritti.
La 'sorpresa' coglie i componenti del Csm all'apertura del plenum pomeridiano destinato proprio alle nomine dei presidenti di sezione della Cassazione.
MAFIA/ ARRESTI MESSINA, ANCORA IRREPERIBILE EX SOTTOSEGRETARIO Oggi primi interrogatori.
Csm chiede atti magistarti Messina, 10 mag.
(Apcom) - E' ancora irreperibile Santino Pagano, ex sottosegretario al Tesoro, implicato nell'operazione 'Gioco d'azzardo', condotta ieri dalla Dia di Messina.
Nel corso del blitz sono state arrestate 16 persone tra imprenditori e professionisti della città dello Stretto e di altre tre province italiane: Lombardia, Toscana e Sardegna.
Santino Pagano secondo la Procura di Reggio Calabria, che coordina l'inchiesta da cui è scaturita l'operazione, sarebbe legato, insieme all'imprenditore messinese Salvatore Siracusano, ad un sistema illecito per finanziare speculazioni edilizie nella città dello Stretto, utilizzando denaro messo a disposizione da boss mafiosi di Palermo, attraverso Michelangelo e Vincenzo Alfano (entrambi indagati) e di Catania, con gli uomini di Santapaola, reinvestendo i proventi all'estero per acquisire casinò e finanziare altri affari criminali.
Tutto ciò grazie anche alla compiacenza di magistrati e uomini delle forze dell'ordine, che avrebbero coperto le operazioni illegali, creando anche una rete di 'talpe' a protezione dei componenti dell'organizzazione.
Nella maglia dell'impianto accusatorio proposto dai magistrati della Procura reggina infatti anche un giudice del tribunale civile di Messina, Giuseppe Savoca, un vice questore della polizia, Alfio Lombardo.
Oggi verrà ascoltato dal gip Anna Maria Arena, che ha firmato le 16 ordinanze di custodia cautelare, anche l'altro magistrato messinese coinvolto, il pm della Dda di Messina, Vincenzo Barbaro, iscritto sul registro degli indagati.
Dopo l'interrogatorio il gip dovrà decidere se ordinare o meno l'interdizione del magistrato che nella città dello Stretto è impegnato in diverse inchieste antimafia.
Intanto il Consiglio superiore della magistratura ha richiesto di ricevere 'con urgenza' gli atti relativi a Savoca e Barbaro.
La richiesta è stata avanzata dalla Prima commissione di Palazzo dei Marescialli, dove da alcuni mesi già pende un fascicolo relativo a magistrati messinesi oggetto di indagine penale da parte della Procura di Reggio Calabria.
La doglianza e' contenuta in un lungo memoriale che Ciampi - che ieri ha incontrato il vice … presidente del Csm Virginio Rognoni, il primo presidente della Cassazione Nicola Marvulli, e il procuratore Generale Francesco Favara - ha girato al Csm e che gia' stasera e' stato esaminato in una seduta straordinaria dalla Commissione per gli incarichi direttivi del Consiglio, che tornera' a riunirsi domani.
Vitalone ricorda che il Tar del Lazio gli ha dato ragione bocciando piu' delibere con cui il Csm lo aveva escluso da piu' incarichi direttivi ritenendolo non legittimato; posti non di poco conto visto che si parla delle poltrone di procuratore generale di Roma, Torino e di presidente di sezione in Cassazione.
E chiede che ora vengano riconosciuti i suoi diritti, facendo presente che se mettesse in esecuzione la sentenza del tribunale amministrativo, dovrebbero essere annullati tutti quei concorsi.
Una mossa destinata a incidere sul plenum di domani: i laici della Cdl si appresterebbero a chiedere il ritorno in Commissione di tutto il pacchetto delle nomine dei presidenti di sezione in Cassazione, per poter valutare le questioni sollevate da Vitalone.
Gia' pronte ad opporsi a una richiesta di questo tipo le correnti di sinistra, saranno determinanti i gruppi dei togati piu' moderati; anche se al momento la corrente principale, Unita' per la Costituzione, sembra orientata a votare contro questa ipotesi Nella missiva - che con gli allegati che l'accompagnano raggiunge le trenta pagine- Vitalone punta l'indice soprattutto contro le correnti di sinistra e, in particolare, Magistratura democratica, indicando il gruppo come suo nemico storico.
Ma se la prende anche con le correnti piu' moderate che, a suo avviso, si asterrebbero domani sul suo nome per non compromettersi votandolo.
Sulla vicenda non c'e' alcun pressing del capo dello Stato sul Csm: a sottolinearlo e' il laico dei Ds Luigi Berlinguer, rispetto a indiscrezioni dei giorni scorsi.
''Bisogna smetterla di attribuire alla presidenza della Repubblica intromissioni nella vita del Csm.
Quando il Presidente ha voluto dire qualcosa come e' anche avvenuto di recente lo ha fatto nella forma pubblica che conosciamo''.
GIUSTIZIA: VITALONE DIFFIDA CSM, RICONOSCETE I MIEI DIRITTI (AGI) - Roma, 11 mag.
- Claudio Vitalone diffida l'organo di autogoverno della magistratura e 'deposita' le sue richieste a Palazzo dei Marescialli.
Vitalone "diffida e mette in mora" il Consiglio superiore della magistratura dall'adottare qualsiasi provvedimento che possa opporsi alla tutela e al pieno riconoscimento dei suoi diritti.
La 'sorpresa' coglie i componenti del Csm all'apertura del plenum pomeridiano destinato proprio alle nomine dei presidenti di sezione della Cassazione.
MAFIA/ ARRESTI MESSINA, ANCORA IRREPERIBILE EX SOTTOSEGRETARIO Oggi primi interrogatori.
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Nel corso del blitz sono state arrestate 16 persone tra imprenditori e professionisti della città dello Stretto e di altre tre province italiane: Lombardia, Toscana e Sardegna.
Santino Pagano secondo la Procura di Reggio Calabria, che coordina l'inchiesta da cui è scaturita l'operazione, sarebbe legato, insieme all'imprenditore messinese Salvatore Siracusano, ad un sistema illecito per finanziare speculazioni edilizie nella città dello Stretto, utilizzando denaro messo a disposizione da boss mafiosi di Palermo, attraverso Michelangelo e Vincenzo Alfano (entrambi indagati) e di Catania, con gli uomini di Santapaola, reinvestendo i proventi all'estero per acquisire casinò e finanziare altri affari criminali.
Tutto ciò grazie anche alla compiacenza di magistrati e uomini delle forze dell'ordine, che avrebbero coperto le operazioni illegali, creando anche una rete di 'talpe' a protezione dei componenti dell'organizzazione.
Nella maglia dell'impianto accusatorio proposto dai magistrati della Procura reggina infatti anche un giudice del tribunale civile di Messina, Giuseppe Savoca, un vice questore della polizia, Alfio Lombardo.
Oggi verrà ascoltato dal gip Anna Maria Arena, che ha firmato le 16 ordinanze di custodia cautelare, anche l'altro magistrato messinese coinvolto, il pm della Dda di Messina, Vincenzo Barbaro, iscritto sul registro degli indagati.
Dopo l'interrogatorio il gip dovrà decidere se ordinare o meno l'interdizione del magistrato che nella città dello Stretto è impegnato in diverse inchieste antimafia.
Intanto il Consiglio superiore della magistratura ha richiesto di ricevere 'con urgenza' gli atti relativi a Savoca e Barbaro.
La richiesta è stata avanzata dalla Prima commissione di Palazzo dei Marescialli, dove da alcuni mesi già pende un fascicolo relativo a magistrati messinesi oggetto di indagine penale da parte della Procura di Reggio Calabria.
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