08 OTT 2004
intervista

L'Arcivescovo del genocidio. Intervista a Marco Aurelio Rivelli

INTERVISTA | - 00:00 Durata: 52 min 56 sec

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Roma, 8 ottobre 2004.

Gli uomini della Chiesa cattolica non sono estranei alle tecniche del genocidio.

E' accaduto recentemente in Ruanda e nell'ultima guerra mondiale in Croazia.

Il 1 ottobre del 1998 Giovanni Paolo II si reca in Croazia per beatificare Monsignor Alojzije Stephinac (1898-1960), primate cattolico in Croazia durante il regime di Ante Pavelic.

Il "Centro Simon Wiesenthal" chiese al pontefice di rimandare quella decisione prima di verificare la responsabilità della Chiesa cattolica nel massacro degli ortodossi, degli ebrei e degli zingari in quegli anni.

Ecco la storia di
quell'olocausto dimenticato.

Ne abbiamo parlato con Marco Aurelio Rivelli, autore de L'Arcivescovo del genocidio (Kaos edizioni), Intervista a cura di Lanfranco Palazzolo.

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  • Introduzione

    I contrasti tra il Congresso ebraico mondiale e la chiesa cattolica sul ruolo del Vaticano nel corso della Seconda guerra mondiale. La preoccupazione di alcuni storici cattolici. Indice
    0:00 Durata: 2 min 53 sec
  • Quando il Vaticano si rende conto dell'Olocausto?

    Come nunzio apostolico Pacelli aveva favorito lo scioglimento del <em>Zentrum</em>, il partito cattolico in Germania, spianando la strada all'ascesa del nazismo. La Chiesa cattolica non mosse un dito di fronte al massacro dei preti cattolici in Polonia nel 1939.
    0:02 Durata: 3 min 26 sec
  • Molti editori non hanno voluto pubblicare questo libro.

    La casa editrice Mursia ha bocciato il manoscritto del libro. Questo libro è stato pubblicato da una casa editrice svizzera di Losanna, <em>L'age d'Homme</em>. I quotidiani <em>l'Osservatore romano</em> e <em>l''Avvenire</em> criticano il libro e pubblicano un opuscolo contro il volume. Gianni Gennari, detto "Rosso malpelo", ha sfidato Rivelli smentendo il contenuto del libro.
    0:06 Durata: 5 min 34 sec
  • Il Papa si reca a Zagabria il 2 ottobre del 1998 e nomina beato Stephinac

    0:11 Durata: 52 sec
  • Ante Pavelic al potere nel 1941

    Mussolini sostiene il Poglavnic e appena invasa la Jugoslavia viene proclamato il duce di Croazia. I cattolici croati scatenano la caccia contro gli ebrei per compiacere i tedeschi e perseguitano e uccidono 1 milione di Serbi.
    0:12 Durata: 3 min 23 sec
  • La metodologia delle stragi

    Le esecuzioni avvengono nelle piazze, nelle stragi, nelle piazze. Le donne in attesa di un bambino vengono uccise in maniera brutale. Il clero di Zagabria sapeva tutto.
    0:16 Durata: 49 sec
  • I monaci e i sacerdoti reclutati per le stragi

    Stephinac come primate di Croazia invita i cattolici a seguire Ante Pavelic. Parte una campagna ferocissima contro gli ortodossi e centinaia di preti uccidono con le proprie mani migliaia di ortodossi inermi. Il Vaticano viene informato di queste stragi con una nota dell'8 maggio del 1941 inviata dalla legazione Jugoslava in Vaticano. Le note sono riportate negli <em>Actes et documents du Saint-Siegé relatifs à la Seconde guerre mondiale</em>
    0:16 Durata: 2 min 12 sec
  • Il comportamento dei tedeschi e degli italiani

    Gli italiani rimasero indignati dal comportamento dei cattolici croati difendendo i perseguitati. Gli stessi tedeschi restano sorpresi da questa ondata di violenza perché temevano che i perseguitati ingrossassero le file della resistenza.
    0:19 Durata: 2 min 21 sec
  • Le conversioni forzate

    Dopo le conversioni i prigionieri vengono uccisi lo stesso.
    0:21 Durata: 1 min 20 sec
  • I campi di concentramento per serbi ed ebrei

    I bambini vengono soffocati. Gli uomini vengono sgozzati. Mons. Stephinac visita il campo di concentramento di Jasenovac.
    0:22 Durata: 2 min
  • L'autodifesa della Chiesa cattolica e la Lista dei giusti

    I vescovi sloveni si dissociano dalle stragi.
    0:24 Durata: 1 min 34 sec
  • La diplomazia vaticana

    Il Vaticano riconosce <em>de facto</em> la nuova Croazia e riceve Ante Pavelic.
    0:26 Durata: 3 min 30 sec
  • Nel 1943 gli italiani si arrendono e lasciano il campo libero ai croati

    0:29 Durata: 1 min 12 sec
  • La parabola discendente di Ante Pavelic

    0:31 Durata: 1 min 14 sec
  • La cattura e la liberazione di Ante Pavelic

    Il dittatore croato viene "liberato" da mons. Krunoslav Draganovic.
    0:32 Durata: 1 min 4 sec
  • Il dittatore arriva a Roma. Il canale dei topi

    Il Vaticano protegge 200 criminali ustascia e 5000 criminali nazisti. Si rifugiano nel convento di via Tomacelli a Roma. Il cardinale Siri faceva parte di questa organizzazione.
    0:33 Durata: 2 min 59 sec
  • Il tesoro "donato" al Vaticano

    0:36 Durata: 1 min 42 sec
  • Stephinac resta a Zagabria. I comunisti si vendicano

    Il Vaticano lascia Stephinac a Zagabria sperando che il regime di Tito fucilasse l'Arcivescovo. Ma l'aspirante martire viene solo processato e condannato.
    0:38 Durata: 2 min 55 sec
  • L'arcivescovo detenuto e poi agli arresti domiciliari accudito da 5 suore

    0:41 Durata: 1 min 29 sec
  • I rapporti di Ante Pavelic dopo la fuga in Argentina

    Un serbo cerca di ucciderlo e fugge a santo Domingo ospite del cardinale di Santo Domingo e infine fugge in Spagna.
    0:42 Durata: 1 min 55 sec
  • L'apostolica bendizione del "Papa buono"

    0:44 Durata: 21 sec
  • Il Vaticano e la crisi in Jugoslavia nel 1991

    0:44 Durata: 1 min 29 sec
  • La Croazia oggi. Il processo Sakic

    Cattolicesimo e nazionalismo croato.
    0:46 Durata: 1 min 29 sec
  • L'utilizzo dell'oro Vaticano

    La vicenda dell'oro degli Ustascia si trasforma in un caso giudiziario negli Stati Uniti. Per saperne di più leggere l'articolo pubblicato il 3 giugno del 1998 sul <em>Corriere della Sera</em>, firmato da Ennio Caretto dal titolo "Ustascia, fuga con l'oro degli Ebrei. Washington accusa: in Vaticano sapevano ma non denunciarono i fascisti croati". Vedi anche il rapporto Eizenstat (1998).
    0:47 Durata: 3 min 31 sec
  • Conclusioni. Le minacce ricevute dall'autore

    0:51 Durata: 1 min 42 sec