20 OTT 2004
intervista

Pio XII. Radiomessaggio del 24 dicembre 1942

SERVIZIO | di Lanfranco Palazzolo - RADIO - 00:00 Durata: 21 min 12 sec
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Roma, 20 ottobre 2004 - Papa Pio XII seppe delle deportazioni naziste degli ebrei almeno dall'autunno del 1941.

Nell'ottobre di quell'anno giunsero infatti in Vaticano i primi rapporti dei nunzi apostolici che raccontavano dei disumani trattamenti inflitti agli ebrei in Europa orientale.

E' quanto rileva lo storico svizzero Philippe Chenaux, ordinario di storia della Chiesa moderna e contemporanea alla Pontificia Università Lateranense, nella biografia "Pio XII, diplomatico e pastore" (pagine 448, 24 euro), pubblicato in questi giorni dalle Edizioni San Paolo.

Dal settembre-ottobre 1941 i
rapporti dei nunzi si susseguirono in Vaticano - documenta Chenaux grazie a diversi testi inediti - e nel marzo 1942 permisero di confermare le drammatiche notizie sulla sorte degli ebrei provenienti dalla Slovacchia.

Il più particolareggiato e completo di tali rapporti, datato 18 marzo 1942 e trasmesso il giorno seguente in Vaticano dal nunzio a Berna, monsignor Filippo Bernardini, proveniva dal Congresso ebraico mondiale e dall'Agenzia ebraica per la Palestina, entrambi con sede a Ginevra.

Il famoso memorandum Riegner (dal nome del suo autore Gerhard Riegner, rappresentante in Svizzera del Congresso ebraico mondiale), il cui testo, osserva Chenaux, "curiosamente non é stato incluso nell'edizione degli Actes et documents du Saint-Siege relatifs a' la Seconde Guerre mondiale", tracciava "un quadro sorprendente delle persecuzioni subite dagli ebrei nell'Europa sotto dominio tedesco".

Il professor Chenaux si chiede se questi e altri rapporti permisero a Pio XII e ai suoi più stretti collaboratori di farsi un'idea precisa della tragedia in corso nell'Europa orientale.

"Lo storico, lo si deve pur riconoscere, é abbastanza privo di informazioni per addurre elementi di risposta precisi a queste domande cruciali.

Sembra evidente - afferma lo studioso - che Pio XII abbia compreso, leggendo quei documenti, che stava per compiersi un dramma di una vastità senza precedenti.

Non sembra meno chiaro che si sia chiesto allora se conveniva uscire dal silenzio che si era imposto fino a quel momento".

Uno dei documenti più interessanti per comprendere quale fu la reazione del pontefice alle notizie sui massacri del popolo ebraico è il radiomessaggio di Natale del 25 dicembre del 1942.

La vicenda viene rievocata nel film di Costa Gavras "Amen".

Molti cattolici supplicarono il Papa ad intervenire per denunciare pubblicamente i massacri degli ebrei, ma la risposta del pontefice non fu chiara.

Radio Radicale è in grado di farvi ascoltare questo documento per far comprendere agli ascoltatori in che modo il Papa, pur sapendo dell'Olocausto, non denunciò apertamente quei crimini.

(Lanfranco Palazzolo).

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